❝Capitolo 36❞

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...l'avrebbe protetto costi quel che costi

𝐀𝐧𝐝 𝐡𝐞 𝐚𝐠𝐫𝐞𝐞𝐬?

Jungkook si alzò in piedi non appena Taehyung entrò.

Jimin si trattenne dal pronunciare ad alta voce i suoi pensieri a tale azione e si sedette, lasciando sfuggire -intenzionalmente- uno sbuffo.

«Fantastico»

Jungkook lo guardò male, ma subito si ricordò dell'Omega che attendeva vicino la porta e gli sorrise.

«Entra pure» e gli indicò con la mano il posto accanto a sé.

Jimin e Namjoon lo guardarono scioccati, ma al re non importava.

Taehyung si inchinò ed esitante si avvicinò alla sedia vicino Jungkook.

Si sedettero tutti e il re chiese a Yoongi di far entrare i camerieri.

Quando la colazione fu servita, Jungkook si avvicinò al cibo di Taehyung e non ritrovando alcun odore estraneo, gli sorrise ancora una volta.

«Puoi mangiarlo»

Taehyung arrossì, ma fu veloce a nasconderlo, abbassando il capo e ringraziandolo timidamente.

Affondò la forchetta nel pezzo di torta alla fragola...il suo gusto preferito.

«Che pagliacciata è questa?!» sbottò Jimin.

L'Omega chiuse gli occhi a causa del rumore improvviso.

Due Alpha se ne accorsero.

«Jimin!»

«Jimin!»

Lo ammonirono Jungkook e Hoseok.

«Andiamo, Jungkook. La sua sola presenza è riuscita a farti cedere di nuovo? Credevo che il capitolo 'Taehyung' fosse chiuso»

Namjoon annuì alle parole del Beta.

Iniziarono a discutere come se Taehyung non fosse presente

L'Omega aveva deciso di non rispondere. Era inutile e non voleva discutere, ma la voglia di urlare per mettere fine all'ennesime frasi denigranti nei suoi confronti era tanta, ma se avesse lasciato la rabbia prendere il sopravvento, sarebbe esploso, e per proteggerlo, V sarebbe intervenuto.

In mezzo a tutto quel caos, con la testa china e nel suo mondo, percepiva uno sguardo su di sé.

Alzò gli occhi e incontrò quelli di Hoseok.

"Perché mi fissa?"

"Smettila di farmi domande a cui non so rispondere. Ti ricordo che non leggo nelle menti altrui"

Tranne in quella del proprio compagno.

Riabbassò lo sguardo sul piatto di fronte e sospirò: gli era passata la fame.

Allontanò il piatto da sé e rimase lì ad ascoltare, ma la successiva frase di Jimin gli strinse il petto e dovette trattenere le lacrime per rispondere e cercare di difendere la poca dignità rimasta.

«Ancora una volta è riuscito a farti strisciare ai suoi piedi. Non ci metterà molto prima che ti pugnali alle spalle, questo sporco-»

«JIMIN, CAZZO. SMETTILA!»

Aveva urlato Jungkook.
Tutti tremarono all'improvviso, ma l'attenzione venne posta su tutt'altra persona. Taehyung si era alzato e i piedi della sedia strisciarono contro il pavimento, producendo un rumore stridente.

Better in three ❘ KookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora