12. Come una rosa

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Pov's Ades

5 ore. Cinque forruttissime ore in cui Thomas non si è fatto vivo, ciò significa che non ha trovato lei.

Non so se preoccuparmi o meno, non so se brindare alla sua scomparsa o buttare tutto in aria, non so se andare contro i Lancaster o farmi gli affari miei.

Quella ragazza mi provoca una confusione assurda e mi invade la mente giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto.

Mentirei se dicessi che non l'ho mai sognata, in qualsiasi modo possilibe, ma quello da cui sono più ossessionato e quando l'ho sognata nuda nel mio letto mentre dormiva beatamente, non è stato il più sconcio ma è stato quello che mi ha fatto scappare un sorriso tranquillo e sincero, quello che ho dimenticato esistesse.

Da quando Thomas mi ha dato la grossa notizia non faccio altro che fare supposizioni, oltre ad avere un peso al petto e un ansia atroce.

Se i Lancaster l'hanno presa ci sarà un motivo ben preciso, avrà rubato una moto anche a loro? Me lo aspetterei, eppure un altra supposizione mi convince maggiormente. Tenendo conto che non si sa chi sia il padre e che lei ha il nome di una dea norrena il mio unico pensiero e che sia la figlia di Odino Lancaster. Le cose tornano, come il suo orgoglio sfrontato, il sorriso malefico, l'essere fatale, il farmi incazzare anche solo respirando.

Se lo fosse, complicherebbe il tutto.

Decido di chiamare Thomas perché mi sto altamente incazzando. Uno...due...
<mi dica capo>
<a che punto sei con le ricerche, amico> sottolineo l'ultima parola facendogli sicuramente paura.

<ecco...> lo sento deglutire, sto per ucciderlo.
<l'abbiamo trovata, solo...>
<solo? Forza Thomas non ho tutta la giornata> eppure se riguarda lei, potrei averla.
<l'hanno portata con loro, ad Asgard> Asgard, sempre così teatrali.

Ho sempre odiato il loro modo di esporsi al mondo come divinità. Bastavano i nomi e il loro atteggiamento, ma chiamare la propria villa con il nome del mondo degli Dèi norreni è troppo.
<quindi è davvero sua figlia...> lo dico più a me stesso che a Thomas, che continua a sentirmi farneticare in chiamata.
<a quanto pare> perché ora che ne ho avuto la conferma mi sento pervaso dall'angoscia?

Ho la possibilità di vederla più volte, ma non di fargli passare le pene dell'inferno.
L'unico modo che avevo per liberarmi di lei -o semplicemente di liberare la mia mente- era ucciderla, e ora non posso più. Devo convivere con le immagini di lei nella mia testa, con i sogni su di lei e soprattutto convivere con l'idea che più la vedrò e più entrerò in ossessione per lei.

<cosa vuoi che faccia ora?> sento la voce del mio amico che mi riporta alla realtà.
<non possiamo fare più nulla. È a casa, con la sua nuova famiglia e ha la protezione che richiede, non è più affar nostro...> c'è però qualcosa che...non so, non mi convince del tutto. Come il suo appartamento in fiamme, il rapirla e il cercarla solo ora; Non combacia con i fatti.

<...ma preferisco tenerla ugualmente d'occhio, per sicurezza>
<per sicurezza? E da cosa dalla sua famiglia?>
<si. Non sappiamo quali siamo le loro intenzioni, ti ricordo che gli hanno incendiato l'appartamento, a quale scopo?> non fiata, ciò significa che sta cercando una risposta plausibile, che non trova.

<va bene, metterò due uomini a controllarla. Dieci minuti è torno> annuisco anche se non può vedermi, riaggancio e rilasso i muscoli.
<ho bisogno di una sbornia>

Pov's Hel

Una cameriera, due ore fa, mi ha portata in questa camera enorme arredata nei minimi dettagli, per farmi riposare ma ho fatto ben altro.

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora