41. soci

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Ades Graison mi voleva come sua socia per il suo Night Club? Dov'è l'inganno? Qual'è il vero motivo? Ma poi mi importava per davvero? Avrei passato molto più tempo con lui, da soli, in un posto dove ne Odino ne Hodus avrebbero potuto vederci, allora perché la cosa mi puzzava? Come mi puzzava il fatto che Odino mi avesse regalato una Ferrari, cosa vuole in cambio?
<perché?>
<ritiene che tu abbia buone idee, ricordi? Gli avevi già consigliato qualcosa. Ora tu potrai concentrarti su un lavoro ben preciso, ovviamente anch'io ti darò quache incarico> anch'io ti darò quache incarico, se sarà come gli ultimi, ci sarà poco da divertirsi.
<si, ok, ma perché> gli indicai l'auto.
<oh quella è un mio regalo, ho capito che costringerti ad uscire con una scorta non aiuterà il nostro legame, perciò...>
<vuoi dire che mi lascerai uscire da sola?> qui le cose non quadrano.
<si. Non sempre ovviamente, ma visto che ora dovrai spostarti sempre mi sembrava giusto darti le tue libertà, sei una donna d'affari ormai> mi accarezza i capelli con viso raggiante, brividi, dico solo questo.

Cosa potevo fare ora? Non di certo abbracciarlo, non ne sarei capace.
<grazie> cercai di fargli un sorriso sincero, non so quanto ci possa cascare, ma meglio di nulla.
Mi bacia la fronte e mi conduce di nuovo in veranda dove inizio la mia colazione.

Odino si è rinchiuso nel suo ufficio mentre Hodus resta al tavolino con me, fissandomi e ridendo sotto i baffi.
<cosa vuoi Hodus?> spero che la mia voce esasperata gli faccia capire che ha rotto il cazzo.
<la nuova socia di Ades eh?> oh no.
<a quanto pare> mi infilo in bocca un maffin riempendomi completamente la bocca, così da non poterlo insultare.
<passerete molto tempo insieme ora, da soli, e chi sa dove>
<in un ufficio Hodus, starò in un ufficio> non strangolarlo Hel, non strangolarlo.
<con Ades> il suo tono non mi piace, per nulla.
<almeno lui è più simpatico di te e Odino messi insieme> bugia, grossa bugia. Ades non è simpatico, è provocate, volubile.
<uhh questa ha fatto male> si mette una mano sul petto drammaticamente.
<andava detto>
<sta attenta Hel. Te l'ho detto ieri notte, fa la brava e nulla verrà detto> si sporge sul tavolino abbassando la voce.
<perché non sto già facedo la brava ragazza? Sorella o figlia?> mi sorride saccente.
Si alza e mi appoggia una mano sulla spalla abbassandosi per arrivare al mio livello.
<buona nuotata, tesoro> odioso.

L'acqua cristallina e fresca mi rilassa, finalmente nessun pensiero. Sprofondo all'interno di essa per poi toccare il fondo e restare lì, in quel silenzio così confortevole.
Faccio avanti e indietro svolgiatamente, così concentrata sul nuotare invece dei miei soliti pensieri, la pace intorno a me mi rallegra, il sole che mi scalda ancora più.
Passo un'ora abbondante in quella piscina, quando tocco un altra volta il fondo decido di raggiungere direttamente la scaletta per uscire, non mi accorgo di chi ci stava davanti fino a quando non mi tiro indietro i capelli ed esco.

Ades è davanti a me in tutta la sua bellezza. Canotta bianca così aderente da intravedere ogni suo singolo addominale e tatuaggo, jeans nero e una bandana del medesimo colore. È paradisiaco.

Non proferisco parola, nulla, dalle mie labbra non esce nessun suono. Un sorrisetto divertito gli compare in volto, e giuro, cosa più bella penso di non averla mai vista.
<buongiorno anche a te piccolo inferno>
<b-buongiorno> perché ora mi metto a balbettare?
<giornata perfetta per una nuotata, ti invidio> che tenta di fare?
<ti è proibito farlo?> non serve sforzarmi di provocarlo, mi viene fin troppo naturale. L'Ades tutto nuovo che ho davanti a me è quello che mi ha perdere il controllo di me stessa, e un pò mi sta piacendo.
<con te? Forse si> faccio una faccia incuriosita.
<non saprei controllarmi> mi squadra, sento il suo sguardo bruciarmi addosso.

<come mai sei qui?> aggrotta la fronte diventito.
<nervosetta stamattina?>
<tutt'altro. Mi hanno regalato una Ferrari e sono diventata la socia di Ades Graison, giornata migliore non può esistere> continua a sorridere.
<te lo hanno detto allora> perché sembra così felice? Perché vuole me come sua socia?

<perché?> l'ho ripetuto fin troppe volte oggi.
Mi si avvicina, sempre di più, fino a sfiorarmi, solo ora ricordo di essere in costume, e che lui ha continuato a fissarmi ininterrottamente.
<non sei felice di passare più tempo con me?> continuo a guardarlo, sperando in una risposta. All'improvviso si fa più serio <ho bisogno di una mano per il progetto, e voglio allontanarti il più tempo possibile dai Lancaster>
<io sono una Lancaster> sorride.
<la migliore tra di loro> spiazzata, completamente e totalmente senza parole. Non che non lo sapessi, ovvio, ma detto da lui e tutt'altra storia.

<Ades, giusto in tempo> ci allontaniamo velocemente e dietro di lui compare Odino.
<buongiorno anche a te Odino> ci viene in contro e quando nota in che condizioni sono si affretta a dire:<Hel, per l'amor del cielo copriti ci sono ospiti> e che ospiti. Il tono che usa non è intimidatorio sembra più, scherzoso, è fa ancora più paura.
Velocemente vado a prendermi un accappatoio lasciato su una delle sedie a sdraio.
<oh non preoccuparti Odino, non è di certo la prima donna che vedo in costume> perché questa frase mi ha fatto male?
<bene allora possiamo andare nel mio ufficio a firmare le pratiche> Odino va avanti senza aspettarci. Mentre mi sistemo sento la mano di Ades alzarmi il mento per guardarlo.

<είσαι πανέμορφη, Μικρό κορίτσι > Con il suo solito sorriso strafottente segue mio padre. Eh no, questa volta non mi sfuggi.
<almeno oggi vuoi dirmi che significa, e che lingua è?> lo seguo, accelerando il passo per stargli di fianco. Lui mi sorride, ancora devo abituarmici.
<è Greco. Ho detto che il rosso ti dona>
<non sembrava avessi detto questo> corruga la fronte divertito.
<come fai a dirlo se non sai il Greco?> apro la bocca per dire qualcosa, ma in realtà cosa potrei dire? Che ha ragione. Meglio restare in silenzio.
Mi fa l'occhiolino salendo le scale. Il caldo sta raggiungendo temperature troppo elevate, e non parlo solo per il sole.

Siamo tutti in ufficio, al fresco -è da specificare-
<allora, Ades hai il contratto?> consegna nelle sue mani una piccola cartella, Odino la legge, in totale tranquillità.
<mi sembra adeguato, e convenevole> me lo passa <leggi se vuoi> riluttante prendo i fogli e comincio a leggere. Paroloni su paroloni, accordi su accordi, in sostanza dice che avrò il 40% dei profitti e della gestione ma che ogni idea o richiesta dovrà passare tra le mani di Ades essendo lui il proprietario a tutti gli effetti. Appoggio i documenti sul tavolo.
<non ho nulla da dire tranne che accetto> perché non ho esitato un minimo? Dovevo.

Odino batte le mani, felice e orgoglioso.
<ottimo, allora firmate> va prima Ades con un gesto veloce e pratico poi me lo passa.
Sto per firmare delle carte che mi condanneranno a passare quasi tutta la mia giornata insieme a lui, una bellissima condanna, ma che avrà delle conseguenze, molte. Io e occhi demoniaci in una stanza, senza nessun altro, in un Night Club. Da come le cose hanno preso una piega diversa ieri sera, so per certo di potermi aspettare di tutto da lui.

Firmo e i miei occhi finiscono nei suoi, mi allunga una mano e la stringo. Il suo viso dice tutto.

Faremo tutt'altro che lavorare.

Spazio autrice

Amatemi perché ho pubblicato due capitoli in poche ore pleaseee

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora