Quando entro dalla porta principale vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere, Odino. Con un sacco di documenti tra le mani, per nulla preoccupato che sua figlia fosse sparita, non vuole farmi uscire senza una scorta ma se sparisco non fa nulla?
Alza la testa sentendo la porta chiudersi, quando mi vede mi sorride calorosamente, inquietante.
<Hel! L'accordo è andato a gonfie vele, bravissima> ma fa sul serio?
Poi sentiamo un tonfo in cucina e subito dopo appare Hodus, vi prego non fatemelo vedere o giuro che lo uccido.
<Hel...> è sollevato di vedermi, si ma venirmi a cercare no eh?
Odino cerca di parlare un altra volta ma appena apre bocca lo blocco. <si sto bene grazie per averlo chiesto> nel modo più acido e arrogante che possa riuscire a fare -ovvero il massimo- salgo le scale senza voltarmi in dietro. Davvero una stra cazzo di bella famiglia.Mi chiudo la porta alle spalle sbattendola e mi tolgo il giubbotto che qualcuno a casa di Ades mi avrà lavato, se non proprio lui.
Ades...
Ogni sua parola di oggi ripercorre la mia mente, ogni singola parola, tocco e sguardo in loop.
Non lo ammeteri mai ad alta voce, ma per colpa di quel ragazzo mi ero ammorbidita, demoralizzata, costantemente distratta ma soprattutto era diventato il mio alcolico preferito, l'unico che forse mi faceva davvero ubriacare al primo sorso. Ormai per me non era più il ragazzo odioso e pieno di se che credevo fosse, c'è stato qualcosa, in un momento non preciso, che mi ha fatto vedere sotto quello strato trapassabile, e un pò me ne pento di averlo scovato, perché ora non posso più tornare indietro, come non lo può la delusione che ho provato quando mi ha "cacciata" da casa sua bruscamente, per un momento ho pensato di dirgli qualcosa ma avremmo cominciato a litigare perciò forse è stato meglio così.La porta che sbatte un altra volta mi risveglia, ti perdi troppo nei tuoi pensieri Hel.
Hodus entra a capolinea in camera mia facendomi roteare gli occhi.
<cosa vuoi?> corruga la fronte, sembra quasi arrabbiato, lui? Allora io dovrei direttamente picchiarlo, o cosa?
<cosa voglio? Hel sei sparita e->
<si e nessuno è venuto a cercarmi>
<stavo per farlo ma papà ha detto di lasciar stare e che sicuramente eri a farti un giro, ho cercato di insistere ma temevo che si sarebbe incazzato>
<mentre tu seguivi gli ordini di papino come un cane io stavo per essere uccisa, oh e grazie per avermi consigliato la tua fantastica idea di scappare sai?> sgrana appena gli occhi.
<frena, frena, frena...stavi per essere uccisa? Stai bene? Sei ferita?> lo blocco con la mano.
<sto bene, se non fosse stato per Ades a quest'ora sarei morta per colpa del tuo geniale piano> appena sente il suo nome si irrigidisce, il solito colpo basso.
<Ades ti ha salvata?> non riesce neppure a pronunciare il suo nome, pagliaccio.
<mhmh>
<scappare è stata la scelta migliore Hel, fidati. E poi non è mai sicuro al 100% che ne uscirai inlesa>
<lo ha detto anche Ades> anche se lo sussurro lui lo sente comunque.
<puoi smettere di parlare di lui perfavore?> chiude gli occhi reprimendo la rabbia.
<sei solo geloso o è che ti da proprio i nervi sentire quanto lui sia migliore di te?> pensavo di averlo offeso nel profondo eppure ride.
<nessuno è migliore di me>
<attento, che mentre tu eri a giocare con le macchinine ancora io ero a guadagnarmi da vivere, tesoro> mi fissa, quasi colpevole e sottomesso, il suo posto è sempre stato lì, sotto Odino, Ades e me.
Il suo sguardo percorre tutta la mia figura ma si sofferma sulla maglietta, la maglietta di Ades.
<quella è sua?> la mascella serrata, gli occhi da Lancaster, sta per scoppiare.
<si.> soffoca una risata e se ne va, la protagonista sbatte un altra volta, prima o poi cadrà, lo so.Allora, l'idea è questa. Cenare con i due odiosi Lancaster e poi uscire senza scorta facedo così infuriare Odino, così poi potrò fargli la ramanzina, e poi ho bisogno di vedere Kai e di sapere come vanno le cose nel South Side, ho delle strane sensazioni.
Scendo e mi dirigo in sala da pranzo, loro sono già lì, non saluto, non li guardo neppure.
Odino mi saluta ma io lo ignoro, mentre ceniamo avrei voluto dire che sarei uscita -senza scorta- ma Odino mi anticipa.
<Hel stasera ho bisogno che ti occupi delle carte del carico d'armi> eh?
<perché io? Di solito quello che si occupa delle scartoffie non è Hodus?> quest'ultimo neppure mi guarda, è ancora incazzato, mi trattengo dal non ridergli in faccia.
<il carico è tuo ed è tuo dovere pensarci, dovrai solo mandare quache Email al compratore, accordare il prezzo e trascrivere e mandare il contratto>
<e devo farlo per forza stasera?>
<si. Prima lo fai meglio è, perché hai altro da fare per caso?> il tono duro e freddo che usa non mi piace per nulla, mi alimenta solo la rabbia che non ho ancora sbollito.
<no, certo che no ma...mi sembra stano che tu dica "prima lo fai meglio è"> fa cadere le posate nel piatto, comincia lo spettacolo.
<cosa intendi?> lo sento, sento il nervosismo e la rabbia crescere in lui.
<che dopo il colpo sono sparita e non siete venuti a cercarmi ieri notte ne oggi, quindi mi fa strano che tu lo dica, perché tutto ciò potevo farlo anche prima se foste venuti a salvarmi cazzo!> ho iniziato ad urlare e proprio nel momento in cui finisco di parlare Odino si alza e si avventa su di me tiramdomi uno schiaffo, potevo immaginarmelo, eppure non faccio trapassare nessuna emozione. Questo schiaffo non è nulla in confronto a ciò che è capace di fare, lo so.
<non alzare la voce con me> dopo ciò cosa peggiore non potevo fare, e invece no, come lui è peggiore di così lo posso essere anch'io.
<chiedo perdono> gli sputo veleno contro, con sarcasmo.
Con tutto l'auto controllo che gli rimane se ne va, ma poi lo sento parlare.
<fai il tuo cazzo di lavoro Hel o non andremo per nulla d'accordo>
<come se già andassimo d'accordo> per fortuna se ne già andato e non ha sentito.
Hodus intanto ha osservato tutta la scena senza fiatare, senza far nulla, senza proteggermi...avevamo detto che ci saremmo protetti e aiutati e sta facendo tutt'altro, promesse buttate a puttane.
Non ci sono rimasta male, ma mi da ribrezzo e consapevolezza che la gente è tutta uguale e che non bisogna fidarsi.<non dovevi farlo infuriare> non mi guarda neppure, fa come se non gli importasse, e forse è così.
<ops> continua a essere sarcastica Hel, mostrati più forte di loro, non mostrare debolezze, non cedere.<continua così e le cose andranno sempre peggio>
<almeno io mi oppongo> altro che frecciatina, gli ho tirato tutto l'arco, con anche qualche pietra.
<opponendoti non guadagnerai nulla>
<perché tu che ci hai guadagnato a stare sotto i suoi comandi?>
Si sporge sul tavolo anche se siamo distanti almeno cinque metri, e menomale devo dire.
<so cosa ci guadagno se non li seguo> le frustate, le cicatrici, il dolore lacerante, il senso del peccato, del tradimento.
<te l'ho detto già fin troppe volte Hel, non opporti a lui> si alza per poi andarsene, molto educati i signori Lancaster.Così mi ritrovo in camera mia a trascrivere quel cazzo di contratto dopo aver inviato quella inutile email.
Si fa mezzanotte quando finisco, la malsana idea di uscire ugualmente mi sale ma appena mi alzo dalla scrivania un dolore lacerante al fianco mi ricorda che devo riposare e che andare in moto non è un idea più che bella, anzi dovrei cambiare le garze.Vado in bagno e quando mi tolgo la maglia vedo il mio piccolo corpo fasciato attorno ai fianchi, qualcosa mi dice che me le ha messe lui. Sento ancora le sue mani su di me, ogni più piccolo contatto e impresso nella mia mente, nella mia pelle. E le sogno che mi toccano, che mi sfiorano, ovunque.
Sento che sto uscendo pazza, giorno dopo giorno, sento che man mano che il tempo passa, davanti a lui, la lastra di ghiaccio che ero sta diventando acqua, solo e semplice acqua. Tutti i miei sforzi di odiarlo, di stargli lontano, di non desiderarlo così tanto, stanno davvero prendendo una strada da cui so che non c'è ritorno.Oh Hel, hai reso Ades Graison il tuo punto debole senza accorgertene.
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Mr. & Ms. of death
Romance"Perché, anche se dici di odiare l'amore sai bene che non è così, odi solo il fatto di non saperlo fare perché nessuno te lo ha mia dimostrato" Una città, controllata da tre famiglie: Lancaster, Covelays e Graison. Un quartiere, animato dalle corse...