<sei appena arrivata e già cerci un modo per fuggire?> mi giro in tutta fretta per guardarlo.
Il cuore batte forte quando lo vedo, il respiro cede e gli occhi sanno guardare solo lui.
Sento che il dolore che proverò in futuro sarà grande.È così bello da far male, ogni santa volta che lo vedo qualcosa mi si spezza dentro, quasi la consapevolezza di non potergli resistere, ed è così.
È il solito Ades, immerso in una camicia e pantalone nero, con le sue solite collane d'argento e I suoi soliti anelli alle dita che spero disperatamente di avere addosso.
Eppure è diverso: più rilassato, più a suo agio, più...provocante.
Avevo ragione, sta sera succederà qualcosa.Ma cosa?
<cercavo il bagno> non cedere. Guardalo con saccenza, con sfida, con superiorità.
Le tue emozioni non devono fuoriuscire.
Con disinvoltura mi passa d'avanti sfiorandomi, merda.
Svolta l'angolo e ci ritroviamo in un altra sala, anzi, sembra un ufficio, il suo ufficio.
Mi indica una porta in vetro oscurato <ecco a te madame> un nido di api compare nel mio basso ventre, ogni volta che sfoggia quel sorrisetto compiaciuto.Quando esco lui è ancora lì, fermo ad aspettarmi mentre riempie un bicchiere di...amaro, ne sento l'odore.
<galante da parte tua aspettarmi, ma non serviva>
<mi preoccupo per la donzella davanti a me. Se ti fossi persa un altra volta?>
<avrei seguito le tracce di...qualunque cosa tu stia bevendo> una piccola e profonda risata invade le miei orecchie.Penso che questo sia il suono del paradiso. O dell'inferno, visto che si parla di lui.
Mi porge il bicchiere e quando quel liquido entra in contatto con la mia bocca un sapore amaro e forte mi invade lo stomaco.
<è un Jefferson amaro importante, viene dall'italia. Uno degli amari più forti della storia>
<si affermo che avrei seguito il suo odore> una risata soffocata esce dalle mie labbra, senza accorgermene.Ades continua a guardarmi, con le sue iridi scure e penetranti, tanto da farmi dimenticare per un attimo di respirare.
Adoro quando mi guarda, la sua immagine nella mia testa mi tormenta, ma è ancora più orrendo quando non lo fa, e un pò muoio dentro.
<hai proprio voglia di farla pagare ad Odino> mi indica con lo sguardo e subito capisco di cosa parla.
<è lui il primo che ha detto che sono caduta dalla moto, io non devo preoccuparmi di ciò che pensa la gente. Tanto le farà stare zitte in un modo o nell'altro>
<si ma non sei caduta dalla moto> e questo lo so perfettamente.
Il suo sguardo diventa un pò più duro.
Alzo le spalle <in compenso mi danno un aria più forte e pericolosa> il suo sguardo mi percorre tutto il corpo, facendomi sentire nuda.Mai mi sono sentita in imbarazzo e lui...cazzo ci riusciva quasi ogni volta. Che fossi dannata se l'avessi mostrato.
<oh assolutamente> il bicchiere che prima mi ha offerto ora sta arrivado lentamente alle sue labbra carnose, diamine.
I suoi occhi non lasciano i miei.Ripone il bicchiere sul tavolo, a qui io sono appoggiata, e il suo corpo, nonostante sia a meno di un metro da me, lo sento così tremendamente lontano.
Lo voglio più vicino.
Poi qualcosa che mai mi sarei immaginata, accade.
Le sue dita ruvide mi percorrono il braccio, sfiorando le ferite che si rimargimano e ogni punto che tocca di me inizia a bruciare.

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Mr. & Ms. of death
Romance"Perché, anche se dici di odiare l'amore sai bene che non è così, odi solo il fatto di non saperlo fare perché nessuno te lo ha mia dimostrato" Una città, controllata da tre famiglie: Lancaster, Covelays e Graison. Un quartiere, animato dalle corse...