50. paure

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Pov's Hel

Un altra riunione delle famiglie sacre, ma questa volta a casa di Ades, strano ma vero.
Dopo l'attentato al gala organizzato da Alexander Covelays non ne abbiamo più parlato, anche perché l'unica volta in cui ci siamo visti è stata all'inaugurazione del Club, e lì non potevamo di certo parlarne.

Così ora siamo diretti a casa di Ades. Amo casa sua, è dieci volte più bella di Asgard -anche se più piccola- ma ha un panorama divino.

<Ancora non riesco a spiegarmi questo enorme miracolo>e questo è Hodus, che come sempre rompe i coglioni, e parla del fatto che Ades abbia voluto la riunione a casa sua.
<vuoi smetterla?! Mi stai facendo scoppiare la testa> appoggio le mani alle tempie mentre faccio abbassare il finestrino, almeno se parla sentirò il rumore del vento e non le sue chiacchiere.
<sempre pronta a proteggerlo, vero tesoro?>
<oh mio dio, lo vedi quanto sei infantile? Adesso dirti di smetterla di parlare significherebbe difendere Ades!?>
<smettetela, ora state facendo venire il mal di testa anche a me> ohh al povero vecchio gli fa male la testa, non me ne frega un cazzo.
<malato> mi porto il dito alla testa picchiettandolo, Hodus irrigidisce la mascella per non dire qualcosa di esagerato, in modo che il padre non lo picchi -anche se in questo momento non vorrei vedere altro che quello-
Infastidire Hodus è uno dei miei passatempi migliori.

Arrivati a casa Graison, troviamo già la famiglia Covelays al completo, compreso Xavier, è da un sacco che non lo vedevo. Quando mi vede mi corre in contro urlando.
<Hel!!!> non ho il tempo di rispondere che me lo ritrovo attaccato al busto tentando di abbracciarmi.
<ciao Xavier> gli scompiglio i capelli ridendo. Non amo i bambini, ma lui è l'eccezione.
<mi sei mancata> perché questa frase mi scioglie? Perché è la prima persona ad avermelo detto, la prima persona a cui davvero credo.
<anche tu> non mi accorgo fino a quel momento che Ades è fermo, in mezzo a tutti gli altri che parlano, a guardarmi con uno sguardo che mi legge dentro mentre io non colgo i suoi di pensieri. Occhi pieni di qualcosa che non riesco a decifrare, a cui non riesco a non guardare, e di cui sono completamente uscita pazza.

Quando Xavier torna dal fratello io resto immobile dov'ero, ancora intenta a non distogliere lo sguardo dal suo. È questo quello che succede quando si è innamorati? Non riuscire a vedere più nulla al di fuori della persona amata? Non riuscire a togliergli gli occhi di dosso?

<signori che ne dite di un aperitivo prima di cominciare?> la voce squillante di Thomas mi riporta alla realtà, raggiungendo gli altri all'aperto.
Non ho mai visto questo posto di mattina: la scogliera, il mare o semplicemente l'enorme balcone su cui ci troviamo.

<ti piace il panorama?> anche prima che parlasse sentivo che era lì, dietro di me aspettando il momento giusto.
Si sposta al mio fianco guardandomi con un sorriso soddisfatto.
<amo casa tua> continuo a guardare la distesa di sabbia ad almeno dieci metri sotto di noi.
<sentiti in dovere di venire quando vuoi> mi fa l'occhiolino per poi sparire dietro le mie spalle.
La sua la prendo come un invito non per il panorama, ma per lui, per tutto ciò che è più proibito. Una strana e brutta stretta allo stomaco compare quando incontro lo sguardo di Hodus, terrificante è la parola più adatta. So cosa vuole dirmi, ho le sue stesse parole piantate nella mia testa da giorni ormai, e proprio quando sembra che tutto vada bene che le ricordo. Sono un promemoria che la vita non è rosa e fiori, che Ades non è il principe azzurro e che il mondo in cui viviamo non è fatto per l'amore, allora perché lo voglio così disperatamente? Perché ora voglio a tutti i costi vivere l'amore, anche se già sento il mio cuore spezzarsi ogni volta che ricordo che occhi demoniaci non è la persona giusta?

<penso che sia il momento di pranzare, quindi entrate pure> sentire la sua voce ora come ora è un pugno al cuore.
A tavola, fortunatamente, non ho il posto di fianco a lui, posso stare tranquilla. Ma al posto suo mi ritrovo Hodus e Odino, sono tra due fuochi, anzi, tra satana e il suo fedele cagnolino. Sento quest'ultimo avvicinarsi al mio orecchio.
<oh tesoro, vedo che non hai seguito i miei consigli, prima o poi ti dirò "te l'avevo detto"> tento in tutti I modi di nascondere le miei emozioni, eppure tutto il mio corpo è teso come la mia faccia.
<non so di cosa tu stia parlando>
<oh avanti...> mi ride in faccia come se avessi appena detto una cazzata, ed è vero.
<...io ti ho avvisata, il male sarà il tuo> i piatti arrivano a tavola eppure mi è passato l'appetito, non so se per Hodus o per le sue parole. Pian piano ne colgo davvero il significato dopo le innumerevoli volte che c'è stato qualcosa con Ades.

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora