Mr. & Ms. of death

69. quando tutto finirà

<mi hai preso un gatto?> Ades è seduto sul divano con le braccia appoggiate allo schienale, spaparanzato come mai l'ho visto prima. Ha lavorato tutta la mattina e ora si gode il riposo pomeridiano.

<l'ho trovata qui fuori e non ho potuto lasciarla lì> mi si struscia alle gambe e sorridendo prendendola in braccio.

<ah è anche femmina, fantastico> si passa una mano sulla faccia, stanco ed esasperato.

<Oh avanti, davvero non vuoi avere questa micetta che gironzola per casa?> gli accarezzo la testa, sentendola fare le fusa. Il suo pelo è un mix di colori, dal nero, al grigio e con una punta di arancione dove c'è un contrasto incredibile con le zape e il musetto bianco.

<no, non la voglio>
<perché?> sospira.
<sono già abbastanza impegnato ad accudire te e Thomas, non ho bisogno anche di un gatto> indica il gatto, che è ancora tra le mie braccia.
<ci hai paragonati ad un gatto?> a fare la sua entrate è ovviamente Thomas, con faccia offesa mentre beve da una bottiglietta d'acqua.

Lascio la gattina per terra.
<non ti rispondo male solo perché so che mi ami> gli punto il dito contro mentre lui mi soddire sornione tirandomi la mano, avvicinandomi a lui.

<e io non ti rispondo male se no mi uccidi> la palla di pelo sale sul divano, di fianco ad Ades, accucciandosi lì.
<visto? Gli piaci>
<io piaccio a tutti> narcisista.
<di sopra ho proprio una lista di persone a cui non piaci, e credimi, sono tante> ignoro le parole di Thomas, per non ridere di Ades così che mi lasci tenere il gatto.

<un gatto non richiede tante attenzioni> resta a guardarmi, per poi alternare tra me e il gatto al suo fianco.
<e poi è così carina> Thomas si avvicina guardandola.

Ades lo guarda scocciato.
<dovresti essere dalla mia parte, non dalla sua> io e Thomas ci guardiamo un istante per poi rivolgerci ancora una volta al biondino. Sappiamo già che la situazione diventerà comica e che vinceremo noi alla fine, non c'è la farà a sopportare entrambi.

<lui è il mio avvocato> Thomas annuisce frettolosamente.
<no. Lui è il mio socio. E poi non ha studiato giurisprudenza> sta prendendo questa situazione molto sul serio. Esilarante.
<ci sono un sacco di corsi online, aspetta qualche settimana o lo diventerò> intanto mi siedo di fianco ad Ades, dove prima c'era il gatto che è uscito in veranda, e anche se leggermente arrabbiato con me mi appoggia una mano sul ginocchio.

<Thomas dovresti aiutare me a convincerla a non tenerlo, non il contrario> Thomas ci pensa due secondi, facendo schiacciare la lingua e indicandomi con il capo.
<lei mi sta simpatica a differenza tua> Ades, scazzato, lascia cadere la testa all'indietro sbuffando.

<e va bene, teniamo il gatto> contro voglia, e con un tono che vorrebbe dire tutt'altro, acconsente.

<ahhh grazie, grazie, grazie> gli salto addosso abbracciandolo, sentendo le sua braccia stringermi leggermente anche se contrariato.
<ve ne occuperete voi eh, io non voglio saperne nulla>mi stacco, lasciando un cinque a Thomas mentre dice ad Ade:
<ovviamente, se lo facessi tu morirebbe dopo una settimana>
<facciamo quattro giorni> crudele.

Mi alzo dal divano, sentendo quel leggero sudore che mi aveva attaccata ad esso.
<avanti Mira vieni, ti lavo per bene così il papà scorbutico non si lamenta> nonostante sia già abbastanza lontana lo sento parlare.
<non sono scorbutico> sempre a lamentarsi

Sono in camera da letto che mi preparo per l'arrivo dei Covelays.
Non indosso nulla di troppo esagerato ma sistemo per lo meno i capelli e le profonde occhiaie, le notti in compagnia di Ades non sono mai interamente tranquille e senza intoppi, un solo movimento del mio corpo contro il suo e provoca il putiferio. Potremmo dare la colpa a tutto quel tempo in qui neppure ci sfioravamo ma sappiamo entrambi che non è così, è solo l'immensa passione che ci coinvolge in un solo bacio, l'ossessione dell'altro e la mancanza di qualcuno che mai ci ha fatto sentire così.