Non mi era mai capitato, fare un sogno così reale da sentirne gli effetti sulla mia pelle. Il corpo che formicola, quei leggeri dolori muscolari quasi piacevoli e il calore di un altro corpo che ti avvolge. Poi però ti accorgi che è tutto reale, e lì il cuore accelera un pò di più. Questo è quello che ho provato appena mi sono resa conto che Ades è dietro di me, disteso tra le lenzuola che gli coprono ammalapena il corpo tonico e rilassato, con il braccio che mi circonda la pancia.
Sembra la scena di uno dei miei sogni erotici e romantici che cerco in tutti i modi di evitare, eppure eccomi qui, a ripensarci ancora una volta e ritrovandomi proprio in uno di quelli. Se la nostra vita, la nostra storia, o soltanto noi fossimo diversi ora troverei conforto e felicità. Ritrovarmi nel letto dell'uomo dei miei sogni dopo una notte passata a dimostrarsi amore e passione, ma siamo io ed Ades, e tutto questo non è possibile.
Lentamente sguscio via dalla sua presa per cercare i miei vestiti sparsi sul pavimento. La luce è scarsa, troppo poca per essere piena mattina, i miei occhi cadono sul orologio poggiato sul comodino di fianco ad Ades, e in pochi istanti dimentico di guardare l'orario, concentrandomi ancora una volta su di lui e sul suo viso, dove i lividi di quella notte sono diventati più vividi. Sono le cinque del mattino, il sole sta per sorgere e il sonno è bello che andato.
Cercando di fare rumore il meno possibile esco dalla stanza, ho bisogno di un caffè e di stare da sola. Risvegliarmi al fianco di Ades già sveglio sarebbe stato più che imbarazzante, solo guardandolo negli occhi diventerei rossa all'istante, ripensando alla notte passata insieme e dove io ero più spavalda del solito.
<cristo santo> sussurro tra me e me, sapendo che non c'è nessuno, bevendo dalla tazza fumante di caffè mentre osservo le onde infrangersi sulla spiaggia. Il panorama di casa Graison vale più di tutta Miami, è semplicemente unico il modo in cui faccia sentire, quel mix di emozioni felici e malinconiche che ti portano a ricordi che ti rendevano felice ma che vorresti dimenticare per la loro fine orrenda.
Un barrette frenetico alla porta mi risveglia dai miei pensieri ma quando tento di esserne certa non sento più nulla, aspetto credendo che sia tutta colpa del mio cervello che mi fa brutti scherzi. Altri cinque colpi, veloci e impazienti. Se fosse un ladro non avrebbe bussato di certo, se fosse qualcuno che vuole ucciderci avrebbe sfondato la porta. Allora cosa cazzo vogliono?
Un irrefrenabile ansia mi fotte il cervello, perché potrei essere nel posto più sicuro di Miami, ma non bisogna mai essere sicuri quando si hanno persone fin troppo pericolose alle calcagne.
Bussano ancora una volta, se non apro io si sveglierà Thomas o Ades, e l'ultima cosa che voglio è trovarmi quel ragazzo mezzo nudo davanti dopo ciò che è accaduto.
La mia mano è sulla maniglia e non so se voglio davvero aprire la porta o meno. Cos'ho da perdere in fondo?
La apro trovandomi un uomo in completo, affanato, forse per la corsa che ha dovuto fare per via della salita. A giudicare dal auricolare è una delle guardie che gira attorno alla villa, sono ancora al sicuro a quanto pare.<signorina, cercavo lei> certo che la gente è strana eh.
<me?> annuisce in fretta, porgendomi una lettera.
<è arrivata poco fa, dicono che è urgente> la prendo, riggirandola tra le mani. La carta giallastra, ruvida al punto giusto, spessa...so già chi me l'ha inviata.
<grazie> mi fa un leggero cenno del capo per poi andarsene velocemente, mentre io richiudo la porta alle mie spalle.Cammino per la sala aprendo svogliatamento la lettera.
<cosa vorrai ora il mio caro e rompipalle paparino?> mi appoggio al tavolo tirando fuori dalla busta una foto e un biglietto.Appena vedo ciò che ritrae la stra maledetta foto devo trattenere tutta la mia rabbia e vergogna per non urlare e crollare a terra per le gambe che non mi reggono.
Io e Ades, in camera da letto, qualche ora fa, mezzi nudi, le mie gambe attorcigliate al suo bacino e le labbra che non volevano staccarsi un istante. Non è possibile.

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Mr. & Ms. of death
Romance"Perché, anche se dici di odiare l'amore sai bene che non è così, odi solo il fatto di non saperlo fare perché nessuno te lo ha mia dimostrato" Una città, controllata da tre famiglie: Lancaster, Covelays e Graison. Un quartiere, animato dalle corse...