Pov's Hel
Ho sempre odiato il mio compleanno. Il 2 settembre è sempre stato uno dei giorni peggiori della mia vita, a cominciare dalla mia nascita da una madre alcolizzata e senza una morale e da un padre che sapeva della mia esistenza e che mi ha cercata solo a diciotto anni -essendo un uomo sposato, con un figlio e con una grossa fama-
Con il passare degli anni gli ho sempre dato poca importanza, anzi, non gli ho dato la minima importanza, perché crescendo con Marys non potevo di certo aspettarmi un vero regalo di compleanno, ne una vera festa di compleanno, solo una bottiglia del suo amato Rum -che alla fine beveva lei-
Poi con l'arrivo di Kai, potevo aspettarmi quacosina come regalo, nulla di estremamente costoso o che costasse anche solo due dollari. Mi regalava ugualmente delle piccole cose che mi scaldavano il cuore, a costo che non mi facesse una festa o che mi trattase diversamente il giorno del mio compleanno. Ma è Kai Blackwood, e mi tratta diversamente ogni giorno della mia vita.
Come stavo dicendo, non c'è una vera e propria ragione per cui odi il mio compleanno ma semplicemente, per la vita che ho condotto, il solo pensiero di non poter essere una comune bambina con una festa, dei regali e una torta, mi dava il volta stomaco.
E ora che ne ho la possibilità, di avere queste cose, non le voglio comunque. Cambiare va bene, ma questa abitudine non voglio, e una delle tante cose che mi ha reso forte, e non me la sento di cambiarla.
Non so che ore sono, so solo che quando arrivo in cucina non c'è anima viva e neppure in piscina.
Colazione di compleanno in santa pace, questo è il miglior regalo che potessero farmi.
Chiedo un caffè alla cameriera e vado a bordo piscina.
Neppure il tempo di ringraziare chiunque mi guardi da là sopra che mi ritrovo Hodus e Odino, cazzo.<buongiorno cara e buon compleanno> mi sorride euforico e mi lascia un bacio sulla testa, Hodus lo segue scompigliandomi i capelli, possono essere più fastidiosi di così?
<buongiorno> continuo a bere il caffè nel intento di non ascoltare le loro parole.
<io ed Hodus abbiamo dei regali per te> spero una pistola per spararmi.
<oh davvero? Non serviva> non serviva per davvero.
<e invece si è faremo anche una grande festa> per poco con mi soffocavo con il caffè.
<ok i regali ma la festa no> assolutamente no, no, no.
<perché mai?>
<non mi piace festeggiare il mio compleanno, preferisco che sia un giorno come gli altri> mi guarda offeso, curioso e sicuramente non ascolterà la mia richiesta.
<non se ne parla, ho già organizzato tutto, saremo pochi, persone che tu conosci> come Ades Graison.
Si alza dalla sedia lasciandomi un sorriso.
<ti darò il mio regalo questa sera, ora goditi la mattinata e poi riposati, ti aspetta una lunga serata> questa frase non mi piace, questa situazione non mi piace.Quasi ogni mattina, a colazione, Odino mi lascia sola con Hodus, ci ho fatto l'abitudine, eppure questa volta sento una brutta tensione -da parte mia- perché dopo ieri so che aveva ragione, Hodus aveva ragione su Ades, e non mi da pace.
<allora, come mai ieri hai bevuto così tanto?> aggrotto la fronte. Come fa a saperlo?
<tu come...?>
<devi ringraziare gli Dèi che ti ho visto io e non nostro padre...> tuo padre.
<Thomas ti ha riaccompagnato qui a casa, quando stava entrando io passavo di lì e ti ho portata a letto>
<detto così sembra orrendo> lui soghigna, come mai l'avevo visto fare. Perverso, scherzoso.
<allora? Perché eri ubriaca?> perché avevi ragione, perché mi sono illusa, perché Ades Graison mi ha usata.
<una ragazza non può più ubriacarsi?>
<non tu, devi mantenere la tua posizione> quale posizione? Quella di una ragazza figlia di un capo mafia orrendo e brutale?
<strano detto dal omonimo Hodus Lancaster che non perde mai l'occasione di bere come se il mondo stesse per finire> mi guarda con occhi colpevoli, uno a zero per me.
<ok, forse dicendotelo io perde di significato ma se lo dico è perché non voglio che fai la mia stessa fine> si sta preoccupando per me? Di nuovo?
<tu lo reggi benissimo l'alcool, forse fin troppo bene> da quanto tempo bevi Hodus Lancaster?
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Mr. & Ms. of death
Romantik"Perché, anche se dici di odiare l'amore sai bene che non è così, odi solo il fatto di non saperlo fare perché nessuno te lo ha mia dimostrato" Una città, controllata da tre famiglie: Lancaster, Covelays e Graison. Un quartiere, animato dalle corse...