13. meraviglia

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Ed eccomi qui, di nuovo in camera, con Amelia che mi ridefinisce l'abito -di cui mi sono letteralmente innamorata- e Odino e Hodus che mi guardano.

L'abito e nero in seta lucida e lungo fino alle caviglie, con lo spacco che inizia da metà coscia e uno scollo a V poco profondo con le sue piccole e sottili bretelle che temo si possano spezzare. Mi sta una favola e mette tanto in risalto le mie forme, ma la cosa che più mi piace è che si vedono quei miei pochi tatuaggi, sono sempre stati nascosti ma oggi è la serata giusta per mostrarli.

Il serpente che mi attorciglia l'avambraccio sinistro insieme ai fulmini sulla spalla destra, all'interno dello stesso braccio ci sono l'occhio di anubie e la costellazione della Vergine. Quelli più piccoli sono sul costato e sulle mani di cui, su quest'ultime, sono ritratte delle piccole stelle e punti.

Amelia prende uno specchio a figura intera e mi mostra la mia immagine.

<sei bellissima figlia, non è vero Hodus?>
<decisamente, ora si che sembri una donna> il modo provocatorio con cui l'ha detto mi fa capire che è tutt'altro che un complimento.

<oh grazie fratellone, tu invece sei pronto per il Madagascar, sarai il pinguino più bello> ha uno smoking nero molto semplice con la camicia di un bianco da accecarti e il tocco di classe, il papillon. Pare un bambino, insieme alla pelle bianca e agli ziccomi evidenti ma ugualmente dolci, se non mi stesse sul cazzo avrei anche potuto dire che era davvero bello.

Mi punta uno sguardo di puro odio e io gli sorrido di gusto.
<i tatuaggi...> Odino li indica.
<non posso tenerli così esposti?>
<no no tutt'altro, sono segno di forza e potere. Ti aiuterà solo ad attirare di più l'attenzione> se ci sarà anche occhi demoniaci essere l'attrazione principale mi darà solo vantaggi su di lui.
Un calore improvviso mi pervade e il cuore comincia a battere più forte, il respiro irregolare e le mani che iniziano a sudare. Odio questa sensazione.

Pov's Ades

L'ennesima festa di merda.
Non sono costretto ad andare ma...sono costretto o i presenti parleranno della mia immensa maleducazione e nessuno vorrà fare affari con il sottoscritto.

<allora? Sei pronto per la grande serata?> Thomas fa la sua grande entrata nella mia camera da letto, senza bussare.

È vestito di tutto punto con un completo marrone scuro e la camicia bianca.
<pronto si, serata si, grande? No. Sarà una festa solo per vantarsi dei propri traguardi e soldi> mi sistemo gli ultimi anelli alla mano destra.

<vero ma...so che questa serata sarà diversa> ha stampato in faccia un sorrisetto strafottente che mi da i nervi.
<cosa vuoi dire con questo?> mi dirigo fuori dalla stanza avviandomi al garage.
<nulla nulla, penso solo che ti divertirai questa volta> non voglio più parlarne, meglio andare.

Raggiungiamo L'Aston Martin Victor e partiamo per la reggia i Cordelyus Walked, un ambasciatore inglese, con una villa che costra più della casa bianca, maledetti.

Arrivati, lasciamo l'auto all'uomo all'entrata.
Ci sono solo uomini bastardi, con le loro mogli altrettanto vecchie e vanitose. Lo schifo più totale, credo che l'unica cosa buona qui sia lo champagne.

Ci troviamo alle scale, dove un uomo ci presenterà, non serve neppure che gli e lo dica.
<Ades Graison e Thomas McGey> qualcuno ci guarda e altri si avvicinano a salutarmi, niente stretta di mano solo accenno, odio il contatto fisico con la gente che detesto.

Mi guardo in torno cercando qualcuno che riesca a sopportare e l'unico è Kevin Covelays la sua pelle leggermente più scura riecheggia tra la folla insieme al suo completo viola. La sua famiglia è la capo mafia della città del Messico, hanno esteso le loro fortune fino a Miami e alle Bahamas.
Il padre, Alexander Covelays, è tanto pericoloso quanto crudele, se li rubi una caramella lui ti taglia la testa, letteralmente.
Kevin invece, è più calmo ma non bisogna farlo arrabbiare ugualmente.

<Ades, amico mio> mi abbraccia e un sorriso spontaneo mi pervade.
<è bello vederti Kev. Temevo di vedere solo gente che odiavo a questo evento> i suoi occhi gialli attirano la mia completa attenzione, hanno fatto impazzire un sacco di ragazze.
<Beh allora è una fortuna che sono venuto>
<esatto. Dove hai lasciato la tua dolce metà?> Clary, la sua ragazza da più o meno quattro anni e da un anno la sua fidanzata.

<oh con mia madre a parlare con delle donne odiose, tra poco andrò a salvarla> un cameriere ci si avvicina porgendoci dello champagne.
<mi sembra giusto>
<tu che mi dici invece?> ci sarebbe tanto da dire, come per esempio piccolo inferno lei ha riempito le mie giornate.

<il solito, nulla di eccitante> bevo qualche goccio guardarmi in torno. Non c'è ancora traccia dei Lancaster, possibile che non vengano?

<hai visto i Lancaster?> lui guarda un punto dietro di me mentre smette di bere.
<parli del diavolo...> mi giro immediatamente verso le scale e impreco, non per loro ma per lei. È semplicemente...surreale, la sua chioma bionda che ondeggia mentre gli viene tolto il giubbotto di pelle mostrando tutta la sua immensa bellezza. Il mio sguardo scivola su tutto il suo corpo, dal viso angelico con il suo solito sguardo da "sono superiore" e cazzo se lo è, conciata così. I tatuaggi sulle braccia pallide uguali ai miei, fino allo spacco, mi accendono un fuoco incontrollabile dentro.

<Odino, Hodus e Hel Lancaster> al suo nome tutto si blocca, la musica si ferma come tutte le persone che si girano a guardarla, la rabbia sale e non per invidia ma perché tutti la guardano e bisbigliano, chi sconcierie e chi pettegolezzi. Eppure lei scende le scale con sicurezza, come se il mondo fosse ai suoi piedi, ma nei suoi occhi vedo uno spiraglio di terrore, quello delle malelingue, e dei pettegolezzi che inizieranno a girare su di lei. Per quanto ami vederla anche un minimo debole, odio che non la faccia sentire io così, vulnerabile e disperazzata, tutto ciò che le dico le scivola addosso, come acqua, altra ragione per odiarla.

Tutti si fanno largo per far passare la famiglia Lancaster e io resto lì a fissarla come un idiota.
<chi è lei?> per quanto vorrei girarmi e rispondere a Kevin non ci riesco, i miei occhi sono incollati su di lei.
<la figlia di Odino>
<figlia? E da quando?> è incuriosito ma anche preoccupato, e non gli do torto. Ogni essere vivente che ha sangue Lancaster non è mai una persona sana di mente.
<da ieri> poi accade, il mio sguardo e il suo si incrociano e il cuore minaccia di uscire e il bicchiere che sta per cadermi, diamine.

Dura per poco tempo perché un cameriere gli offre un bicchiere mentre suo padre e Hodus salutano i presenti, poi viene presentata e mostra un sorriso cordiale, non era questo quello che volevo vedere ma è già un inizio.

Quando Odino continua a parlare i nostri sguardi si incontrano ancora e rimangono lì, non trasmettono nulla solo...vuoto, e qualcosa non torna, odio questo sguardo, o mi guarda decentemente o nulla, voglio una sua reazione anche minima. Perciò innalzo di poco il bicchiere e la saluto strafottente, lei socchiude gli occhi minacciosa, ok questo mi basta ma continuo a guardarla mentre lei sfugge da questo contatto.

<ti avevo detto che questa serata ti sarebbe piaciuta> Thomas mi affianca mettendosi le mani nelle tasche, ha fatto qualcosa di piacevole finalmente.
<la conosci?> Kevin mi si posiziona all'altro lato.
<diciamo di si> continuo a bere e a guardarla, nella speranza che guardi anche lei me.

Odino si accorge di me, Kevin e Thomas e lasciado gli uomini con cui stava parlando si avvicina a noi, lei resta indietro guardando ovunque tranne che davanti a sé, tranne che me.
So già a cosa pensa, e non mi farò sfuggire l'occasione di metterla a disagio.
Piccolo inferno sta per essere scoperta.

<hai ragione Thomas, questa serata si prospetta proprio fantastica>

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora