Pov's Hel
Non dormire una notte intera è un altro tipo di dolore fisico.
Ogni singolo è minuscolo rumore mi teneva in allerta, e per quanto avessi voluto non avere il terrore che qualcuno controllasse ogni mia singola mossa, lo avevo e continuo ad averlo.Nonostante ora viva in una delle case più ben sorvegliate della città -correggo, l'ennesima- non mi sento ugualmente al sicuro. Se Odino è riuscito a recapitarmi un messaggio non dubito che lo faccia ancora.
Una vergogna che mai ho provato è spuntata nel momento in cui ho ricevuto quel biglietto, e diamine, non c'era assolutamente nessuno attorno a noi, o ero così impegnata a sentire le stra cazzo di dita di Kai dentro di me per accorgermene?
Il punto, ora, è che non posso stare sicura, ora è solo un biglietto ma la prossima volta....
<Hel?> un bussare alla porta mi distrae, insieme alla voce di Thomas.
Scendo dal letto per poi affacciarmi alla porta.
<ah grazie al cielo> la preoccupazione di qualche secondo fa svanisce.
<ciao eh>
<buongiorno> Thomas ha quello strano potere di far ridere la gente solo guardandolo in faccia, le sue espressioni ben dettagliate sono mischiate al suo volto da adolescente.<cosa ti serve alle sei del mattino?> sento il letto chiamarmi, la stanchezza inizia a sentirsi un pò troppo quando il sole è alto.
<volevo solo essere certo che tu fossi in casa e non per le strade di Miami. Ades mi ammazzerebbe se lo venisse a sapere>
<sapere cosa?> entrambi ci blocchiamo sul posto, cazzo.Sento i passi leggeri di Ades avvicinarsi sempre di più, una strana sensazione mi invade tutta la pancia.
Thomas è allarmato come non mai, Ades ha la solita espressione corrucciata ed io, beh, tento in tutti i modi di non crollare dal sonno.
<che...sono venuto a chiamarti dalla tua camera> si lanciano uno sguardo che non riesco a cogliere.
<perché?> è una domanda, ma il tono autoritario è serio lo fa apparire più come un ordine. È terrificante quanto attraente.
Thomas è paralizzato, alla ricerca infinita di qualche scusa da rifilargli.
<mi stava chiedendo se volessi qualche vestito visto che doveva andare in città> entrambi si voltano verso di me, che non avevo minimamente aperto bocca da quando Ades ha fatto la sua comparsa.<si, è proprio quello che gli ho chiesto...> certo che quando si tratta di nascondere qualcosa ad Ades diventa tutto un fruscio di nervi tesi.
Sposta lo sguardo da me al suo amico, più volte, e le gambe cedono più volte per colpa sua. Di prima mattina è ancora più bello del solito, i capelli completamente in disordine, la canotta bianca dolorosamente attillata mi distrae.
<starò via tutto il pomeriggio, andrò io a prenderti qualcosa> oh no, non mi fido di lui.
<non c'è ne bisogno, c'è Thomas che può...> non finisco neppure la frase che se ne già andato, il solito maleducato.Il moro mi lascia uno sguardo di sollievo e gratitude e segue Ades giù dalle scale, ottimo, ora posso dormire.
***
È pomeriggio, abbastanza tardi, anche se il sole c'è ancora. Ho dormito fin ora è sono più riposata che mai.
Scendo di sotto e non c'è nessuno, la casa è vuota o per lo meno lo sembra. Ades aveva detto che sarebbe stato fuori tutto il pomeriggio, Thomas invece...
Mentre l'ansia inizia a prendere il sopravvento e iniziano a passarmi mille brutti presagi per la testa, una mano si appoggia sulla mia spalla.
Senza pensarci due volte tiro la mano, girandomi, e piegandogli il braccio dietro la schiena.
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Mr. & Ms. of death
Romance"Perché, anche se dici di odiare l'amore sai bene che non è così, odi solo il fatto di non saperlo fare perché nessuno te lo ha mia dimostrato" Una città, controllata da tre famiglie: Lancaster, Covelays e Graison. Un quartiere, animato dalle corse...