Ogni storia ha il suo seguito e una fine, che sia bello o brutto, e di certo, io, non so com'è la mia vita. Bella? Di certo no, brutta? Ma neppure troppo, eppure so che la fine sarà più sconvolgente e dura di tutto il trascorso.
Per ora sono ancora a metà della mia storia, e all'inizio con quella con Ades, che solo pochissimi giorni fa, è diventato il mio socio. So che succederà di tutto.Sono sulla sedia a sdraio in piscina, a prendere il sole tranquillamente con un sex on the beach tra le mani quando qualcuno mi copre dal sole.
So già chi è, e non mi va di guardarlo.<se sei venuto per rompere il cazzo puoi anche sloggiare o sta volta ti tiro davvero il bicchiere addosso>
<uhhh si più gentile sorellina, questo linguaggio non è adatto ad una signorina> gli occhiali da sole che indosso mi oscurano la sua visuale, fortunatamente.
Mi tolgo gli occhiali e gli sorrido falsamente.
<quale buon vento ti porta qui caro fratellone?>
<così mi piaci di più> mi si siede di fianco guardandomi soddisfatto.
<ti dona l'abbronzatura>
<a me sta bene tutto>
<modesta> non sai quanto.
<sei venuto qui solo per questo? O c'è altro> si sistema meglio, stendendosi con le mani dietro la testa e chiudendo gli occhi.
<riunione di famiglia>
<cosa?>
<riunione di famiglia> mi ripete ovvio.
<intendi delle famiglie sacre?>
<no Hel, della famiglia Lancaster. Ho sentito papà parlare al telefono con Borr> ah. Perché ora non ne sono più così felice?
<Beh non vedo cosa ci sia di male>
<tutto>
<sì più preciso> già sapevo, sapevo in parte cosa ci fosse di male, eppure non volevo crederci o solo rammentare cosa mi aspettasse.
Mi guarda per un secondo per poi tornare come prima.
<di Borr ti ho già parlato. Bestla, sua moglie, è carina, una brava persona ma molto molto criticona alle spalle altrui. Astrild è fredda come il polo sud. Dikon è suo marito e non conta un cazzo in questa famiglia, e come se fosse un fantasma. Per ultimo c'è-> lo interrompo.
<Glenr>
<esatto. Lui è un pappa molle>
<oh andiamo non dire così>
<è un pezzo di pane, va bene?>
<solo perché è migliore di tutti noi messi insieme non significa che sia debole> mi da un occhiata contrariata.
<ritieni che essere buoni sia meglio che essere crudeli?> non so se ne avrei mai trovato la risposta.
<Beh se è tutto qui non so di cosa potrei preoccuparmi> si alza lentamente.
<vedremo> e se ne va.
Perché dovrei preoccuparmi così tanto come dice lui?A pranzo Odino ci comunica ciò che già sapevamo e gli occhi di Hodus non lasciano i miei neppure per un secondo mentre l'uomo più anziano parla. Un sorrisetto propovatore gli dipinge il volto perfettamente in ordine e spaventosamente bello. Eppure mi da i nervi.
<stasera verranno qui> rischio di strozzarmi, e anche Hodus.
<stasera!> penso di non essere stata mai così coordinata con una persona.
<già...vostro nonno nelle prossime settimane ha da fare perciò ha deciso di farlo questa sera> perché ho la vaga sensazione che neppure a lui vada bene?
Oggi parola non proferita e un alto passo verso una serata orrenda.Ogni evento, stesso problema. Cosa metto? Non troppo appariscente, non troppo squallido, non troppo appariscente, insomma dovrò vestirmi da quarantenne.
Teglier nero con minuscole righe bianche e top smanicato bianco. Per quanto non sia proprio nel mio stile non è male, e l'apparenza oggi lave più di tutto. Ho un ansia tremenda, ma la presenza di Glanr mi rassicura.Ogni istante psssato in camera, ad aspettare che si facessero le otto, è stressate. Ma quando sento il motore di una macchina ruggire come una bestia mi allarmo più del dovuto. Bussano alla mia porta.
Hodus non aspetta che dica che può entrare, che lo fa di per sé.
<scendi. ora> e richiude la porta velocemente. In un caso diverso non lo avrei mai ascoltato.Di corsa scendo e all'entrata trovando Hodus immobile e impassibile e Odino che si sistema freneticamente la cravatta. Mi posiziono affianco a lui.
<la cravatta sta bene?> mi chiede voltandosi.
<stava bene anche tre minuti fa, rilassati> mi guarda come se avessi detto la cosa più assurda che mai abbia sentito, ma pian piano lo vedo pensare e il suo timore si affievolisce e si rilassa. Forse ha capito che ormai non ha da temere più il padre, ma noi di lui si.
Appena vedo entrare una coppia anziana dai capelli bianchi e dal viso rigido e pieno di ruge, e un'altra più giovane e altrettanto rigida e altezzosa capisco il perché dell'ansia di Odino.

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Mr. & Ms. of death
Romance"Perché, anche se dici di odiare l'amore sai bene che non è così, odi solo il fatto di non saperlo fare perché nessuno te lo ha mia dimostrato" Una città, controllata da tre famiglie: Lancaster, Covelays e Graison. Un quartiere, animato dalle corse...