30. L'angelo

1.7K 70 9
                                    

Pov's Ades

Una soffiata, una cazzo di soffiata su Odino e i suoi affari propri ai nostri confini. Qualcuno però ha sentito degli spari nei quartieri abbandonati e sono costretto a controllare personalmente, spero solo che non sia uno dei Lancaster o ci saranno gravi conseguenze, peggio di quelle a Browsville.

Arrivo lì in moto ma accosto un pò prima del porto, devono essere in questi paraggi.
Ed è lì che la vedo, non pensavo l'avrei rivista così presto, speravo di non rivederla così presto e non in queste condizioni.
Ogni cellula del mio corpo si disintrega, il respiro mi si spezza, le gambe rischiano di abbandonarmi e l'unica cosa che riesco a vedere ora è quell'uomo su di lei che gli punta una pistola contro, quando è già in una pozza di sangue.
Non ragiono più, non penso, in un primo momento non mi muovo ma quando vedo la stra cazzo di pistola che sta per sparare prendo la mia e senza esitare gli sparo, dritto in testa.

Corro dalla piccola Lancaster appoggiandola al mio petto scrutandola da cima in fondo cercando di capire dove l'hanno colpita, vedo la sua mano impregnata di sangue ancora appoggiata al fianco.
Per la prima volta dopo anni, ho paura, vederla così e come un pugno allo stomaco, sento ogni forza abbandonarmi ma tento di tener duro perché salvarla è l'unica cosa che conta. Eppure poco tempo fa la volevo morta ma vederla in questo stato, tra la vita e la morte, mi fa desiderare solo che lei resti in vita, solo per me, è un pensiero egoista lo so, ma per lei lo resterei per sempre.

È ancora viva, sento il suo debole battito e la vedo sforzarsi di capire chi sono, forse l'ha già capito perché apre leggermente le labbra per parlare, dopo aver tentato di prendere invano aria.
<occhi demoniaci, sei tu?> come mi ha chiamato?
È questo che pensa di me?
Dovrei prenderlo come un complimento? ho la strana sensazione che lo sia, e che si, ha capito chi sono.
<sono io bimba. Ti prego non lasciarmi o ridurrò Miami in cenere se te ne andrai> lo avrei fatto, cazzo se lo avrei fatto. Avrei ucciso chiunque mi si sarebbe parato davanti ma prima di tutti avrei ucciso Odino e le sue cazzo di idee superficiali e idiote. Quale essere orrendo manda la figlia di diciotto anni a fare accordi?
<sto morendo vero?> aiutala Ades, aiutala.
<no, non stai morendo>
<bugiardo> la sua voce...la sento a stento, sta morendo, ok. Non volevo ammetterlo, né a lei né a me stesso.
<che ci fai qui?> io che ci faccio qui?
<è il mio lato di Miami>
<sono nel tuo territorio?> intuitiva devo dire. Basta chiacchiere o morirà davvero, ma è così bello tenerla tra le mie braccia, lo sarà ancora di più una volta salvata.

La prendo in braccio per poi correre alla moto, cazzo, ora come la porto? Era meglio l'auto.
<esatto>
<che gioiaaa> corrugo la fronte.
<riesci ad essere sarcastica anche sul punto di morte?>
<che posso farci...> ok, la moto. Ora?
Mi fermo davati ad essa nella speranza di farmi venire un idea sul come portarla e l'unica che ho è quella di tenerla d'avanti.
Gli faccio attorcigliare le gambe al mio busto mentre cerca di stringermi a sé per non cadere.
<ora devi tenerti il più stretta possibile a me, ok?> toglie il suo viso dal mio collo per guardarmi e...cazzo e così vicina, anche con gli occhi spenti e i capelli sporchi del suo stesso sangue resta sempre la bellissima dea che mi ha fottuto la moto.
Annuisce leggermente chiudendo gli occhi.
<no no no, ei non chiudere gli occhi, resta sveglia cazzo> riapre gli occhi nonostante sappia che non c'è la fa più, devo muovermi.
Corro il più possibile, accelerando in continuazione, sorpassando e passando anche con il rosso, sento ammalapena il suo respiro sul mio collo.
<resta con me cazzo, resta con me. Parlami piccolo inferno> corri Ades, corri ancora di più, salvala, falla tornare come prima, falla tornare la stra cazzo di Hel Lancaster bella e pericolosa. Fa tornare il tuo piccolo inferno.

<perché mi stai salvando?> domanda peggiore non potevi farmela. Il pensiero di perderla mi assale, perché non averla mai conosciuta e perderla e un conto, ma cazzo, io questa ragazzina ormai l'ho conosciuta e ci sono uscito pazzo, perderla sarebbe come togliermi quella poca umanità che mi è rimasta, come sarebbe la mia vita senza di lei poi?
<perché sei nel mio territorio, se muori il tuo paparino farebbe ricadere le accuse anche su di me> non avrei voluto dirle questa cazzata, ma se gli avessi detto la verità...non so quanto avrebbe fatto bene ad entrambi.
Alza leggermente la testa per guardarmi, non guardarla, resta concentrato sulla strada.
<solo questo?> quei pochi secondi che mi concedo per guardarla non aiutano, sembra una bambina triste e delusa, non dovevo guardarla.
<e anche perché non voglio lasciarti morire>
<non vuoi? Però...>
<no, non voglio, quindi resta viva, per me> il per me mi è scappato, ma l'ho sussurrato, nella speranza che non l'abbia sentito.

Arrivo alla mia villa con ancora lei in braccio, appena entro a Thomas cade il bicchiere dalle mani e mi viene in contro.
<Cos'è successo?> la porto nel salotto appoggiandola sul tavolo.
<gli hanno sparato, sul fianco>
<perché non l'hai portata in ospedale?>
<tu hai studiato medicina, salvala Thomas. Mi fido solo di te, il mio primo pensiero e stato di portarla qui> mi guarda preoccupato, confuso.
<i-i-io n-non so...>
<ti prego Thomas, aiutala> questa è la prima volta che supplico qualcuno, la prima volta che tremo per la paura di perdere qualcuno.
Thomas corre in un altra stanza per poi tornare con una valigetta, nel metre che lui disinfetta gli attrezzi io tolgo la giacca di pelle alla piccola Lancaster per poi strappargli la leggera maglia, avrei voluto strappargliela in un contesto diverso.
<sai fare una puntura?> che razza di domanda è?
Annuisco mentre lui mi passa un ago <e anestetico, non posso estrarre il proiettile se lei è sveglia>
<ma siamo sicuri che si svegli dopo?> il suo sguardo dice proprio ciò che temevo.
<se la opero da sveglia le farà ancora più male, potrebbe svenire e lì sarebbe peggio che dargli l'anestetico, almeno c'è più di quache speranza che si svegli> non ho scelta.

Lei sente tutto, lo so, anche se gli mancano le forze per intervenire.
<ei, tra poco starai bene, ora però dobbiamo farti dormire un pò, contenta?> non so come ma la mia voce è così sottile e dolce in questo momento, sento ogni muscolo abbandonarmi.
<ci sarai quando mi sveglierò?> perché un piccolo sorriso mi scappa?
<sarò qui, ci sarò sempre> gli accarezzo I capelli per poi ignettargli l'anestesia.
Vedo Thomas che gli estrae il proiettile ma per quanto abbia visto di peggio, ora non riesco a guardare se non il suo viso sereno mentre dorme, spero solo che possa sentirla parlare ancora perché amo sentirla blaterare e provocarmi, nella speranza di farmi alterare, eppure non ci riesce mai, mi istiga ancora di più a farla mia.

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora