24. terrore

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Nessuno più uscì il discorso del loro litigio, ma il disagio c'era comunque.

Odino ignorava completamente il figlio e quest'ultimo non parlava minimamente e non guardava nessuno in faccia per la vergogna. Tutti fingevamo che fosse tutto normale ma sapevamo che la cosa ci aveva scombussolati, non noi, ma l'armonia che si era creata.

Certo Hodus e Ades non facevano altro che provocarsi rabbia l'un l'altro ma finiva lì, oggi hanno passato il segno.

Il pomeriggio, dopo pranzo, i Covelays se ne andarono e io, Hodus e Odino siamo nella limousine, sui soliti posti, io e il signorino "mi faccio perdere a pugni da un tizio con cui non ho speranze" siamo ai lati del finestrino, guadagnando più distanza possibile dall'altro e papino Lancaster è di fronte a me, visibilmente stanco e arrabbiato.
Si passa la mano sul viso, sta per scoppiare me lo sento.

All'improvviso sbatte la mano sul sedile in pelle, io balzo per lo spavento.
<COME TI È SALTATO IN MENTE DI FARE A MAZZATE CON GRAISON!?> non l'ho mai visto così incazzato e devo ammetterlo, mi fa paura.
Continuo a guardare la strada fuori dal finestrino, incapace di assistere alla scena, ma so che Hodus e terrorizzato, l'ho intuito già da stamattina quando Odino ha saputo l'accaduto.

Per quanto la cosa potrebbe farmi ridere, non ci riesco, il timore di ciò che potrebbe fare suo padre mi tuona nella mente. Non mi preoccupo mica per Hodus, ovviamente, ma per ciò che potrebbe farmi se lo facessi arrabbiare così tanto.

Hodus non risponde, ha ancora la testa bassa, -gli si staccherà presto, e da più di quattro ore che sta così-
Odino gli si para d'avanti e lo prende per la maglia.
<GUARDAMI QUANDO TI PARLO!> fa ciò che gli dice e i suoi occhi mi fanno pena, sono vuoti, quel tipo di vuoto che ti ricollega alla rabbia verso se stessi e alla paura, occhi che ha già da un bel pò di tempo, e non intendo da oggi ma da prima che lo conoscessi.

<TU PIÙ DI TUTTI SAI DEGLI ACCORDI, E TU PRIMA DI TUTTI GLI INFRANGI!? AVEVAMO E CONTINUIAMO AD AVERE DEI PIANI HODUS, NON DIMENTICARLO> lo lascia bruscamente facendogli sbattere la schiena sul sedile mentre lui si rimette al suo posto sistemarsi la giacca elegante.
Avevamo e continuiamo ad avere dei piani, non dimenticarlo...cosa significa ora? Si riferisce ai Morrison? Fatto sta che Odino si calma e mi guarda, cerco di mandare giù la saliva, invano.

<Hel domani dobbiamo parlare, quando sarò più libero ti farò chiamare, va bene?> annuisco soltanto, cosa vuole ora? Ho passato il mio prezioso tempo con Ades, come mi ha chiesto. Adesso? Ci devo andare a letto?

Quando arriviamo ad Asgard scendiamo tutti dalla limousine ma quando arriviamo al portico Odino prese suo figlio per il braccio e mi rivolge la parola.
<Hel, va dritta in camera e riposati, hai avuto una giornata pesante>
<e voi?> Dopo tempo, Hodus mi guarda e un senso di tremenda tristezza e paura mi assale, il suo sguardo dice tutto, sta per capitargli qualcosa di terrible.

Odino strige il suo braccio <tra poco, ora abbiamo quel famoso discorso in sospeso> brividi, dico solo questo.

I miei piedi sono piantati per terra e non riesco a muovermi, non voglio e non posso lasciarli da soli.
<Hel.> Odino tuona il mio nome, ma non riesco a muovermi.
<Hel, và> Hodus lo pronuncia come se non avesse più fiato, so che ha usato tutto quel minuscolo potere in sé stesso che gli era rimasto.

Dopo che me l'ha detto lui sono leggermente più tranquilla. Non è vero, sono terrorizzata a morte, ma me ne vado in camera per non creare altri problemi.

È tardi, tanto tardi, ma io sono ancora seduta sul mio letto sperando di sentire qualche segno di vita.
Perché Hodus non è ancora tornato in camera sua? È passata più di un ora.
Cosa gli sta facendo?
Inizio seriamente a pensare il peggio, le parole di Ades mi rimbombano in testa.

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora