52. delusione

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Pov's Hel

Come ho fatto, come ho fatto ad essere così idiota da pensare che Hodus non avesse ragione, come ho fatto a sperare il contrario, come ho potuto pensare che potesse provare quacosa di concreto, quacosa di forte...

Ogni secondo passato in quel ufficio con lui è stato come non avere ossigeno, non trovavo la forza di respirare, di star bene non sapendo la verità, ma ora la so. Ades Graison è ciò che tutti dicono: un uomo crudele; arrogante e senza un briciolo di sentimento, e io per un pò ho pensato non lo fosse davvero.

Odio ammetterlo, ma le sue parole mi hanno fatto male più di quanto avessi voluto. I suoi continui "non lo so"  mi fanno provare un dolore lacerante, più della pallottola che stava per farmi morire. Tentavo di nascondere anche la rabbia, verso di me, perché non posso essere stata così stupida e cieca da non sapere che sarebbe successo, questo succede quando ascolti il cuore e non la testa. Una cosa dovevo fare, tenere alzato quel cazzo di muro, e non ci sono riuscita.

Perché fa così male?

Perché ha stretto così tanto il mio cuore da frantumarlo?

Di una cosa ho bisogno in questo momento, di una persona. Una persona che non avrei mai dovuto lasciare, una persona che ha fatto sempre di tutto per me, e che ora rischiava la sua libertà per me. Ho bisogno di Kai...

L'ho sentito un paio di volte da quando ci siamo visti l'ultima volta, eppure sono quattro giorni che gli ho scritto un messaggio e non risponde, spero che non sia nulla di grave, che gli si sia rotto il telefono o che lo abbia perso perché non sopporterei di perderlo per colpa mia.

Uccidendo Marcus, l'affittuario, ho rischiato grosso, ma cazzo era davvero un rompi palle violento e se quacuno muore nel South Side la polizia non esiste.
Sia per me che per Kai sembrava che sarebbe scomparso dalle nostri menti in almeno una settimana, e invece in due hanno ritrovato il suo corpo e stanno cercando il colpevole, me.
Ma Kai è una testa dura e vuole prendersi le colpe -sempre se lo trovano- ed è questo che temo, che l'abbiano trovato.

Perciò ora sono diretta da lui, o per lo meno nel mio vecchio quartiere nella speranza di trovarlo.
Vado prima a casa mia, se non voleva essere trovato questo era il posto migliore per lui.
Quando entro non lo trovo, non c'è traccia di lui, solo qualche sua maglietta o felpa sparse per la stanza.

Prendo di nuovo l'auto e vado a casa sua, ti prego dimmi che è qui. Salendo le scale il cuore inizia ad impazzire sempre di più, ho davvero paura. E infatti appena vedo la porta del suo appartamento semi chiusa mi allarmo subito.
Senza pensarci entro velocemente, e trovo tutto a soqquadro, e non intendo in disordine come al solito, intendo che è tutto distrutto e sottosopra. Dove cazzo sei Kai?

Solo una persona può sapere dov'è Kai, e se non lo sa può benissimo scoprirlo, è quella persona è Johnny, il capo dell'officina per cui lavora. E senza molti sforzi ci arrivo, non c'è molta gente, anzi, ci sono ammalapena quattro macchine e tre meccanici, tra qui il mio pelatone preferito.
<J> appena sente la mia voce si gira, stupito.
<fiorellino? Che sorpresa rivederti> se è davvero felice non lo da a notare, è malinconico.
<mi dispiace non essere venuta a trovarti più spesso, le cose vedo che non vanno molto bene nel quartiere, spece qui> mi guardo in torno, non sentendo un minimo rumore, quelli che prima in questo luogo ne era pieno.
<già, è un periodo critico qui, soprattutto per le ultime notizie>
<quali?> mi guarda rammaricato, esitante e cerca le parole giuste per dirmelo, sta per arrivarmi una bomba addosso.
<Kai è stato arrestato, per l'omicidio di Marcus> lo sapevo, lo sapevo cazzo. L'unica persona buona nella mia vita arrestato per proteggermi.

Mr. & Ms. of deathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora