Vergogna

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Il nulla, solo una fredda sensazione sotto di me. Il pavimento del bagno era congelato e l'acqua della doccia stava pian piano uscendo dalla vaschetta.
Che diavolo era successo, non riuscivo ad alzarmi.
Con quelle poche forze che mi rimanevano chiamai Daryl, ma sembrasse non sentirmi per colpa del rumore del getto d'acqua.

Era tutto nero, forse Siddiq mi aveva controllato male, qualcosa non andava.
Iniziai a piangere, ero estremamente distrutta da tutto ciò. Anni e anni ad aver affrontato il tutto da sola, ero scoppiata.

Ancora con la vista oscurata, sentì la voce dell'uomo entrare in bagno e alzarmi leggermente la testa.
- Cristo santo - sentì le sue mani ruvide e terribilmente calde toccarmi il viso e il collo per controllare sicuramente il battito del cuore.
- Hai la febbre Rose, dovevi dirmelo prima cazzo -
Sentì di nuovo la mia testa sul pavimento accompagnato dal silenzio creato dopo che lui aveva spento l'acqua.
Ma io ero nuda.
A quel pensiero aprì gli occhi di un colpo in preda al panico.
- Daryl non guardarmi -
L'arciere non capendo di che cosa stessi dicendo, si rese dopo qualche secondo della mia situazione bloccando il suo sguardo su di me.
Si tolte la giacca e l'appoggiò sopra il mio corpo procurandomi finalmente calore.
- Ora ti prendo in braccio e ti porto a letto -
Senza il tempo di dire qualcosa, sentì con mio grande piacere, quando il mio corpo non voleva farmi perdere i sensi,  le sue mani sul mio corpo freddo alzarmi e portarmi in una camera.

Dopo qualche minuto mi risvegliò vestita con una sua maglia e un pantalone troppo grande per me. Effettivamente ero in camera sua.
- Io rimango qua a controllarti per la notte, starò seduto sulla sedia. Ora riposati -
Ero troppo stanca per ribattere e dirli che anche lui doveva dormire.
Senza accorgermi iniziai nuovamente a piangere. Perché  tutta questa fragilità ora ? Cosa mi stava succedendo?
L'uomo senza dire parola si porse verso di me con un fazzoletto decidendo a la fine di sedersi nel letto.
- Respira, andrà bene. Hai coraggio a mostrare le tue emozioni in questo mondo insensibile -

Le sue mani iniziarono ad accarezzarmi i capelli con una delicatezza che mi fece sentire stranamente al sicuro.

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