Mondo

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Con ancora la testa di Daryl sul mio ventre, non riuscivo a dormire o a riposarmi.
Il cuore batteva a mille sapendo che l'uomo tenesse ancora a me e, soprattutto, essendo consapevole che forse c'era un vero futuro per noi e per il mondo umano, mi creava una sorta di panico interiore.
L'arciere alzò leggermente la testa per guardarmi.
— Grazie.
Rimasi un attimo perplessa riguardo al fatto che mi stesse ringraziando.
— Di cosa?
— Di essere rimasta al mio fianco fin dall'inizio.
Sospirando, mi alzai dal letto, spostando il corpo dell'uomo sulla destra.
— Il tuo stato d'animo non riesco più a capirlo, Daryl. Un giorno mi ami e l'altro non vuoi più stare con me. Inizi a ignorarmi e per poco ti facevi un'altra. Come dovrei reagire io?
La sua mano mi prese il braccio, facendomi girare e cadere sopra di lui. Il suo calore, al contatto del mio corpo, era pura droga per me. Quell'uomo emanava così tanto calore che, in inverno, avrei benissimo fatto a meno del riscaldamento.
Si tolse i miei capelli dal viso, guardandomi come se non mi avesse mai vista. Iniziò a baciarmi dolcemente il viso, dalla fronte fino alle guance, per poi appoggiare le sue labbra sulle mie, trasformando quella situazione di dispiacere in qualcosa di dolce e malizioso.
Con ancora il rossore sulle mie gote e il battito del cuore che accelerava sempre di più, appoggiai le mani sul suo busto, che emanava un forte calore che mi fece quasi scottare le dita.
— Ti ho sempre voluta.
Tra un ansimare e l'altro, l'uomo si tolse la maglia, facendomi rivedere dopo tanto tempo i suoi muscoli e le cicatrici che quel mondo marcio gli aveva lasciato.
Non esitai un attimo e lo baciai, mordendolo in diversi punti, facendolo ansimare sempre di più sopra di me.
Volevo di più, volevo riavere Daryl per me. Rivivere quello che avevamo avuto tempo fa, l'emozione di baciarlo, guardarlo, amarlo.
Alzando finalmente lo sguardo verso di lui, notai che l'uomo aveva anche lui le guance arrossate per la situazione che si era creata, facendomi provare un piacere immenso in tutto il corpo.
Feci segno che volevo stare sopra di lui, e con un gesto, l'arciere mi prese in braccio, spingendomi contro il muro per continuare a baciarmi il collo, fino a togliermi la felpa che avevo addosso, lasciandomi completamente nuda davanti a lui.
— Sono svantaggiata, tu hai ancora il pantalone e il resto.
Sorridendo, mi ignorò, continuando il suo gioco di tortura su tutto il mio corpo.
In quel momento, sentii la porta della casa aprirsi.
— Daryl, Rose, ci servite subito.
Carol riuscì in pochi secondi a raffreddare i nostri bollori, facendoci prendere uno spavento con la sua entrata.
— Arrivo. sbuffò Daryl, baciandomi sulla fronte e lasciandomi vestire tranquillamente.

Legando i capelli, uscendo di casa, sentii nell'aria una sensazione strana, come se ci fosse dell'elettricità nell'atmosfera. Guardai il cielo, notando che si faceva sempre più scuro, segno che una tempesta stava per arrivare.
— Eccoti, Rose. Insieme alle altre persone, dobbiamo cercare di prepararci alla tempesta di questa sera.
Lori mi accolse nella mensa, facendomi strada verso il gruppo che si era formato con Rick al centro.
— Bene. Ho bisogno di due persone che facciano la notte.
Michonne e un altro uomo alzarono la mano.
— Perfetto, Nathan, occupati a coprire il nostro campo di verdura e fatti aiutare da Rose.
Daryl mi guardò non appena lo sceriffo pronunciò il mio nome.
— Invece Daryl e voi altri cinque cercate di mettere tutto quello che trovate al sicuro per questa notte.
Ero felice che Daryl non dovesse compiere qualcosa di pericoloso. Dalla morte di Glenn provavo una strana stretta al cuore che non riuscivo a far tacere.
Uscendo dalla prigione, un vento fortissimo alzò tutto ciò che trovava per terra. Dalla sabbia fino a dei detriti più pesanti che ci mettevano in difficoltà nel fare i nostri compiti. Seguii Nathan fino al campo, coprendo con sacchi di plastica tutto quello che potevamo salvare. Rami, foglie e oggetti ci venivano addosso, procurandoci piccoli tagli e ematomi sul corpo.
Fino a quando notai, in fondo, una lastra di metallo alzarsi e venire verso di noi in pochissimi secondi. Nathan se ne accorse prima di me e, con un gesto, mi buttò a terra, evitando che mi venisse tagliato il corpo a metà.
— Oddio, grazie.
Con il cuore a mille, avevo ancora paura di rialzarmi e continuare il mio lavoro. Con la mano tesa, il ragazzo mi aiutò a riprendermi, e finimmo il lavoro dopo qualche ora.
Nel frattempo, le persone avevano quasi finito tutto quello che dovevano fare. Ogni tanto lanciavo un'occhiata verso l'arciere per vedere se stesse bene. Più lo guardavo, più mi innamoravo.
Aiutai chi aveva bisogno, e in poco tempo la prigione fu pronta per affrontare la tempesta.
Per lo meno, pensavo.

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