Era sensibile. Dietro quella maschera da coglione arrabbiato con tutti, c'era un uomo che aveva sofferto. Come tutti, alla fine, ma lui aveva imparato a comportarsi in un modo "sbagliato" per affrontare le sue tragedie.
Potevo solo capirlo... però non sapevo come comportarmi. Ovviamente, con il tempo, vivendo sotto lo stesso tetto, un legame d'amicizia doveva crearsi, anche se non lo volevo.
Che fare?Non riuscivo ad alzarmi dal letto, il pensiero di quella conversazione con Daryl non smetteva di turbare la mia mente.
— Rose, alzati. —
Era lui, dietro la mia porta. Si era ricordato che non avevo la sveglia.
— Mi preparo e arrivo. —
Entrai nella doccia comune della casa e iniziai a lavarmi. Da quando avevo la possibilità di essere pulita, non perdevo mai occasione di lavarmi i capelli una volta al giorno. Un vizio che con il tempo era rimasto dalla mia vecchia vita.Corsi fuori, sapevo di essere in ritardo per la riunione nella sala pranzo, e mi aspettavano sicuramente rimproveri.
Entrai senza fare troppo rumore, ma non fu necessario: tutti mi fissarono.
— Ora ci siamo tutti, — intervenne Rick.
Fantastico.
— Bene, come sapete, da qualche tempo il nostro benessere sta iniziando a presentare dei problemi riguardo al cibo e alla mancanza di oggetti essenziali. Quindi chiederò a due gruppi di quattro persone di andare nelle città vicine e recuperare ciò che possiamo. —Mentre lo sceriffo parlava, cercai Daryl con lo sguardo. Era come se non fosse presente. Finché, girandomi verso destra, notai due occhi azzurri fissarmi intensamente.
Mi sentii a disagio.
— Allora, il gruppo Alfa sarà composto da: Michonne, Glenn, Aaron e io, — continuò Rick, facendo una pausa per riprendere fiato. — Gruppo Beta: Daryl, Carol, Paul e Rose. —Ero felicissima. Finalmente avrei potuto uscire e essere utile. Però... guardai l'arciere, che con aria rassegnata usciva dalla mensa. Non ero entusiasta di dover stare ancora con lui.
Cercai di avvicinarmi a Rick, ma la folla si metteva contro di me.
— Rick, Rick! Non ho armi! Come faccio? —
Mi prese il polso e mi portò a sinistra per evitare il caos che si era creato.
— Senti, mi dispiace per quello che Daryl ha fatto al tuo arco, ma in un certo senso sapevamo che in questa missione non ti sarebbe servito tanto, — mi disse, con un tono di scuse.
Effettivamente, aveva ragione.
— Ora ti porto dove teniamo le armi, e potrai scegliere quella che preferisci. —
Feci spallucce e lo seguii.Dentro non c'era molta scelta, purtroppo neanche un arco o frecce. Così optai per una katana e una pistola, nel caso fosse servito.
— Bene, Rick, sono pronta. —

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RIGHT HERE IN MY ARMS
FanfictionErano passati troppi anni da tutta questa situazione, avevo paura e non vi mentirò che ho passato tutto questo tempo a pensare alla mia vita prima degli altri. Quando incontrai i suoi occhi azzurri, riuscì a percepire tutto il dolore che aveva avut...