- Chi cazzo sei-
L'uomo mi prese il collo buttandomi per terra facendomi male alla schiena.
Siddiq si avvicinò verso di lui - Daryl calmati! -
-Siddiq dove siamo? Dove è mio fratello?-
Vidi tutti diventare bianchi in viso per poi rivolgere uno sguardo verso di me.
-Daryl sai che giorno é?-
Rick che era rimasto all'angolo dell'infermeria si avvicinò a l'uomo con cautela -Rick ma che domande del cazzo, siamo il 28 marzo 2020- mi guardò con uno sguardo terrificante -E te come ti permetti di toccarmi, lurida-
-Daryl è Rose, non ti ricordi di lei?- Carol prese la mano dell'arciere guardandolo in faccia -Perché dovrei ricordarmi di lei? È una ragazzina-
Ragazzina. Da mesi che non sentivo quelle parole dalla sua bocca. Ebbi come l'impressione di essere travolta da una roccia.
Non dissi niente, optai per lasciare la stanza sotto lo sguardo di tutti.
Mi appoggiai contro la parete esterna chiudendo subito dopo la porta iniziando a piangere. Lacrime amare scivolavano sulle mie guance, quello che stava succedendo era indescrivibile.
Mi alzai, guardai la porta dove potei sentire qualche risata e me ne andai.
Erano troppe emozioni da gestire tutte in una volta.Decisi di stare seduta in mensa, la tempesta all'esterno era ancora presente. Non pioveva più, ma il vento era così forte da far ancora vibrare le finestre.
-Rose- notai solo ora che Carol si era seduta davanti a me -Non preoccuparti, sicuramente è solo momentaneo-
Le sue mani si appoggiarono sulle mie distese sul tavolo come segno di sostegno -Carol, quello sguardo- respirai il più possibile -Non avevo mai visto Daryl guardarmi così, neanche all'inizio-
Carol abbassò la testa -Il Daryl del 2020 era diverso. Era freddo, odiava tutti e tutto. Sono passati ben 7 anni dall'ora. In tutto quel tempo è cambiato-
-Era-
-Come Rose?-
- Era cambiato. Perché non è più così-
Mi tolsi dalla presa di Carol per accendermi una sigaretta.
- Non essere pessimista. Ritornerà come prima. Ha avuto brutti traumi e il freddo a lungo termine non li ha fatto bene si clemente-
Essere clemente? Ringrazio qualsiasi persona che ci sta guardando nel cielo per il fatto che Daryl non fosse morto. Ma davanti a me non avevo l'uomo che amavo.
Rimasi in silenzio guardando il vuoto per ore e ore finché la stanchezza mi travolse e mi fece addormentare sul tavolo.Mi svegliai con il sole che mi puntò in faccia dalla finestra. Era giorno e la tempesta era finalmente finita. Quel leggero calore sul viso mi fece sorridere dimenticando per qualche secondo quello che era successo.
Un brivido mi apparse lungo la schiena facendomi capire che la pioggia e il freddo dell'altra sera mi aveva fatto qualcosa ricordando anche che non avevo mangiato da giorni.
Con fatica mi alzai per recuperare qualcosa dai "cuoci" presenti per dare da mangiare a tutti. Presi il piatto di uova dalle nostre galline facendolo subito dopo cadere per terra.
In fondo alla mensa c'era Daryl con Rick che stavano parlando seduti al tavolo. Il rumore fece girare tutti verso di me, anche l'arciere che con strafottenza si rigirò a parlare con lo sceriffo.
-Scusatemi- recuperai i ciocchi da terra tagliandomi
-Tutto bene Rose?-
Alzai lo sguardo notando un ragazzo rosso davanti a me - Nathan, sì grazie, sono solo un po' stanca-
Il ragazzo appoggiò la mano sulla mia fronte -Scotti Rose! Ti porto subito in infermeria-
Con ancora il sangue tra le mani seguì il ragazzo senza dire niente. Ero estremamente stanca e volevo solamente sdraiarmi.
Daryl non mi guardò, non si voltò. Un tempo mi avrebbe dato un'occhiata sapendo che Nathan era accanto a me.-Quasi 40 di febbre- intervenne Siddiq non appena mi riprese il termometro -Rimani qua oggi così ti faccio anche due punti per la mano-
Le parole mi mancarono dalla bocca, stava succedendo così in fretta e questo era il risultato del mio corpo.
Mi sdraiai e guardai dalla finestra i bambini della prigione correre e profittare finalmente del bel tempo.
I medicinali fecero effetto e mi addormentai ancora sudando tra le lenzuola.
Mi risvegliai nella notte subito dopo essermi così tanto agitata da farmi venire quasi un attacco di panico. Scrutando nella stanza notai una figura fissarmi stare immobile verso la porta.
Il tempo di abituare i miei occhi all'oscurità capì finalmente chi era.
-Daryl?-
L'uomo rimase ancora la fermo, senza dire una parola, decise di fare due passi verso di me fino a bloccarsi e cambiare idea aprendo la porta della mia stanza e uscire subito dopo.
Che cosa diavolo era successo?
STAI LEGGENDO
RIGHT HERE IN MY ARMS
FanfictionErano passati troppi anni da tutta questa situazione, avevo paura e non vi mentirò che ho passato tutto questo tempo a pensare alla mia vita prima degli altri. Quando incontrai i suoi occhi azzurri, riuscì a percepire tutto il dolore che aveva avut...