La notte

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Il giorno seguente le ceneri di Gleen furono messe nel nostro cimitero comunque. Tutti erano presenti dai più piccoli a quelli più anziani. Con la mano di Daryl nella mia, potevo sentimi quasi al sicuro al contatto del suo calore.
Anche lui era scosso, potevo notare i suoi occhi lucidi sotto le sue mèches di capelli castani. Tutti eravamo distrutti. Maggie era la prima purtroppo.
Con il bambino nelle braccia, potevo vedere che la giovane donna aveva difficoltà a tenersi in piedi. Lasciando la presa dell'arciere mi avvicinali a lei -Ti prendo tuo figlio- mi fece un segno di sì con la testa e me lo porse con delicatezza, per mia fortuna dormiva ignaro di tutto. Ignaro che a qualche mese di vita aveva appena perso suo padre per sempre.
Ritornai accanto a Daryl con in mano il neonato. Per un secondo, solo un secondo, nella mia testa mi sembrava di stare nel mondo di prima con accanto mio marito e mio figlio.
Ma niente di ciò poteva essere vero. Eravamo in un mondo distrutto, in un funerale, quello in braccio non era mio figlio e quello accanto non era mio marito.
Guardai il cielo grigio di quel fine autunno, gli alberi erano pronti per fare la loro muta e il freddo stava arrivando piano piano.

Dopo aver detto qualche parola, tutto il gruppo si riunì nella mensa della cantina mangiando qualcosa di più "cucinato" per quella situazione. Ma nessuno di noi aveva fame, anzi, penso che molti di noi si stavano facendo domande sul futuro. Vivendo in una prigione fuori dal mondo, ci poteva sembrare di essere in un posto normale. Quel avvenimento ci aveva molto scossi.
Mi avvicinai a Maggie mentre stava in un angolo circondata da alcune persone -Mi dispiace tantissimo-
La donna mi guardò con gli occhi coperti di lacrime -Tu eri al corrente-
Mi bloccai sul momento -Si, ho visto la scena-
La donna si alzò e mi diede uno schiaffo così forte da farmi cadere per terra -Potevi dirmelo, potevi intervenire, per colpa tua è morto-
Dovetti stare calma, non pensava quello che diceva. Potevo capire il suo dolore.
Qualcuno mi aiutò ad alzarmi, tutti sapevano che non era colpa mia.
Però, perché ora mi sentivo in colpa?
Girando i tacchi uscì dalla mensa per dirigermi a casa.
Volevo stare da sola, avevo troppe domande senza risposta nella mia testa.

Dopo una lunga doccia calda, indossai un pigiama caldo e mi posai sul tavolo con in mano una tazza di the bollente. Rimasi ore in quella posizione guardando il vuoto -Cosa ci fai là immobile?-
Finalmente mi risvegliai a quel momento di trans -Mi sono fatta un the caldo-
Daryl si avvicinò a me -Mi hanno raccontato quello che è successo con Maggie.. lo sai che non è colpa tua-
Feci spallucce, lo sapevo benissimo -Si. Ma una parte di me pensa che se fossi intervenuta l'avrei potuto salvare-
L'uomo mi baciò sulla fronte facendomi provata una strana sensazione. Dopo settimane non ero ancora abituata alla sua tenerezza -Non potevi fare niente, la rete è ceduta per il peso eccessivo dei zombie-
Mi alzai finalmente dalla sedia seguendo Daryl dirigermi in camera.
Sdraiandomi la tensione si rilasciò nel miei muscoli facendomi addormentare accanto all'arciere.

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