Mi svegliai di colpo. Qualcuno mi stava chiamando.
Avevo perso conoscenza, seduta per terra come un'idiota. Nemmeno me ne ero accorta.– Rose, cazzo, svegliati! –
La voce di Daryl mi fece voltare di scatto verso l'ingresso.
In lontananza, fari accesi. Una macchina si stava avvicinando a tutta velocità. Ma che diavolo...?Vidi Daryl parlare concitatamente nel walkie-talkie. Stava chiedendo rinforzi.
– Rose, levati dal cancello! –
Non ebbi il tempo di pensare. L'auto non rallentava.
Mi buttai a terra, rotolando di lato, giusto un secondo prima di essere travolta.
Il dolore mi esplose nelle braccia. Stavo sanguinando.– Cazzo... – sibilai tra i denti.
Il rombo dell'auto aveva attirato i vaganti nei dintorni. Le loro sagome iniziarono a muoversi nella nostra direzione.
Daryl, dall'alto, fece partire una pioggia precisa di frecce. Ne abbatteva uno dopo l'altro, come fosse un dannato dio della caccia.
Io mi rialzai a fatica, puntando il fucile verso gli sconosciuti appena scesi dalla macchina.Uno di loro... No.
Era lui.Negan.
– Oh, guarda chi c'è... ancora viva, eh? –
La sua voce, quel ghigno. Mi salirono i brividi.– Non ti avvicinare – ringhiai – o ti sparo in testa senza pensarci due volte.
Rise.
Una risata così forte, così disturbante, che mi fece gelare il sangue.Alle mie spalle, alcuni della prigione correvano verso di noi. Ma uno degli uomini di Negan mi bloccò a terra con un colpo secco. Il respiro mi si mozzò in gola.
Sollevai lo sguardo e incrociai quello di Daryl, pieno di preoccupazione. Era già giù nel cortile, pronto a fare qualcosa.
– Chi è il capo di questo bellissimo posto? – chiese Negan.
Dalla folla emersero Rick e Michonne.
– Sono io. Chi siete voi?
Il bastardo sopra di me spinse il ginocchio nella mia schiena. Un dolore acuto mi paralizzò.
– Figlio di puttana... – sputai a fatica.
Il tizio sorrise compiaciuto. Mi sarei ricordata di quel volto.
– Non importa chi siamo – continuò Negan – devo parlare con te. In privato.
Indicò il cancello, poi aggiunse con sarcasmo:
– Ma prima magari sistemate quegli zombie, prima che ci facciano compagnia.
Rick guardò la scena, poi ringhiò:
– Lasciate la ragazza.
Negan si avvicinò e spinse via l'uomo che mi teneva bloccata.
Mi afferrò come fossi niente, sollevandomi di peso.– La dolce ragazza che mi ha minacciato? – disse con un sorriso che puzzava di follia.
Il panico mi salì in gola.
Mi afferrò il viso con una mano, poi... mi leccò la guancia.
Sentii il vomito salirmi.Daryl si avvicinava, arco puntato. Il suo sguardo era gelido. Letale.
– Lascia. Lei. – sibilò.
– Oh no no – disse Negan – lei sarà la mia garanzia.
Mi guardò negli occhi.
– E tu sarai brava, vero, fiorellino?Lo guardai piena di odio.
E sputai. Dritto in faccia.
Negan strinse il mio viso più forte. Le dita come artigli.
– Non ti conviene fare la puttana – sibilò.
Non respiravo. Il fiato mi mancava.
Daryl era sempre più vicino. Pronto. Arco caricato. Occhi bianchi dalla rabbia.
– Daryl, stai fermo, cazzo! – urlò Rick, cercando di contenere la situazione. Ma anche lui era al limite.
– Ha passato il segno! – Daryl era una furia. – Toglile quelle mani di dosso!
Come per provocarlo, Negan mi palpeggiò il seno.
Il mio sangue ribollì.Senza pensare, senza esitare...
testata.Un colpo secco alla sua faccia. Il mio cranio contro il suo naso.
Negan barcollò indietro, lasciandomi.
E da lì, tutto andò in malora.

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RIGHT HERE IN MY ARMS
FanfictionErano passati troppi anni da tutta questa situazione, avevo paura e non vi mentirò che ho passato tutto questo tempo a pensare alla mia vita prima degli altri. Quando incontrai i suoi occhi azzurri, riuscì a percepire tutto il dolore che aveva avut...