Orrore

49 4 0
                                    

Preavviso : capitolo molto violento

Mi svegliai con un forte mal di testa in una stanza buia sopra un materasso che odorava di morte.
Non riuscivo a vedere niente, finché mi ricordai di quello che era appena successo.
Negan
La porta si aprì, l'uomo con la mazza era davanti a me con uno sguardo d'assassino e un sorriso stampato in faccia.
- Finalmente sei mia -
Pur essendo stato colpito al braccio, riuscì a tirarmi fuori dalla stanza con la forza dimenandomi in tutti i sensi.
-Ora ti farai una doccia dalla testa ai piedi per togliere lo schifo che hai addosso-
Non mi mossi, facendo imbestialire l'uomo che con un colpo al viso mi fece cadere per terra.
-Ora ti farai una doccia ti ho appena detto-
Con la mano ancora sul punto che mi aveva colpito, mi alzai barcollando facendomi dirigere alle docce.
- Se non vai via non riesco a lavarmi -
Negan iniziò a ridere lasciandomi finalmente da sola.
Dovevo scappare da qua.
Di quello che vedevo, nessuna finestra era presente in quella stanza.
Mi buttai nell'acqua e dopo qualche minuto mi ritrovai fuori con l'asciugamano addosso 
- Ho fatto - sospirai - Ho bisogno dei miei vestiti-
Non avrei mai immaginato che stessi per vivere qualcosa che mi porterò dietro per sempre.
Togliendomi l'asciugamano dal corpo. l'uomo mi buttò per terra contro le mattonelle fredde, trovandolo sopra di me toccandomi ovunque.
Iniziai a urlare finché capì che più mi muovevo e più lui si arrabbiava.
Fu così che mi dissociai dalla situazione immaginandomi nella prigione tra le braccia di Daryl mentre mi sussurrava parole dolci.
Con tutta la rabbia e odio che l'uomo aveva, mi fece urlare dall' dolore non appena entrò in me per fare quello che voleva fare.
Ero appena morta.

Il giorno dopo i lividi sul mio corpo erano sempre più presenti e i momenti d'orrore anche. Stavo perdendo speranza nel pensare che un giorno sarei ritornata a casa.

Dopo l'ennesima volta di abuso, mi sdraiai nel letto coprendomi con delle lenzuola - Vedi Rose? Essere mia moglie ti regala la possibilità di avere una bella camera, cibo, acqua e sesso con me-
Tirandomi il mento con un dito mi baciò così forte da farmi sanguinare il labbro superiore leccandolo come se fosse una crema.
-Pure il tuo sangue è delizioso, sei una rarità - si alzò da me rivestendosi
-Normale che Daryl sia innamorato di te, sei una bella puttana-
Con quel poco di forza che mi rimaneva presi parola -Appunto Negan, io sono di Daryl, amo lui e tu non sei e non sarai mai nessuno-
Non appena dissi quelle parole, l'uomo mi buttò giù dal letto con la faccia al suolo tirandomi i capelli -Tu sei mia, solo mia e sai perché ? -
Mi penetrò così forte da farmi urlare -Perché sono io quello che ti fa gemere così-
Uno, tre, quattro volte la mia testa fu sbattuta contro il pavimento nella ira estrema di Negan.
Non avevo neanche più le forze di piangere.
Finito, mi lasciò sdraiata per terra coperta definitivamente di lividi con del sangue uscire tra le mie gambe.
Daryl.. è passata una settimana, una settimana senza di te, non sei ancora venuto a prendermi. Mi hai abbandonato.

Fu allora che qualcosa cambiò in me, ero sola. Mi aveva abbandonato, tutti mi avevano abbandonato. Ero l'oggetto sessuale di Negan, non ero assolutamente più niente. A questo punto perché restare in questo mondo?

La mattina seguente, nessun raggio di sole mi svegliò, nessun odore di caffè era presente per farmi alzare, nessun calore umano era accanto a me per farmi rilassare.
Ero rimasta in quella esatta posizione dalla notte scorsa, nuda sdraiata per terra. Avevo perso sicuramente
conoscenza.
Cercai di alzarmi per almeno buttarmi sul letto, mi sembrava un impresa impossibile. In quella settimana avevo preso così tante botte e abusi che qualche costola era rotta, facendomi mancare spesso l'aria.
Arrivata a meta, mi sdraiai di schiena guardando il soffitto per ore e ore.
La porta si aprì, un uomo mi prese di forza portandomi nelle docce per pulirmi fino a dirigermi in una specie di infermeria.
-Negan ci sei andato pesante con lei- con sguardo scioccato, l'uomo davanti a me non disse niente, ma nei suoi occhi c'era un senso di tristezza, come se volesse chiedermi scusa.
Chiusi gli occhi e mi addormentai, se doveva essere la mia fine, ero pronta.

RIGHT HERE IN MY ARMSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora