Passammo la notte a parlare. Di lui, di me. Ogni tanto, Daryl ricordava episodi recenti. E sentirglieli raccontare mi scaldava il cuore.
— Andiamo, Rose — disse al mattino. — Devo fare rapporto a Rick. Gli ho detto che ti avrei trovata e riportata in prigione. Ci stanno aspettando. —
Presi la bandana con un sorriso malizioso e la indossai sulla testa.
— Che uso insolito per una bandana — scherzò. — Ma ti dona di più quando te la lego ai polsi. —
— Ma smettila! — dissi, arrossendo al ricordo della notte prima.
Salii sulla moto, stringendomi a lui. Intorno, il mondo era silenzioso. Nessun vagante. Nessuna minaccia.
Chissà cosa aveva deciso Rick in merito a tutto quello che era successo.Il cancello della prigione si aprì a qualche metro dal nostro arrivo.
Mi era mancata. Mi era mancata quella vita.
— Rose! — Carol mi accolse tra le braccia. — Sono felice di vederti! —— Anche io. —
Lanciò un'occhiata a Daryl, soddisfatta.
— Te l'avevo detto. —
Entrò senza aggiungere altro.
— Cosa ti aveva detto? — chiesi curiosa.
— Niente — rispose lui, tagliando corto.
La prigione era come l'avevo lasciata: le persone, i campi coltivati, l'aria serena...
Eppure, dentro di me, un peso mi opprimeva il petto.
Nathan mi mancava.
Seguivo Daryl con passo lento, stanca, desiderosa solo di riposare.
Volevo dimenticare gli orrori di quei giorni.— Rose, dobbiamo fare un controllo con Siddiq prima che tu rientri a casa con Daryl — disse una donna che non avevo mai visto.
Non risposi. Seguii le sue istruzioni. Non avevo energia per discutere.
Il corridoio sembrava più lungo del solito, illuminato da luci fredde e fioche, probabilmente alimentate da batterie ormai al limite.
La sensazione era quella di entrare in un tunnel senza uscita, in qualcosa di eterno e inquietante.La donna aprì una porta.
— Entra pure, lui ti aspetta. —
Siddiq era lì.
— Eccoti. Devo solo fare un prelievo del sangue. Tu e Daryl siete gli unici che non l'hanno ancora fatto. —
— Per la storia degli zombie? — chiesi, sedendomi.
— Esattamente. —
Mi prese il braccio destro e, senza troppa delicatezza, infilò l'ago.
— Scusami. —
— Tranquillo. —
Mentre metteva il cerotto, vidi la donna preparare da bere. Una bevanda giallastra, con dentro una polverina.
— Che cos'è? — domandai.
— Vitamine. Ti aiuteranno a recuperare le forze. —
Il gusto era amaro, ma lo bevvi tutto.
Dopo qualche minuto, ero nel cortile, in cerca di Daryl, ma non lo trovai.
Camminai lentamente verso casa, le gambe pesanti, la testa leggera.
Ogni passo era più faticoso del precedente.Finalmente arrivai.
Mi lasciai cadere sul primo scalino del terrazzino, stendendomi a terra.Con la coda dell'occhio vidi qualcosa muoversi.
Una volpe.
— Che diavolo ci fa una volpe in pieno giorno? —— Forza, Rose. Ti aiuto. —
Riconobbi i suoi stivali.
— Daryl... non mi sento tanto bene... —La vista mi si annebbiava, come se stessi per svenire.
— Mi sento drogata, Daryl... —
— In che senso? — chiese, allarmato.
Appoggiai una mano sul suo viso.
— Non lo so... mi sento leggera, come se... come se non riuscissi a pensare.
Mi hanno dato da bere delle... vitamine. —La sua espressione cambiò all'istante.
Preoccupazione. Paura.— Vitamine? — ripeté.
Poi, il buio.
Spazio autrice 💌
Mi scuso tanto per il ritardo!
Essendo in vacanza all'estero, non ho avuto modo di continuare la storia, ma nei prossimi giorni cercherò di pubblicare il nuovo capitolo!
Nel frattempo, fatemi sapere cosa ne pensate: vi sta piacendo?
Avete teorie su cosa potrebbe succedere ora?Un bacio a tutti e buone feste! 🧡

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RIGHT HERE IN MY ARMS
FanfictionErano passati troppi anni da tutta questa situazione, avevo paura e non vi mentirò che ho passato tutto questo tempo a pensare alla mia vita prima degli altri. Quando incontrai i suoi occhi azzurri, riuscì a percepire tutto il dolore che aveva avut...