Alba

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Daryl mi legò le mani con la bandana che usava per coprirsi il volto durante i suoi viaggi in moto.
Tutto avvenne rapidamente. Con un solo gesto mi tolse i pantaloni, affondando il viso nel mio collo.
Il suo respiro affannoso mi procurava brividi di piacere in tutto il corpo.
Sembrava che il tempo ci stesse sfuggendo, come se fossimo in ritardo su qualcosa da sempre atteso.
Mi penetrò senza esitazione, e il mio corpo reagì inarcandosi per l'ondata di piacere che mi attraversò.

Le mani legate dietro la schiena, sentivo ogni suo gesto diventare più profondo, controllato, ma determinato.
Il suo respiro sul mio collo mi faceva perdere ogni freno, finché una fitta di calore mi esplose nel basso ventre.

— Sto per venire — sussurrai con un filo di voce.

Daryl rallentò i movimenti, tenendomi con forza.

— Devi dire il mio nome — mormorò. — Dillo, Rose. —

Mi mossi, cercando disperatamente di non perdere l'orgasmo.

— Daryl... Daryl, ti prego... —

— Ripetilo. —

— Daryl! — urlai, implorante.

Con un colpo secco, i suoi movimenti ripresero con forza e velocità.
L'urlo che ne seguì uscì spontaneo, incontrollabile.
— Sto venendo anche io... —

Una sensazione di calore e vertigine mi invase il corpo, facendomi tremare, il cuore impazzito nel petto.
Quando sciolse la bandana, vidi che i miei polsi erano arrossati.
Si sdraiò accanto a me, entrambi ancora senza fiato.

— Rose... — disse con voce roca.

Lo guardai, la vista ancora appannata.

— Daryl... —

— Quello che abbiamo fatto... è stato così naturale — sussurrò.

Arrossii.

— In che senso? —

Si scostò una ciocca dagli occhi.

— Come se fosse sempre stato così. Non ho mai avuto un legame così intenso. Mai. —

Mi voltai verso di lui, cercando i suoi occhi ancora fissi sul soffitto.

— Mi fa piacere saperlo... —

Mi prese la mano, baciandola piano.

— Ragazzina... —

Scoppiai a ridere.

— Vecchio... —

— Non so perché, ma quando sei scappata ho sentito qualcosa. Non potevo accettare che fossi là fuori, da sola — strinse la mia mano. — Non ho ancora tutti i ricordi... ma sapere che ho provato queste emozioni per te, significa che erano vere. Forti. —

Una lacrima scivolò sulla mia guancia.

— Grazie, Daryl. —

Lui sorrise.

— Grazie a te. —

Mi baciò sulla fronte, dolcemente, prima di alzarsi e dirigersi in un'altra stanza.

— Faccio una doccia. Poi voglio sapere tutto su di te. Magari mi tornerà qualcosa... —

Lasciai passare qualche minuto prima di raggiungerlo.
Lo trovai nella vasca, immerso.

— Rose? —

Senza esitare, tolsi ciò che mi restava addosso e mi accovacciai accanto a lui, entrando nell'acqua.

— La prima volta che mi hai vista ero nel bosco. Scappavo dagli zombie. E abbiamo litigato —
Lui rise.

— Mi avete accolto nella prigione dopo qualche giorno. Noi due eravamo come cane e gatto... ma poi ci siamo avvicinati.
Non so perché tu fossi attratto da me, ma io... —
Mi distesi nell'acqua, bagnandomi i capelli.
— Eri un uomo complicato, pieno di dolore... e di arroganza. Ma capii subito perché ti comportavi così.
Le tue attenzioni, il tuo modo di proteggere gli altri, il coraggio. I tuoi occhi... —

Sfiorai la sua tempia, spostandogli una ciocca.

— I tuoi occhi sono sempre stati una droga per me. —

Daryl sembrò arrossire.

— Sai chi era Negan? —

— Sì... —

— Un giorno entrò nella prigione e mi portò via. Sai cosa fa con le donne. —
Daryl si bloccò, le labbra appena dischiuse.

— Ho vissuto settimane nella sua base. Ero sua "moglie". Ho passato l'inferno.
E sei stato tu a salvarmi, con Rick.
Tu eri la mia unica ragione per restare viva... —
Le lacrime tornarono, silenziose. — Anche quando lui mi distruggeva, io pensavo a te. A noi.
Ho sofferto di crisi di panico, di traumi che ancora porto addosso... —

La sua mano si strinse a pugno.

— Rose... —

— È morto. Non c'è più da preoccuparsi. —

— Ho la sensazione di sapere tutto questo... riesco a sentire quel dolore. Sono stato ferito alla gamba, vero? —

Feci un mezzo sorriso.

— Sì, Daryl. —

Le sue braccia mi avvolsero in un abbraccio che mi riportò pace.
Appoggiò la fronte sulla mia.

— Mi dispiace di averti causato altro dolore. Di non esserci stato. —

Rimanemmo così, nell'acqua ormai fredda, stretti in silenzio.
E per la prima volta da tanto tempo, mi sentii di nuovo... a casa.

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