Passarono settimane dall'ultima volta che la sua mano mi aveva sfiorato.
Erano ore, minuti, secondi, che desideravo il momento in cui Daryl mi avrebbe preso tra le sue braccia per dirmi che mi amava anche lui.
Ma niente di tutto ciò era successo fino a quel momento.
Quella situazione mi aveva resa ancora più solitaria, pur vivendo ancora con lui. Durante le giornate cercavo di fare più turni possibili per non vederlo, e soprattutto per non pensarlo. La sera ero così stanca che, non appena rientravo, crollavo nel sonno.
Anche il cibo era diventato un accessorio nella mia vita. Mi dimenticavo spesso di cenare a causa della stanchezza accumulata durante la giornata. Non per caso, Carol era veramente preoccupata per me. Essendo una delle sue grandi, anzi, la sua vera amica, aveva capito subito cosa stava succedendo tra di noi.
La mattina, era già un miracolo se Daryl mi guardava. Tutto era cambiato da quando aveva deciso di non aver più nulla a che fare con me.Quella sera Daryl non era rientrato, e i miei pensieri erano sempre più paranoici e oscuri, tanto da non farmi più dormire la notte. Chissà, forse era con un'altra.
Verso le 3 del mattino, capendo che Daryl non sarebbe rientrato, mi sedetti al tavolo della cucina, nella penombra, con una tazza di caffè istantaneo per cercare di rimanere sveglia.
Dopo qualche minuto, la porta d'ingresso si aprì, e Daryl entrò barcollando, evidentemente ubriaco.
— Daryl, sei ubriaco?
L'uomo si bloccò, guardandomi con occhi lucidi.
— Non sono affari tuoi.
Mi passò accanto per prendere un bicchiere d'acqua.
— Con chi sei stato, Daryl?
Non appena mi fu vicino, un odore di profumo femminile invase la stanza.
Daryl non rispose, continuò a fare quello che stava facendo, lasciandomi un amaro in bocca.
— Daryl, devi dirmelo, sei andato a letto con qualcun'altra?
Per colpa dell'alcol, o forse per il buio della stanza, riuscii a percepire Daryl sbattere contro il tavolo della cucina, ignorando la mia domanda.
Fu allora, dopo giorni, che decisi di cercare un contatto fisico con lui, toccandogli la mano.
— Ho bisogno di sapere.
Al mio tocco, l'uomo si ritirò come se avesse toccato del fuoco.
— C'è stata l'occasione, — iniziò — ma alla fine ho lasciato perdere.
In quel preciso momento, il mio cuore sembrò fermarsi, come se una parte di me volesse distruggere tutto.
Mi alzai dalla sedia, lo guardai per un attimo e poi mi avvicinai a lui con cautela.
— Va bene.
Con tutta la forza mentale che mi rimaneva, mi allontanai dal soggiorno, andai in camera per vestirmi e uscii di casa, sotto lo sguardo di un Daryl ancora ubriaco.
— Dove stai andando?
Non gli lasciai nemmeno il tempo di finire la frase, e gli chiusi la porta in faccia, scappando da quella casa. Il mio gesto fu probabilmente troppo teatrale, ma poter finalmente respirare all'aperto, nella fresca notte umida, mi diede un senso di pace interiore che non provavo da mesi. Mi sembrava di poter finalmente respirare dopo settimane di apnea.
La rugiada della notte aveva coperto l'erba della prigione con piccoli cristalli di ghiaccio. Senza pensarci due volte, mi sdraiai su quel tappeto luccicante, guardando finalmente le stelle e l'immensità del cielo notturno, con le sue costellazioni.Dopo qualche minuto, sentii dei passi avvicinarsi. Capendo che fosse Daryl dal suo tipico odore, mescolato con l'alcol, l'uomo si sdraiò accanto a me, rimanendo in silenzio.

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RIGHT HERE IN MY ARMS
FanfictionErano passati troppi anni da tutta questa situazione, avevo paura e non vi mentirò che ho passato tutto questo tempo a pensare alla mia vita prima degli altri. Quando incontrai i suoi occhi azzurri, riuscì a percepire tutto il dolore che aveva avut...