Il tempo era una concezione davvero buffa della vita.
Delle volte sembra che passi in un batter d'occhio,
quasi non riesci a stare al passo con tutte le cose che ci sono da fare o da dire.Delle altre volte invece ogni secondo,
Ogni granello di sabbia,
Ogni istante,
ti pesa sul corpo e sull'anima come se fosse l'eternità.Però una cosa era certa quando il tuo cuore era dolorante e quando la tua testa era piena di demoni scuri il tempo non ti aiutava.
Peggiorata solo le cose.Non importava quando,
come o perché passasse,
tu eri incatenato sempre allo stesso posto.
Ormai il mio corpo era sempre fisso a quegli istanti dolorosi senza mai riuscire ad andare davvero avanti.
Forse non volevo.Andare via da quella prigione mentale, per quanto doloroso fosse mi sembrava sbagliato.
Non meritavo di non soffrire,
dovevo restare lì a ricordare chi non c'era più e a scontare ogni mia colpa.Quei pensieri mi scorrevano così naturali mentre i miei occhi guardavano solo le poche stelle che si potevano scorgere nel cielo color pece.
L'enorme quantità di luce presente nel principato,
non lasciava respirare quei puntini bianchi e luminosi oscurandone la meravigliosa luce.La casa era totalmente al buio ed io stanco avevo deciso di poter rimanere steso sul morbido materasso senza poter fare altro.
I ricordi della passata stagione tornavano prepotenti nella mia mente ogni volta che riaprivo lo schermo luminoso del telefono.L'odio delle persone che mi sentivo riversare addosso da anni in quei giorni era sempre più prepotente.
Tutto perché a qualcuno era trapelata la notizia di lewis a maranello.Tutti si sono schierati dalla parte di carlos buttando merda sulla scuderia, su lewis e su di me.
Così ogni ricordo delle dolorose gare affrontate per ogni weekend,
Le parole terribile rivolte nei miei confronti dai genitori e dai fan dello spagnolo,
fino al suo comportamento nei mie confronti erano tornati a torturarmi.Il peso di non essere mai abbastanza,
di star sbagliando,
di non meritare il mio posto,
era tornato a pendere sul mio capo come la spada di Damocle.
Jules doveva essere al mio posto di questo ne ero sicuro.
Erano gli stessi pensieri che mi avevano afflitto per gli anni precedenti,
Che mi avevano trascinato giù in un vortice di tristezza che aveva scoperto per primo lewis e poi max.Il biondo da quando aveva assistito al mio primo attacco di panico non voleva che saperne.
Non si era mai più staccato da me.
Giorno dopo giorno si era sempre avvicinato di più al mio cuore fino a farmi spaventare dai miei stessi sentimenti.
Ma lui non era fatto per me.A cominciare dal fatto che dovevano essere solo rivali,
fino alla sua dolce compagna e alla bambina che aveva cresciuto amorevolmente fino a quel momento.
Come sempre charles sei solo un illuso.Un sonoro sbuffo frustrato si era liberato dalle mie labbra carnose e martoriate dai morsi che continuavo a riservarmi.
Mentre una sola lacrima scendeva giù lungo il mio viso il display si illuminava segnadno una chiamata da checo.
Con tante persone quel nome mi aveva sorpreso e non poco." ei charles mi senti ?"
La voce se pur ovattata dal forte rumore di qualche club,
sperso chissà dove con la musica a palla,
era riconoscibile lontano un miglio.
Il forte accento messicano era davvero troppo forte per scomparire nel nulla
" si checo dimmi tutto"
" che succede ti sento strano"La mia voce era più bassa e sottile rispetto al solito ma non pensavo che davvero potesse capire la differenza con quella musica
" si sono solo raffreddato "
" oh senti ma non vieni alla festa di inizio ultima stagione di carlos ?"
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In-Yun
Romansanella lingua del popolo dalla pelle di porcellana, questa semplice parola racchiude un significato molto profondo. profondo come il fondale Marino, che può regalare meravigliosi tesori e oscure verità. significa destino. ma non un destino qualunqu...