Round 13: il mare nel tuo cuore

182 9 27
                                    

" promettimi che continuerai a stupirti davanti al mare."
" perché ? Cosa succede se non lo farò più?"
" perché significherebbe che hai smesso di guardare il mondo con quel qualcosa che nessuno di noi ha charli"

La debole mano,
Che un tempo era stata di una forza intensa,
stringeva delicatamente la mia.

"Ti stiamo ferendo uno dopo l'altro, da questa batosta sarà difficile riprenderti.
Ma promettimi, promettimi che ti stupirai ad ogni onda.
Perché quando vedrai il mare con indifferenza, vorrà dire che ho perso per sempre mio figlio"
" te lo prometto papà,
il mare sarà quel posto dove andrò quando non avrò più speranza, quel posto dove le mie pile si ricaricano, dove vi penserò e ci reincontreremo sempre.
Il mare sarà per me sempre pieno di meraviglia "

Il suo soriso sottile era ormai allo stremo, il medico ci aveva detto che erano gli ultimi momenti con lui.
Ero stato l'ultimo ad entrare, non volevo che qualcuno rimanesse senza averlo salutato così ero entrato io per ultimo.

Mi ero seduto su quella sedia di legno di betulla stringendo la mano ossuta e affaticata dalla malattia.
Guardando gli occhi di chi mi aveva cresciuto, amato e supportato sempre più lontani da quel mondo.

" ti voglio bene charles, prenditi cura di arthur e di Lorenzo servirà anche a lui qualcuno "
" lo farò papà.
Lo farò tu salutami jules ok ?
Digli che mi manca "
" sarà sicuramente a vegliare su di te bambino mio.
Non piangere ci rincontreremo prima o poi "
" ti voglio bene anche io papà "
" guarda la luna charli, guarda il mare.
Stupisci, ama e vedrai che andrà tutto bene"

Quelle furono le ultime parole che sentii da quella meravigliosa voce.
Quella che avevo sempre identificato come posto sicuro.
Quella dell'uomo che mi aveva tirato su.

Dopo quelle parole i suoi occhi si chiusero in un sonno eterno e non c'era
Neanche bisogno di scuoterlo.
Era morto.
Si era consumato come una candela, e proprio come essa ad una folata di vento si era spento.

Da allora il mare divenne inestimabile.
La cura ad ogni male.
Non importava che stagione fosse, se pioveva o c'era il sole.
Notte o giorno.
Io scappava al mare ogni volta che mi sentivo morire, disperato o semplice mi sentivo perso.

Più di una volta nella mia corsa mi ero trascinato proprio il maggiore.
Che con pazienza aveva accettato le mie chiamate in lacrime o solo apatiche, ad ogni ora del giorno e della notte.
Mi aveva sempre detto che arrivava.
Non importava se era fuori, a casa o chissà dove.
Correva in ogni momento, con abiti eleganti, normali o addirittura in pigiama.

Lewis era stato oltre a seb l'unica persona che consideravo un porto sicuro.
E anche l'unico a cui avevo raccontato davvero tutto di me.
E per lui questa cosa valeva più di tutto l'oro del mondo.
Quando vedeva una mia chiamata non perdeva tempo rispondeva e basta.
Non ricordo una sola volta che ad una di esse lui non fosse venuto da me.

Non era mai successo che in una di queste uscite il mare fosse solo mare.
Non avevo mai perso quella visione così magica e idealizzata di esso.
La sua bellezza, sia che fosse cristallo liquido sia che sembrasse pece, aveva sempre stupito i miei occhi e tranquillizzato la mia anima.

Ed ora non vedo l'ora di poterci tornare.
Magari per più di qualche ora, avevo bisogno di quella pausa estiva.
Una pausa da tutto.
Ero davvero stanco morto, mi sentivo trascinare dal tempo.

Quel flusso di pensieri scorreva indisturbato mentre firmavo tutto ciò che c'era presente sul tavolo.
Avevo sistemato le gambe incrociate e mi ero rivolto verso lo spagnolo per parlare ogni tanto.
Ma l'unico contato tra noi non erano le parole.
Era solo e soltanto il mio ginocchio poggiato sulla gamba dell'altro.

In-YunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora