Amare non è facile ma...

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L'odore della salsedine,
La sensazione del sale sulla pelle che si asciugava,
Il sole che era pronto ad ustionarti anche l'ultimo centimetro di pelle disponibile e la crema solare spalmata fin dietro le orecchie,
era sempre stato un chiaro segnale di vacanza.

Per quanto anche le vacanze in montagna mi piacessero quelle al mare mi davano estremamente la sensazione di stop.
L'estate era sempre stata parte di me.

Lorenzo spesso diceva che ero nato nella stagione sbagliata perché con i miei occhi verdi,
quel sorriso magico e la pelle sempre leggermente abbronzata ero figlio dell'estate.

Melbourn era una tappa che rivedevo dopo un paio di anni,
dato che non era stata presa in considerazione nel passato calendario di gare.
Eppure quella città mi dava un Assaggio della tanto agoniata pausa estiva che quest'anno era ridotta e lontana.

Appena messo piede sulla terra australiana avevo chiamato disperato lewis chiedendogli di andare a fare surf perché necessitavo del mare.

Il ragazzo dalla pelle caffè e il suo sorriso gentile aveva accettato felice di accontentare la mia richiesta,
dandomi poi appuntamento alla spiaggia verso l'ora del tramonto.

Così era nata la mia missione,
riuscire dove gli anni passati avevo fallito.
Dovevo riuscire a rimanere in piedi su quella dannatissima tavola da surf.

Quel pomeriggio max l'avrebbe passato con kelly e p che avevano deciso di venire a vedere la gara di max.
Avevano provato più volte a convincermi di andare con loro ma avevo fermamente rifiutato.
Se ci avessero visti le domande sarebbero solo aumentate.

Andrea fu il primo ad essere pronto con muta già sistemata e tavola nelle mani mentre io, joris e lewis stavamo perdendo tempo a rincorrerci come bambini pur di infastidirci a vicenda
" BAMBINI MUOVETEVI"

La voce autoritaria di Andrea tuonò negli spogliatoi facendoci ridere
" agli ordini mamma "
Jorris si meritò una sonora tavolata sul culo da parte del l'uomo che fece ridere di gusto me e lewis intenti a chiudere la muta.

Anni fa avrei detto che non solo ero negato ma che non ero proprio portato per quell'attività,
eppure lewis non si era mai arreso e piano piano grazie alle giuste dritte avevo finalemte imparato.

Quel giorno ci divertimmo a cavalcare le alte onde cristalline sentendo l'acqua che si scontrava con ogni singola cellula dei nostro corpi.
Il sole del tardo pomeriggio batteva sui visi infiammandoci la pelle.

Joris pur di non rovinarsi il pallido color cencio che aveva
si rimetteva la crema ogni due secondo, mentre io e lewis scorrazzavamo come bambini irresponsabili non preoccupandoci davvero di quel calore.

Verso la golden hour,
post un breve stop per riprendere le engie e bere qualcosa di rinfrescante,
ci stavamo per rimettere in acqua quando una ragazza con un sorriso limpido come lo stesso liquido cristallino,
mi bloccò riconoscendomi immediatamente.

" posso chiederti solo una foto giuro poi non ti disturbo più "
" certo che si "
Mi avvicinai alla ragazza sfoderando uno dei miei sorrisi migliori sapendo che a breve quella foto avrebbe fatto il giro di qualsiasi piattaforma.
Salutai la ragazza augurandole buona giornata per poi tornare dai tre ragazzi già impegnati a lottare con le onde.

Restammo li fino a sera lasciando perdere qualsiasi impegno e pensando solo e soltanto un giorno a noi.
Lewis con la tavola da surf faceva magie,
il ragazzo dagli occhi cioccolato sembrava portato per qualsiasi sport facesse .

Quando finalemte eravamo tutti soddisfatti della giornata ci cambiamo rientrando in macchina pronti a tornare in albergo per prepararci prima della cena.
Andrea si era spiaggiato sui sedili posteriori con joris lamentandosi della stanchezza.

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