Stelle cadenti

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Spazio autrice

Mi dispiace se per questi capitoli vi sto facendo aspettare tanto, ma c'è un perché.

In questo frangente di storia si parla di una parte estremamente felice tra i nostri due protagonisti...
E in queste ultime settimane non c'è stato nulla di davvero felice che mi spingesse a scrivere.

Anzi tutto il contrario.
Mi sono sentita persa, sola e tanto altro.
Ho visto buio per giorni e lo scrivere mi risultava difficile ma la medicina a tutto nello stesso momento.
Quindi chiedo scusa.

E a tutti quelli che affrontano un momento buio come l'oblio, che si sentono inadeguati, fuoriposto.
A tutti coloro che si sentono soli.
Che non hanno un loro lewis e che si devono tirare fuori da tutto questo da soli...
Vi chiedo scusa.

Scusa perché non posso regalarvi un meraviglioso lewis che vi supporti.
Chiedo scusa anche a me.
A tutti coloro che si sentono soli, non lo siete e se vi sentite fuori posto non siete voi.
E il posto che non è pronti ad accogliere stele come voi.

A tutti voi dedico un pensiero.
Se vi sentite soli abbracciatevi sotto il cielo stellato.
Siamo tutti più vicini sotto il medesimo cielo di stelle e quella stretta che vi darete sarà il mio incoraggiamento a rialzarvi.

Spero che il capito vi piaccia.
❤️❤️❤️

P.s

Spero di pubblicare l'altro il prima possibile e che in week-end in Olanda vada decentemente.🙃

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SCUSATE PER GLI ERRORI DOMANI LI CONTROLLO MA VOLEVO PUBBLICARE LO STESSO.

Cosa scattava all'interno della nostra mente ?
Come era possibile che le percezioni variassero  così profondamente e in così poco tempo.

Pareva che nulla fosse stabile che tutto anzi potesse essere di un mutevole quasi spaventoso.
Le nostre idee, percezioni, sensazioni e addirittura sentimenti cambiavano aspetto come un fiore.

Un bocciolo colorato aveva una vita che gli faceva mutare aspetto di giorno in giorno.
Ma se quel destino era per ciò che succedeva nella nostra mente e al posto dei giorni c'erano poche ore o addirittura pochi millisecondi, tutto assumeva un aspetto quasi fantascientifico.

In un momento di crisi anche la percezione del freddo e del caldo variava in un secondo.
In inverno potevi sentire caldo come se avessi appena messo piede in un deserto bollente, o viceversa.
Nel più freddo dei clima possibili ed inimmaginabili improvvisamente sentivi freddo.
Brividi glaciali attraversavano la pelle candida.
Questo solo perché rabbia e tristezza ti aggredivano non lasciandoti scampo.

Anche un forte sentimento poteva venir spazzato via da una sola folata di vento, e da un sentimento dolce come lo zucchero ne germogliava un altro amaro come l'assenzio.

Il nostro cervello era un qualcosa di così congresso e sconosciuto che i suoi paradigmi mi attraevano come falene con la luce.
Eppure dei giorni ringraziavo di non conoscere i segreti della mente umana.
Perché giorni terribili la mia stessa mente mi faceva terrore.
E almeno così potevo pensare di non sapere davvero cosa avvenisse al suo interno.

Potevo rifugiarmi in quell'alone di mistero quasi confortevole.
Non necessitavo di spiegazioni o altro.
Andavo solo al capitolo successivo.

Dopo il meraviglioso weekend in Turchia le cose tra me e lewis avevano preso una scia decisamente più dolce è consapevole.
Pensieri profondi e sinceri erano sorti allo scoperto e speranze future erano arrivate come una brezza di zefiro in estate.

Dopo quella meravigliosa vacanza terminata con la tappa in Francia tutto sembrava aver preso una luce nuova.
Ombre luminose di colori sgargianti e confortevoli alegiavano intorno a noi.
E gli occhi avevano solo preso ad illuminarsi come caleidoscopi di stelle non appena si incrociavano.

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