In-Yun

Round 2: un petit débutant

Le abitudini spesso erano dure da abbandonare,
Non importava se erano sensate o meno,
le persone seguendo un certo schema e trovandosi bene con esso,
continuavano a perseguirlo nonostante magri alle loro spalle o un po' più in fondo si trovava una risposta e una soluzione migliore a tutto.

Non vevo mai amato per questo le persone abitudinarie,
per la mia persona erano nocive.
Anche in gara ero sempre stato un pilota pronto a cercare il limite per superarlo senza mai rimanere in esso,
e quando dovevo o ero costretto da forze maggiori a rispettarlo,
mi sentivo mancare il respiro.

L'arabia saudita sarebbe stata la seconda gara del calendario e la seconda non svolta di domenica in rispetto dell'inizio del ramadan.
ma questa cosa non piacque granchè ne a piloti ne ad ingegneri che si lamentavano del cambiamento, nonostante fosse previsto per sole due tappe.
E non sapevamo ancora che quella gara serbava tante sorprese per noi.

L'aria frizzantina del pomeriggio Arabico riempiva i miei polmoni,
le prove libere non erano andate troppo male pensavo di avere grosse possibilià per le qualifiche ma quel giorno nei box vermigli qualcosa non andava affatto come doveva.

Carols era steso sui divanetti rosso cremesi tenendosi lo stomaco dalla sofferenza.
Guardando quella faccia sofferente non riuscii a star fermo con le mani in mano,
Raccolsi un bicchiere d'acqua e limone portandolo verso il più grande

''Carbon tieni bevi questo.
mamma me lo dava sempre quando non stavo bene con lo stomaco,
mi ha sempre aiutato e soprattutto devi restare idratato.
Tra poco svieni per il caldo''
Lo spagnolo si alzò a fatica afferrando il bicchiere e sorseggiandolo piano il liquido.
sorso dopo sorso aveva finito tutto il contenuto del bicchiere
''Grazie cariño ''
Il suo sorriso sincero mi faceva sperare che le cose tra noi potessero ripararsi, non amavo tenere il muso alle persone figurati rancore.
Forse ero solo troppo buono.

Mi lascai cadere sul divnetto accanto a lui  lasciandolo poggiare la testa sulla mia spalla.
'' Come va con max ?''
Ero leggermente stranito a quella domanda ma alla fine prima della metà dell'anno scorso io e Carlos spesso parlavamo di tuto,
poi quel giorno tutto si ruppe tra noi in modo inesorabile.

'' bene a gonfie vele tra te e Rebecca ?''
''Oh benissimo''
Lo guardai quasi ridendo delle sue parole
'' cosa c'è percival''
'' quindi finalmente abbiamo sdoganato la cotta per lando?''
Il ragazzo non rispose tornò solo a guardare le punte delle sue scarpe da corsa quando un dolore più forte lo colpì all'addome.
'' cazzo''
'' Carlos possiamo andare a fare un controllo per amor del cielo.
perchè ti impunti così''
'' sto bene devo solo AH''

Mi alzai di corsa entrando nel box principale urlando
'' FRED CARLOS STA PEGGIO''
subito il team principal e il padre di Carlos corsero verso la stanza dello spagnolo,
dove c'era il ragazzo piegato dal dolore.
'' cosa gli hai fatto stava bene poco fa poi sei entrato tu''
'' ma è serio?
Cosa dovrei aver mai fatto,
Gli ho dato acqua e limone non veleno ''
Carlos fulminò il padre che invece sotto ordine del team principal lo portò nella zona media.

Quando i due erano usciti  mi tirai indietro i capelli sbuffando.
Non avrei mai capito quell'odio gratuito  da parte della famiglia spagnola.
''Vado da max ch'è meglio. 
Chiamami appena sai qualcosa ''
Lasciai una pacca sulla spalla all'uomo più grade dirigendomi poi verso i box redbull.

Checo era seduto fuori a prender il sole che ancora brillava sul paddock scaldando ogni cosa presente al suo cospetto.
Nel mentre max era fermo esattamente nella parte opposta del team mate,
era seduto per terra all'ombra bevendo la sua solita bibita energetica.

Max appena mi vide arrivare cacciò uno dei suoi pù grandi sorrisi chiamandomi a gran voce
''CHARLI''
Ridacchiando della gioia dell'olandese mi andai ad accomodare esattamente tra i due con una parte del viso al sole e l'altra invece all'ombra.