In-Yun

Round 12: Take a breath

Fermati e respira.
Ci sono attimi dove i tornadi di emozioni si attorcigliano dalle punta delle dita fino all'ultimo vaso sanguigno.
Confondendosi, mischiandosi e facendo salire l'adrenalina a mille.

Vorresti distruggere una stanza per la rabbia, gettare tutto nel cesso perché ti sembra che i tuoi sforzi non siano mai ripagati, buttarti a muro con la vettura così costretti a ripararla magari te la riescono ad aggiustare.

Ma è in quei momenti che devi solo respirare.

Prendi il telefono, le critiche e gli insulti e butti quelli nel cestino.
Ignori il mondo, l'universo perché tanto non sapranno mai cosa contro stai lottando.
E anche se lo sapessero sarebbero solo più cattivi.

Stavo lentamente apprendendo questo con il tempo.
Ma non sempre era stato possibile.
Spesso mi ero dimenticato di come affrontare tutte quelle dannatissime legioni di problemi.
Avevo trovato rifugio nella sofferenza massima.
Poi due occhi color notte mi avevano fatto ritrovare la voglia di vivere.
E non avrei mai e poi mai deluso lui.

Quel giovedì fu pieno di attività passate tra pioggia e asciutto.
Al paddock ormai non si faceva che parlare dei due cani.
Tutti volevano vederli insieme.
Non sapevano però che già di erano visti ed erano anche subito diventati amici.

Tra il paddock e il motorhome io e carlos ci spostavano trovando sempre attività più strane ma che almeno portavano con se risate.
In parte l'anno prossimo mi sarebbe mancato avere lo spagnolo con me.
Non quanto tutti credevano,
I rapporti effettivi tra le persone sono sempre più complicati di quelli visti.

Avevamo lanciato aeroplanini di carta, il mio era rovinosamente finito per terra schiantato.
Avevamo giocato in modo disastroso a provare a prendere una diavolo di palla bendati.
E si so che potrebbe essere frainteso, carlos lo aveva fatto subito.

Per poi finire con dei Calci di rigore.
Dove carlos mi infilò due o tre Calci in porta da maestro.
Non c'era poi molto da fare.

In una giornata eravamo diventati adolescenti che giocano con i pokemon, se così si può dire,
Calciatori, ciclisti e chi più ne ha più ne metta.
Ma era questo il media day.
Niente di più niente di meno.

E onestamente guardando gli altri mi andava benissimo quello di casa ferrari .
Si continuava a dibattere su max e lando come se fosse l'argomento del secolo.
Quando era stato semplicemente un altra delle difese al limite dello scorretto tipiche dell'olandese.

La cosa che fece più scalpore fu il terrificante dietrofront, fatto con parole davvero poco ben scelte a mio pare, da l'arte di lando stesso.
Poteva dichiarare di voler tenere vita privata e lavoro separati qualsiasi cosa ma aveva scelto la peggiore.
Perché il mondo gli si scatenò contro in un batter d'occhio.

Andrea stella dal canto mio invece stava facendo un lavoro impeccabile di difesa del suo team.
" le scorrettezze di max verstappen del 2021 non sono state pagate con il giusto prezzo e questi ne sono i risultati "
Questa era la prima dichiarazione che si poteva leggere quel giovedì.

Clamorosa fu la successiva, una che fece sorridere chi la pensava come lui e urlare chi invece era fan dell'olandese.
Il 2021 l'italiano lo aveva sempre e solo visto come l'ottavo titolo di lewis .

I briefing però non erano tranquilli come il resto della giornata.
Ferrari era nella confusione più totale.
Avevamo deciso di fare una sessione di comparazione tra il vecchio ed il nuovo pacchetto.
Avevano lascito a me il nuovo, e onestamente andava bene così.
I saltellamenti erano tanti e si faceva fatica si, ma una macchia vecchia in quella griglia era da folli.

Non sapevo che però sarebbe finita davvero male, solo l'ennesimo incubo che si stava per aprire davanti ai miei occhi.
Ma la verità è che per quanto ero lì per vincere, sapevo e sapevo che la macchina non me lo avrebbe permesso.
Ed allora in silenzio speravo con tutto me stesso di poter vedere il mio bel sir lì.
Sul gradino più alto del podio, lì nella sua Inghilterra.
Volevo vederlo trionfare come per tanti anni avevo solo ammirato da lontano con stupore.