Round 5 : what the fuck

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Girare il mondo era qualcosa di impagabile.
E quella caratteristica redeva il mio lavoro ancora più perfetto almeno per me.

Non che odiassi stare a casa anzi,
dopo una stagione intensa amavo prendermi le mie vacanze in parte all'estero in parte nella mia bella monaco.

Ma viaggiare è scoprire posti e persone nuove,
era qualcosa che proprio amavo fare fino in fondo.

Questo comportava però che ogni volata arrivato in una nuova parte del mondo,
Joris e Andrea venivano trascinati per le affollate strade sconosciute,
Solo per guardare anche il più piccolo monumento esistente nella città.

Pechino era la mia tappa corrente ed ero arrivato qui prima di molti piloti per prendere parte ad un evento come volto di apm monaco.

Questi giorni di anticipo però mi avrebbero permesso di girare per la grande città cinese.
E la cosa per me era meravigliosa.

Avevo lasciato monaco dispiaciuto di lasciare Leo ad alex che si era gentilmente offerta di tenerlo quando non era possibile portarlo con me.
e max che invece mi avrebbe raggiunto qualche giorno dopo per ovvie ragioni.

Il viaggio era stato talmente lungo che avevamo finito ogni cosa possibile da fare su quel l'aereo.
Davvero non avevamo più idee,
Tanto che alla fine avevamo deciso di forzarci a dormire.

All'aereoporto di Pechino già aspettavano milioni di fan speranzosi di ottenere una firma e una foto,
ma a quel giro fui davvero costretto a muovermi o sarei arrivato tardi all'evento.

Non avevo potuto guardare in giro studiando I minimi particolari di tutto perché ero in netto ritardo, stranamente.

E il telefono fui capace di aprirlo soltanto una volta salito sulla vettura gialla.
Non dovevo dare assolutamente nell'occhio però.

Max⚘️❤️

Sei arrivato ?

Charli🌹✨️

Si sto andando in albergo.
L'aereo ha fatto ritardo.

La serata fu un impegno dietro l'altro e il tempo sembrava non passare mai.
Quei giorni pre gara ero letteralmente immerso in un mondo tutto mio.

Un mondo fatto di ricordi, pensieri e sogni,
Che mi rapiva e mi lasciava andare soltanto quando gli ingegneri o fred mi richiamavano all'attenzione.

Non sapevo perché mi capitasse eppure succedeva spesso.
Era come se fossi chiuso in una bolla di vetro estranea dal mondo.
Una specie di stato quasi di trans messo lì per protezione o solo per distrazione.

Non importavano più le persone che mi fermavano per un autografo,
i sorrisi per le foto o il sentite delle critiche e come se appartenesse ad un mondo diverso.
Un mondo al di fuori di tutto e tutti.

Max quando era arrivato non aveva nascosto la sua preoccupazione per il mio comportamento distratto e quasi assente,
ma pierre e lewis subito si erano offerti di spiegargli che capitava spesso in realtà.

Il mio mondo era però sconosciuto anche a loro.
E forse lo sarebbe stato per sempre a tutti.
Ma quando mi chiudevo nelle pareti della mia mente come in quei pochi giorni passati in Cina,
il mio cuore riposava e la mente prendeva a respirare.

Il primo giorno dove quel torpore molle era finalmente sparito e il mio solito sorriso tutto fossette e il comportamento frizzantino tornarono fu il giorno dei media day.

Le persone si aggiravano emozionante per il paddock.
Eravamo tornati in quel posto dopo tanti e tanti anni ed ineffetti eravamo tutti eccitati.

In ogni angolo si vedevano piloti con giornalisti intenti a farsi rilasciare qualche intervista.
Nella fresca mattinata cinese Avevo deciso di fare un salto verso il gazebo che mi aveva indicato max,
trovando lui e checo registrare dei giochi per il canale redbull.

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