In-Yun

Round 9: Un mucchio di cenere

" i fiori di maggio crescono sempre nelle anime più tristi e rotte"

Non ricordavo chi o dove avessi letto quella frase, ma ricordo che ero piccolo.
In un primo momento non avevo capito il suo senso,
ma poi con il passare del tempo,
quella piccola citazione con un proprietario sconosciuto aveva preso senso.

Il colore di quelle parole era diventato da un fioco grigio a toni brillanti.
E da un fantasma che aleggiava nella mia mente,
sempre perfettamente lì senza mai essere dimenticato,
alla fine aveva preso il suo posto come un pilastro fondamentale.

Quel giorno gli eventi e le registrazioni sembravano infinite e non riuscivo neanche a fermarmi due minuti.
Dopo un evento per la progettazione di un casco con intelligenza artificiale,
ci avevano buttato in una stanza con un divano chiaro ed un tavolo imbandito.

Non avevo ben capito che gioco fosse ma non mi piaceva affatto.
Mentre carlos parlava tenendo tra le mani un piatto pieno di bacon,
io mi ero accucciato sul divano stringendomi le gambe senza volgere neanche un secondo lo sguardo a quelle pietanze.

Solo l'odore di dolce e salato che si fondevano,
mi faceva venire la nausea.
Non potevo restare ancora lì a lungo ma quel supplizio per la mia mente fu presto risolto.
" ok ragazzi passiamo ad un altra attività.
vediamo chi firma prima tutti i capellini.
Via "

Carlos non perse occasione per farmi ridacchiare cominciando a lanciarmi i suoi capelli firmati ovunque pur di rallentare.
" oh ei nooo"
Carlos mi gettò a terra tutto i copricapi rossi mentre finiva i suoi ed io mi alzavo ridendo rassegnato all'idea di aver perso.
" ma daiiii"
" succede cariño dai ti rifarai alla prossima "
Spinsi di lato lo spagnolo per poi seguirlo verso il paddock dove altre tremila attività ci aspettavano.

Il giovedì il mondo pensava fosse il giorno più leggero,
ma io se potessi dissenterei e come.
Delle volte era davvero insostenibile.
Troppe cose da fare, interviste da tenere e persone da incontrare.

Mentre camminavo per il paddock dal cielo coperto un piccolo olli si affiancò a me sorridente.
" charles eiii"
" ei ciao ol come stai ?"
Il minore sorrise largamente cominciando a seguire il mio corpo in giro.

" va tutto bene è noioso non poter correre ma mi fa piacere esere qui con voi "
" ci divertiremo lo stesso "
" certo che cosa di fa oggi?"
Spiegai nel dettaglio il programma minuzioso che dovevamo seguire facendo si che il suo entusiasmo crebbe solo.

" come fai ad essere così pieno di energie "
" boh forse perché non sono abituato a tutto questo"
" probabile,
forza va ai box a pranzare "
" e tu ?"
" oh io no.
ho delle cose da fare era vi raggiungo dopo.
ci sono carlos,
alex, adre,
vedi non sarai solo"

Salutai il minore dirigendomi verso il box Mercedes dove sapevo di trovare il 7 volte campione del mondo.
Quando bono mi vide da lontano sventolò la sua mano chiara indicandomi subito la zona dove lewis si era rifugiato.
In quei gironi non avevo sentito affatto bene lewis.
Era giù di morale e non poco.

Entrai di soppiatto nella stanza trovando il ragazzo dalle treccine immerso in una sessione di musica intensa e riposo assoluto.
Affondai nel divanetto nero di pelle facendo si che i uoi occhi color cioccolata si rivolsero a me.

" charles che ci fai tu qui ?"
" oh nulla sono passato per te...
Come stai lew?
ti ho sentito spento ultimamente "
Il più grande sorrise eliminando dalle orecchie le due cuffie chiare.

" dovresti pensare a te come pensi alle persone che ami charles "
" che ?"
Lui scosse la testa afflitto ma poi dopo pochi secondi di silenzio prese a parlare.
" sappiamo entabi che non stai bene e non stai migliorando,
ma sei qui a preoccuparti di me"
La mia testa annuiva alle sue parole veritiere,
come un pendolo va avanti ed indietro senza possibilità di fermarsi.