A piccoli passi

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Com'è la felicità?
Quella domanda mi affligeva ormai da anni.
Quand'ero più piccolo forse avrei risposto con una semplice affermazione tipo correre una gara di kart con jules,
Giocare a calcio con lorenzo e arthur oppure vedere papà esultare per le mie vittorie.

Ma da quando le due persone più importante della mia vita erano scomparse ormai la mia felicità si era sgretolata.
Le uniche volte che si presentava a bussare alla porta era sui podi difficilmente conquistati o quando arthur mi chiedeva di passare le giornate con lui.

Eppure ormai quella sapevo non fosse felicità ma un semplice momento di quiete prima della tempesta.
Da anni ormai non ero davvero felice.

Timidi raggi di luce entravano attraverso le tende chiare della camera da letto inondando tutto con una luce dorata.
Ero avvolto dal caldo delle coperte e da qualcos'altro.

Il mio viso era a contatto con una superficie dura rispetto ad un cuscino e che profumava di  tabacco e incenso bianco,
io non avevo mai indossato il nuit de feu,
Indossavo le sables roses.
Eppure le cose strane non erano finite lì, le mie gambe erano intrecciate a qualcos'altro e la mia vita era stretta da un braccio.

Aspetta un braccio...
Charles che cazzo hai combinato...
Il respiro di chi era stretto a me era regolare segno stesse ancora dormendo.
Non può essere max... era solo un bellissimo sogno che hai fatto.

Interdetto dalla situazione aprii gli occhi trovando invece proprio il mezzo belga accanto a me.
I suoi occhi erano ancora chiusi dal sonno,
i capelli biondi erano spettinati e le sue braccia non si decidevano a lasciarmi.

" non era un sogno allora..."
" mmmh no schat era reale"
Il più grande mugulò divertito facendomi arrossire dell'imbarazzo.
Era sveglio e mi aveva sentito forte e chiaro.
Ottimo.
La sua stretta sui fianchi si fece più intensa mentre lasciavo un bacio furtivo sul suo petto.

Il biondo a fatica apri i due pozzi azzurri che aveva al posto degli occhi rivelando un meraviglioso sguardo sorridente.
" come hai dormito ?"
La sua voce al mattino era ancora più bassa e rauca,
tanto che mi produsse un brivido lungo tutta la schiena.
" come un bimbo tu ?"
" meravigliosamente "

Restammo ancora sotto le coperte per un tempo quasi infinito quando però la sessione di coccole mattutine,
Che avevo scoperto essenziali per entrambi, venne interrotta dal mio telefono che squillava.

" che palle"
Mi allungai senza sfuggire dalle braccia di max a prendere l'oggetto tanto odiato.
Era Andrea.
" Andre pronto"
" CHARLES CAZZO VUOI LEGGERE I MESSAGGI "
" SI ASPETTA ORA LI LEGGO NEL MONDO DEI SOGNI"
max prese a ridere senza controllo alla mia faccia rassegnata.

" ma aspetta c'è max ?"
" no ho preso un gatto per la disperazione con la voce simile a max"
" ma a te piacciono i cani e poi quale disperazione è andata male ?"
" joris che cazzo ci fai con Andrea "
L'allenatore nel mentre urlava a joris di levarsi di mezzo che non capiva un cazzo come al suo solito.

" charles per quanto io ora sia curioso di sapere com'è andata con max devo dirti una cosa seria."
" dimmi "
" dovete essere in aeroporto entro stasera si parte prima.
lunedì dobbiamo stare in Bahrein quindi alzate il culo dal letto e muovetevi.
A breve ti chiama fred digli che stai chiudendo la valigia e max fa lo stesso."

Mi alzai di scatto dal letto imprecando contro l'altro che non aveva chiamato prima,
che ora ci avrei messo sicuramente un eternità e mezzo a finire le valigie.
Nell'andare di fretta inziai a sentire caldo ed in modo del tutto spontaneo eliminai dal mio corpo la felpa pesante cercando una semplice maglia a mezza manica.
Ma i miei movimenti vennero bloccati dal mezzo belga.

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