La gioia del deserto

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Si può associare un profumo,un colore, un metallo o qualsiasi cosa as un luogo ?
Spesso le persone dicevano no eppure io potevo chiaramente distinguere ognuna di queste cose per ogni posto.
E addirittura associavo le persone ad essi ed imprimevo in ognuno di loro un ricordo.

Un ricordo che avrebbe fatto come copertina di presentazione al resto.
Una polaroid sfocata che nessuno avrebbe mai e poi mai potuto toccare.
Il tempo l'avrebbe sbiadita, la polvere ricoperta ed altre cose rovinata, ma quella sarebbe sempre rimasta lì ferma.

Il caldo Marocco non fece distinzioni.
Lo avrei sempre portato nel cuore come l'odore del harira che l'anziana signora preparava spesso nel ristorante poco distante dall'appartamento, il colore che lo distingueva era il giallo ocra delle sabbia miste al rosso dei terreni e della loro bandiera.
Avrei sempre ricordato quel posto pieno di tende e valli appesi alle finestre a protezione del sole, i ghirigori in mosaico sulle strutture, i resti nel mezzo del deserto.

E molto altro, tanto altro.

Quella domenica arrivammo a pomeriggio inoltrato.
Il vento bollente rischiava non solo di alzare grosse zaffate di terreno misto a granelli di sabbia, ma anche di soffocati solo con un soffio.
Il sole batteva sulla zona in modo continuo e senza sosta e spesso il ragazzo che ci aveva preso in aereoporto per condurci fino alla casa parlava di come indossare abiti leggeri e maniche se non lunghe almeno a tre quarti.

La città era totalemte diversa da tutte quelle che avevo visto in precedenza.
Gli alti palazzi erano sostituite da case di media altezza dai colori terrosi intarsiate di pietre e mosaici o semplici mattoni.
Le palme, fuori e altri polmoni verdi erano sparsi qui e li.
Ma la quantità di colori che si poteva vedere verso i mercati era semplicemente descrivibile come un tripudio.

Saremo rimasti in quella meraviglia di posto che urlava magia solo fino al 13 sera poi un silenzioso volo notturno cu avrebbe scortato altrove.
Cara e milles erano gli unici due che conoscevo da inizio viaggio, e già sapevo che ne sarebbero successe delle belle.

La casa che avevano preso era decisamente tipica, grosse tende leggere ma colorate venivano giù dalle finestre, i divani erano di semplici colori neutri così come le pareti .
Ma a fare la differenza erano le decorazioni i quadri e tutte le luci meravigliose che venivano giù dal soffitto.

" ok allora ci cambiamo e poi abbiamo il giro in città "
" si cara lo sappiamo è leggermente tardi per fare altro"
Cara fulminò miles con lo sguardo facendo ridere me e lewis che li guardavamo battibeccare.

" ei miles ma domani ricordati la sveglia che dobbiamo andare nel deserto "
" oh hamilton insomma non dirlo a me dillo a lei "
La ragazza guardò i due indispettita e con la valigia in mano si diresse verso di me.

" charles ed io prendiamo la stanza in fondo "
A quelle parole sicuro di farle da spalla per infastidire più lewis che miles le presi la valigia dalle mani sottili.
" ricordatevi la sveglia "
Sottolineai facendo un occhiolino ad entrambi per poi voltarsi le spalle.

" scordatevelo quella è mia "
Sull'uscio della porta potevamo già constatare le valigie di lewis ferme li.
" ma era quella che avevo puntato io "
Sbuffai facendo protestare anche la bionda.
" allora resterai con me se vuoi questa"
Miles era piegato a metà dalle risate.

" mh no grazie resterò con lei che di certo è più simpatica "
" ecco dillo più forte.
vieni charli questa andrà a meraviglia "
Entrammo in una delle altre stanze che dava su una delle piccole viuzze della città.
Ma prima che potessi lasciare la valigia il ragazzo dai ricci scuri ci aveva seguito poggiandosi sull'uscio della porta.

" vieni di lì.
Dalla finestra si vede sempre la luna e le luci sono molte di più.
Come piace a te."
Scossi categorico la testa mentre la ragazza bionda si sedeva sul morbido letto.

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