Capitolo 44-Cuore senza vita

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Narra Karol

I giorni passavano, la Terra continuava a girare, le persone intorno a me continuavano la loro vita ma io ero ancora ferma al giorno in cui credevo di poter realizzare un altro mio sogno, sogno che poi è stato rovinato da un innocente bambino che ancora non è nato.

Forse sarà il mio umore, ma da settimane il cielo è scuro e non fa altro che piovere, piovere e piovere.

Ogni mattina, appena apro gli occhi ho un solo pensiero: Ruggero. Prendo il mio telefono ed apro la nostra chat sperando di vedere un nuovo messaggio, ma niente. Finisco invece per leggere e rileggere sempre lo stesso messaggio, alimentando la testa mi mille dubbi a cui non riesco proprio a dare una risposta:

"Scusami, ma forse questa storia non sarebbe mai dovuta iniziare... non ti dimenticherò mai."

E, ogni giorno, a pochi minuti dal mio risveglio, mi ritrovo a piangere nella mia stanza buia illuminata solo dal motivo della mia angoscia.

Penso sia mercoledì, o giovedì, quando mi arriva la chiamata.

Blocco "Le pagine della nostra vita" e cerco il mio telefono nascosto sotto le coperte.

Appena leggo il nome della persona che mi sta chiamando salto letteralmente dal letto: Ruggerito.

Rispondo cercando di nascondere l'emozione ed il sorriso:

"Pronto?"

"Karol!"

Non ci riesco proprio: sorrido, me lo ero dimenticato quanto bene mi fa sentire la sua voce.

Mi alzo, dopo non so quanti giorni, ed accendo la luce.

"Come stai? Come sta Candelaria? Come sta il... il..."

Dirlo sarebbe come renderlo reale... ed io ancora non ci riesco.

"Il bambino..."

"Sì... il bamb..."

Per fortuna mi interrompe:

"Il bambino sta bene, il problema è Candelaria..."

Divento seria, anche se tra noi non scorre buon sangue, sono ugualmente preoccupata per lei:

"Che è successo?"

"Si è svegliata ma non si ricorda niente, almeno da prima che ci mettessimo insieme..."

Da un lato mi dispiace davvero, ma dall'altro per un attimo penso che mi abbia chiamato per chiedermi di stare insieme e non ricordarle niente.

"Oddio..."

"Ecco... volevo chiederti un favore, ma solo se te la senti."

"Dimmi."

"Sei disposta a dimenticare tutto quello che è successo tra di noi?"

Resto immobile, mi viene da piangere... diciamo che non è proprio quello che mi aspettavo.

"Se tu pensi che sia la cosa giusta sì, va... va bene..."

"Non so nemmeno io cosa sia la cosa giusta..."

"Comunque se hai bisogno, io sono qui... questo posso dirlo, no?"

"Grazie."

"A presto, Ruggerito."

"A presto, Karolcita."

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora