Capitolo 59-Un briciolo di serenità

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Narra Ruggero

La pioggia, all'improvviso, cessa di scendere.

Io e Karolcita ci giriamo verso il cielo e vediamo un arcobaleno fare capolino tra le grigie nuvole.

Ci guardiamo negli occhi l'uno dell'altra sorridendoci: "Casa per me è qui, ora, con te", penso perdendomi ancora una volta nei suoi occhioni verdi.

Mano per la mano, ci avviamo verso la macchina di Agus, che ci sta aspettando più agitato di come lo ero io fino a dieci minuti fa.

Appena ci vede arrivare, lo vedo sorridere da dentro la macchina.

Apro la portiera del sedile anteriore per far salire Karolcita che, in risposta, mi sussurra un:

"Grazie..."

Poi apro la portiera del sedile posteriore, salgo, e mi siedo proprio dietro di lei.

Una volta che chiudo la portiera il mio migliore amico esclama battendo le mani:

"Sapevo che prima o poi sarebbe successo!"

Karolcita ed io ridiamo, guardandoci con gli occhi sorridenti.

Agus gira la chiave e mette in moto l'auto poi, girandosi verso di noi e con le mani sul volante ci chiede:

"Dove andiamo?"

Rispondiamo all'unisono

"A casa."

Intanto Agus esce del parcheggio esclamando:

"Non avrete in mente di occupare la casa che io e Maxi abbiamo comprato!"

Karolcita ed io ci riguardiamo, sorridendoci e poi lei prende parola:

"È solo il costo da pagare per tutte quelle volte in cui ci avete fatto venir e il mal di testa con la storia di Ruggarol!"

"Guarda che ti stai confondendo di persona: quello era Maxi!"

"Non è mica colpa nostra se vivete assieme!"

"Ma io non ho fatto niente di male per vedervi gironzolare e vivere dentro casa mia!"

Allora intervengo io:

"Perché scusa, averci in giro per casa tua è un problema?"

"Un problema no, ma io di solito torno da lavoro per rilassarmi a casa mia e già cercare di rilassarsi con una persona in casa è difficile, soprattutto perché si tratta di Maxi, con tre sarà un'impresa!"

"Ah puoi contarne solo due, io tanto dormo sempre!" Esclama Karolcita.

"Prima, magari... ora siete una coppia: starete sempre insieme appiccicati, tornerete a casa tardi disturbando anche il mio sonno, si sentiranno le vostre voci tutto il santo giorno che non mi lasceranno riposare, vi vanterete di continuo di quanto sia bello essere fidanzati e una volta ogni tanto vi partirà la discussione per delle cose stupidissime..."

"Ci hai descritti come due adolescenti!" Esclamo io, indignato.

"Beh si, in effetti date fastidio come loro... io ho bisogno di riposare quando sto a casa mia, ho bisogno di tornare a casa ed avere il silenzio assoluto!"

"Mi sembri mio nonno, Agus!" Dice Karolcita.

"Sarò anche un nonno, ma questo è come stanno le cose."

"Comunque la nostra intenzione non è davvero quella di trasferirci da voi senza dirvi nulla, è che io avrei bisogno di un appoggio fino a quando non trovo una nuova casa dove andare a vivere..."

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora