Capitolo 48-Come se non m'importasse

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Narra Karol

Ormai la mia vita aveva preso questa piega: ero Luna, dalla mattina alla sera ero quella ragazzina così ingenua e goffa che, infondo, rappresentava la vecchia me e di notte, quando le luci del set si erano spente, ritornavo ad essere Karol Sevilla, l'attrice "figlia" della Disney a soli quindici anni che passava le notti a pensare a tutto ciò che sarebbe potuto accadere se Candelaria non avesse fatto l'incidente e a rimpiangere ciò che non è mai successo invece di riposarsi per poi essere, il giorno dopo, più perfetta di quello precedente per diventare di nuovo Luna.

Quel giorno, però, andai a lavoro pronta per diventare Luna davanti alle telecamere senza sapere che, da quel giorno, mi sarei dovuta preparare per essere Luna, e non per diventarlo.

Quando entrai negli studi tutti mi accolsero con il solito gentile sorriso: con il passare delle settimane, pian piano sono riuscita a riaprirmi con gli altri e a riuscire a stabilire un'amicizia con loro del tutto nuova, ricostruita da zero senza i pregiudizi degli episodi con Ruggero.

Mi avvicinai a Vale, vedendo che anche lei stava andando verso i camerini.

"Buongiorno Vale!" Esclamai.

"Buongiorno Karol, come stai?"

"Non è cambiato niente... anzi sì: ho pianto un altro po' rimpiangendo il mai accaduto."

Allora Valentina si avvicino a me, e abbracciandomi mi disse:

"Ahhh piccola Karol! Devi dire alla tua testolina di smetterla di piangersi addosso e cercare di superare Ruggero!"

"Ma come faccio Valentina? Ti giuro che ci provo, ma puntualmente ogni volta che penso di averlo dimenticato si ripresenta nei miei pensieri... è più forte di me!"

"Non so, distraiti, prenditi una pausa!"

La guardai come per dire "Mi stai prendendo in giro?"

Lei, ridendo, mi rispose:

"Ok, ok una pausa non possiamo permettercela. Ma almeno potresti cominciare ad uscire la sera, invece che startene stesa in un letto disperandoti davanti alle commedie romantiche! Anzi, sai cosa ti dico? Stasera io e te usciremo e ti assicuro che per quando sarai tornata a casa Ruggero sarà scomparso dai tuoi pensieri disperatamente romantici! D'accordo?"

Stavo per rispondere quando mi interruppe:

"Anzi no, non devi essere d'accordo: perché il mio è un comando, stasera uscirai con me."

Arresa, alzai le mani e sospirai, poi insieme entrammo nei camerini.

A quel punto ci dividemmo.

Io andai nel mio camerino e lei nel suo.

Una volta chiusa la porta, posi il mio sguardo sulla scrivania, aspettandomi di trovare il copione di oggi.

Sulla scrivania però, non c'era nessuno copione. Al suo posto, un biglietto di carta con sopra scritto:

"All'ufficio di produzione per un annuncio importante."

Uscii dal camerino per andare in quello di Valentina, per chiederle se avesse ricevuto anche lei quel bigliettino.

Non feci in tempo, però ad incamminarmi, che lei venne incontro a me.

Ci guardammo, e poi ci chiedemmo all'unisono:

"Sai cos'è?"

Quando arrivammo all'ufficio produzione, ci accorgemmo che tutti avevano ricevuto quel messaggio: nella stanza c'erano tutti, anche Ruggero che, naturalmente, fu la prima persona che notai.

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora