Capitolo 54-La vie en rose

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Narra Karol

Dal ristorante cominciamo a camminare per Parigi.

Usciamo dalla stradina del ristorante per spuntare in una più grande, dove c'è anche un'uscita della metro.

Mi fermo vicino alla ringhiera delle scale e chiedo a Ruggerito:

"Prediamo la metro o camminiamo un altro po'?"

"Come vuoi Karolcita, sei stanca?"

"No anzi, dopo il pranzo che mi hai offerto ho abbastanza energie per farmi tutta Parigi a piedi!"

"Allora ti seguo!"

Mi giro verso di lui aggrottando la fronte e, confusa, gli chiedo:

"Tu segui me?"

"Certo, fino ad ora ti ho fatto io da guida!"

"Ovviamente sei tu quello che mi fa da guida, tu ci sei già stato a Parigi, io ora la sto scoprendo!"

"Appunto! La stai scoprendo! Quindi non hai bisogno di una guida!"

"Sì, così mi perdo!"

"Lasciati guidare dal tuo cuore!"

"E va bene, va bene... comunque facevi prima a dire che non ti andava di decidere dove andare." Dico, ridendo e scuotendo il capo.

Lui mi fa eco ridendo ed esclamando:

"Andiamo!"

Decido allora di percorrere la strada andando avanti sul marciapiede e guardandomi intorno: si tratta di una di quelle strade tipiche de Parigi con i palazzi antichi e davvero bellissimi, le cui finestre sono coperte dalle chiome di alcuni alberi, che formano un piccolo viale che rende l'atmosfera magica.

Procedendo nella strada il paesaggio ritorna ad essere più urbano come lo era nella strada del ristorante, gli alberi non ci sono più, e al loro posto delle auto parcheggiate.

La strada finisce e decidiamo di girare a destra, dove la strada si espande per far passare più macchine.

Nonostante un incrocio, andiamo sempre dritto attraversandolo ed entrando in una strada più affollata, con tanti turisti che vanno avanti ed indietro.

Mi accorgo allora di non essere troppo lontana dal Louvre, sarà per questo che c'è così tanta gente.

Una ventina di passi più tardi, se non pochi di più, li superiamo e rallentiamo quando passiamo vicino ad alcuni negozietti, per guardare dentro le vetrine.

Una volta che l'incrocio è ormai lontano, notiamo che davanti a noi si apre un ponte e, oltre questo la bella cattedrale di Notre-Dame mi "saluta" per la prima volta.

Rimango con la bocca spalancata davanti alla sua immensa bellezza.

Credo sia uno dei monumenti che abbia mai visto in tutta la mia vita.

E se la fiancata mi ha provocato questa reazione, non voglio immaginare quando la vedrò da vicino e sulla facciata principale.

Rimango immobile, ferma sui miei piedi.

Sento qualcuno che si avvicina a me e sussurrare:

"Fa questo effetto."

Sobbalzo e mi giro leggermente: è Ruggerito, ovviamente, che mi sta sorridendo divertito.

"Andiamo?" Chiedo, tornando alla realtà.

"Andiamo." Mi risponde Ruggerito.

Attraversiamo il ponte ammirando parte della Torre Eiffel, che è non è troppo lontana dai noi.

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora