Capitolo 60-Demasiado tarde

15 1 2
                                    

Narra Karol

Agus guida sicuro della sua meta per una ventina di minuti poi, vedendo di aver superato anche il centesimo ristorante della zona, gli chiedo:

"Dove ci porti?"

"In un posto speciale." Risponde lui, sorridendo.

"E ci vorrà ancora tanto per arrivare in questo posto speciale?"

"Un po'."

Interviene allora Ruggerito:

"Quindi lo hai scelto proprio bene questo ristorante!"

"Accuratamente." Dice Agus.

"Ed è così tanto speciale da meritarsi lo spreco di una quantità gigante della benzina della tua preziosa auto?"

Si intromette Maxi, esclamando:

"Ovviamente! Mi dovrete pur far riprendere dallo scherzo di prima!"

Agus, senza distogliere lo sguardo dalla guida, indica con il braccio destro Maxi, dicendo:

"Esattamente."

Dopo alcuni minuti di nuovo in silenzio, Maxi chiede:

"Posso metterla in po' di musica?"

Prima di rispondergli, Ruggerito ed io ci guardiamo per qualche istante, abituati al dover quasi "temere" cosa Maxi potrebbe dire o, in questo caso, quali canzoni con mille significati potrebbe mettere... però, ormai, di questo non dobbiamo più preoccuparci, perché stiamo già insieme e le canzoni d'amore non ci farebbero che piacere.

Quindi, all'unisono gli diamo il permesso di far partire la sua playlist che, come potevo benissimo immaginare, è formata dalla a alla z da tutte canzoni romantiche e decisamente troppo sdolcinate.

Cantiamo tutti insieme a squarciagola, tranne Agus, che tra una canzone e l'altra dice cose tipo:

"Adesso possiamo cambiare?", "Non vi capirò mai voi innamorati!", "Come siete patetici!", "Ora apro il finestrino e mi ci butto se non la smettete di urlare!"

Dopo un'oretta di repertorio pieno d'amore e felicità, eccoci arrivati al ristorante.

Non poco distante dal centro di Buenos Aires, ci ritroviamo giusto davanti ad un antico palazzo, presumo medievale.

Agus parcheggia l'auto, scendiamo e, mentre ci avviciniamo al palazzo, Agus esclama rivolgendosi a noi ma indicando il ristorante:

"Benvenuti da Michelangelo!"

"Complimenti, Agus!" Esclama Maxi.

"Ma come hai fatto?! Trovare posto qui è praticamente impossibile!" Domanda Ruggerito, sorpreso.

In questo momento, mi sento un pesce fuor d'acqua: non conoscevo l'esistenza di questo ristorante, a quanto pare così famoso ed importante.

Forse notando la mia espressione confusa, mentre entriamo, Ruggerito si avvicina a me e sussurra al mio orecchio:

"Non preoccuparti, questo ristorante non è molto famoso all'estero."

Gli rispondo con un sorriso.

Alla soglia della porta, c'è un signore sulla quarantina in smoking che, appena vede Agus arrivare, gli corre incontro abbracciandolo:

"¡Hermano!"

"¡Luis, cuánto tiempo!"

"¡Por fin nos vemos! ¿Cómo estás?"

"Dale, todo bien, ¿y tú?"

"¡No me puedo quejar!"

Poi si interrompe, guarda noi e chiede ad Agus:

Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora