Capitolo 22-Brillantini e lettere d'amore

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Narra Karol

I primi giorni di vacanza erano passati e la mia pancia era già piena, dopo tutto quello che avevo mangiato ininterrottamente da quando ero arrivata. Ma non potevo arrendermi, non potevo arrendermi davanti a tutte le cose buone che mamma stava preparando per la "nochevieja" ovvero il trentuno, la vigilia di capodanno.

Ora, appena finito di fare uno spuntino al posto del pranzo, sono pronta per andare a fare le ultime compere con Mau -il mio fratellone- e nonna: stamattina, mentre cercava di aiutare mamma a cucinare, papà ha fatto cadere tutto il sugo sulla tovaglia che avremmo dovuto usare stasera. Quindi ci tocco andare a cercarne una nuova. Prima di uscire saluto mamma, ancora nervosa.

Torno a casa giusto giusto in tempo per vestirmi e preparare la tavola. Appena arrivata vado da mamma che per fortuna è ritornata al suo solito umore per vedere cosa mangeremo stasera: tutta la cucina è ricoperta di cose buonissime e quasi non si vede più per quante sono.

Poi vado in camera a cambiarmi e mettere un vestitino bianco completamente ricoperto da mille brillantini e, per quando finisco di prepararmi, tutti sono già arrivati: ci sono alcuni amici di famiglia e mie amiche a cui tengo molto che mi sarei portata molto volentieri con me in Argentina.

Saluto tutti e mamma ci fa segno di accomodarci tutti intorno alla grande tavolata.

La serata passa così in fretta tra risate, giochi e chiacchierate che, quando arriva la mezzanotte, quasi non me ne rendo conto. Prendiamo lo spumante, Clara e Anita sotto il tavolo con i dodici chicchi d'uva, il conto alla rovescia:

10... 9... 8... 7... 6... 5... 4... 3... 2... 1... Buon anno!

Gridiamo tutti insieme, le voci coperte dai fuochi d'artificio, Anita che quasi si affoga con l'ultimo chicco.

È così che inizia il mio 2016, che riserva non poche emozioni: tanto per cominciare, la prima, a marzo l'uscita di Soy Luna, i primi concerti... sono non poco emozionata.

Come da tradizione da poco cominciata, i primi messaggi dei fan che mi fanno gli auguri per l'anno nuovo augurandomi tanta felicità... come li amo, e come sono grata a loro: è grazie ai miei pochi ma buoni fan se ora lavoro per la Disney e, in un certo senso, è anche grazie a loro se ho conosciuto Ruggerito...

I miei pensieri si interrompono quando zio Gabriel mi chiama dicendomi:

"C'è qualcuno alla porta, chiede di te."

Prima che io possa andare mi guarda sorridendo.

Aggrotto la fronte, chiedendomi cosa mi aspetti dietro la porta.

Con la mano sulla maniglia, per un attimo sogno Ruggero, aspettandomi tutto sorridente, magari con dei fiori in mano avvicinarsi vicino a me per regalarmi il bacio.

Ma, dietro la porta di casa mia, trovo solo un postino... "Strano" penso "Un postino la notte di capodanno."

Mi porge una lettera e va via. Mentre si allontana da me, però, sento una risata, una risata che mi sembra di conoscere molto, molto bene.

Gli corro dietro e tolgo il cappellino giallo che aveva posato sulla testa.

Si gira gridando:

"Sorpresaaaa!"

Eccolo qui: è lui, l'inconfondibile Maxi.

"Che ci fai qui?" Gli chiedo sorpresa ma felice di vederlo.

"Mi hanno mandato qui a Città del Messico per una missione segreta!"

Penso subito a Ruggerito:

"Chi? Chi ti ha mandato?" Chiedo impaziente.

"Leggi la lettera, buon anno!"

E va via, lasciandomi da sola davanti casa mia con la lettera in mano.

Mi siedo sugli scalini davanti alla porta e, con le mani tremanti sia per il freddo che per l'emozione, apro la lettera e mi metto a leggere:

"Cara Karolcita ormai sono già quattro mesi che ci conosciamo e non posso che considerarti la mia migliore amica..."

Mi fermo... scusami Rugge dopo tutto quello che abbiamo passato insieme io sarei solo la tua migliore amica?

Nonostante la rabbia che comincio a sentire, continuo a leggere...

"Scherzo Karolcita: come potrei considerarti la mia migliore amica dopo tutto quello che è successo tra di noi? La mattina in cui ho incrociato per la prima volta i tuoi occhi verdi ho sentito una sensazione che non ho mai, mai provato per nessuna. All'inizio non capivo ciò che provavo per te, ero tanto confuso sui miei sentimenti, più volte ho cercato di lasciare Candelaria, di dichiararmi a te ma ogni volta c'era qualcosa o qualcuno (forse è più corretto dire "qualcuna") me lo impediva. Mi dispiace. Mi dispiace un sacco di aver giocato con i tuoi sentimenti, non avrei dovuto farlo, non a te. Sei talmente perfetta... sei bellissima, cavolo quanto sei bella quando sorridi, quando dormi, quando parli e quando sei annoiata. Hai una luce negli occhi che non ho mai visto in nessun'altra e un sorriso che migliora le mie giornate in un modo che non puoi nemmeno immaginare, soprattutto quando io sono la causa di questo. Ti amo Karol, ti amo più di me stesso. Per te darei la vita Karol, e non lo dico tanto per dire, lo dico perché lo fare veramente, senza esitare. Ti prego Karolcita, possiamo cominciare questo nuovo anno insieme?"

Piango, ma queste che mi scorrono sul viso sono lacrime di gioia, una gioia mai provata in vita mia... io e il mio Ruggerito insieme, un amore come quello che abbiamo interpretato per la TV qualche mese fa, un amore come quello di Luna e Matteo... la finzione che diventa, finalmente realtà, quel sogno che sembrava tanto lontano diventa realtà.

Noi due.

Sempre e per sempre.

All'infinito.

(Cit. Tillie Cole, A thousand boy kisses)

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I giorni passano in fretta ed il 6 arriva presto.

Ruggerito ed io ci siamo sentiti in questi giorni ed entrambi non vediamo l'ora di rincontraci.

Rugge mi ha raccontato che nella tradizione italiana il 6 gennaio è il giorno dei re Magi, come da noi, ma c'è anche un personaggio, una vecchietta chiamata Befana che porta delle calze piene di dolciumi ai bambini.

Stamattina mi sono svegliata e, vicino al camino ho trovato una calza rosa e gialla con tanti unicorni con un bigliettino attaccato ad essa dove c'era scritto:

"Per prepararti a un futuro 6 gennaio nella famiglia Pasquarelli."

Leggendo quelle parole, immaginando l'Italia e Ruggero accanto a me, sorrido.

Chissà se mai sarò la signora Pasquarelli...




"Un amor como el que viste anoche en la TV"

- Sebastián Yatra🤍


Tra sogno e realtà - Ruggarol historyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora