Narra Ruggero
Mi sveglio con un profumino di pastiera... come mi era mancata l'Italia, soprattutto nei periodi di festa.
Mi alzo dal letto e, ancora in pigiama, mi dirigo verso la cucina dove trovo mia madre già a lavoro con un bacio. Vedo arrivare mio padre dallo studio con la pigna avvolta dentro mille coperte, che quasi mi pare un bambino. Mamma la apre con tanta cura e, prima di spostare l'ultima coperta ci guarda con ansia:
"Menomale!" Urla, alzando la pigna cresciuta per farcela vedere anche a noi due.
Papà ed io ci guardiamo ridendo. Mamma mette il broncio e poi si avvicina a lei e, abbracciandola, le dà un bacio alla guancia.
Li guardo con tanto amore, sognando che un giorno, anche Karolcita ed io avremmo finalmente la possibilità di essere così innamorati e felici come loro, senza tutti quegli ostacoli che si stanno presentando al giorno d'oggi.
Decido di andare in camera a cambiarmi, quando mi accorgo che Leo sta ancora dormendo... scommetto che, soprattutto le domeniche e in vacanza, dorme sempre quanto vuole... dopotutto, è il principino della casa lui.
Ma ora che ci sono lui, la corona non è più sua quindi faccio partire sul mio telefono "Mírame a mí" e glielo avvicino all'orecchio. Non si sveglia: si gira verso di me, mi tira il cuscino addosso, si gira, e ricomincia a dormire. Ma io non mi arrendo e alzo la musica fino a quando è costretto ad alzarsi.
Verso mezzogiorno, tornati dalla messa, prepariamo la tavola ma pochi minuti dopo già arrivano i milioni e milioni di parenti pronti ad invaderci e sporcarci casa... io mi lamento ma in realtà non vedevo l'ora di rincontrarli.
La giornata non passa così tanto in fretta perché riempita da tanto, tanto cibo e dalle domande di rito come: "La laurea?", "L'università?", "Il lavoro, come va?", "Ti manca l'Italia, eh?", "Ma mangi in Argentina?", "Il cibo di Buenos Aires è tanto male?", "Ma che lavoro fai per mantenerti lì? Dico, fare l'attore sarà un hobby ma il tuo vero lavoro?" oppure quella che non manca mai, "La fidanzatina ce l'hai?" ... zio Lorenzo, sapessi in che situazione mi trovo con la "fidanzatina" ...
Verso le sette la casa si svuota e tocca a me fare le pulizie: mia madre si deve incontrare con alcune amiche mentre mio fratello e mio padre sono andati a comprare le ultime cose per la gita di domani a Pineto. Passeremo lì la pasquetta, solo noi quattro.
Mi manca solo chiudere il tavolo, e poi ho finito. Vorrei andare a fare una passeggiata, così ne approfitto per salutare alcuni dei miei vecchi amici...
E se passo per la parruccheria di mia mamma, magari riesco anche a salutare la signora Ginevra: quando ero piccolo, di martedì pomeriggio accompagnavo sempre mia mamma dalla parrucchiera, visto che a casa non c'era nessuno. Da piccolissimo mi teneva in braccio proprio la signora Ginevra, mentre a mamma facevano i capelli, ricordo che a volte mi cantava la Ninna nanna per farmi addormentare. Durante la scuola materna andavo lì con alcuni giochi o con una libro da colorare e lei mi faceva mettere dietro la cassa, mi ero anche preparato un mio angolino. Negli anni delle elementari, ovvero i primi anni duemila, andavo lì col mio zaino di Hamtaro e mi mettevo nel mio angolino a fare i compiti... ancora ricordo la pazienza della signora Ginevra che mi ascoltava tutte quelle poesie e tabelline. Continuavo ad andare con mia madre alla parruccheria anche durante le medie, anche se potevo benissimo rimanere a casa da solo, ma ormai quella era come la tradizione del martedì quindi portavo la cartellina di tecnologia, e mi mettevo a fare le proiezioni ortogonali; quante volte mi innervosivo perché erano storte, e la signore Ginevra si metteva vicino a me per aiutarmi. Gli ultimi anni prima di andare via, aiutavo nella parruccheria la signora Ginevra, come cassiere... ci sono cresciuto in quel negozietto. Ricordo che quando ho salutato la signora Ginevra prima di andare a Buenos Aires lei, con le lacrime agli occhi, mi disse:
"Abbi cura di te."
Mi farebbe molto piacere rivederla e, sono abbastanza sicuro, che farebbe molto piacere anche la lei vedere il suo Ruggero cresciuto.
Sto per andare in bagno per prepararmi quando sento delle urla, sono tante voci che gridano:
"Sorpresa!"
Mi giro e vedo corrermi incontro l'ultima persona che avrei immaginato di vedere qui, in Italia, a Città Sant'Angelo, a casa mia:
Candelaria.
"Amore miooooo!"
Mi stritola, mi stringe tanto che non riesco neanche a respirare.
Durante questo "abbraccio", se così si può chiamare, sussurra al mio orecchio:
"Non scapperai mai da me."
Poi si stacca e, con una faccia da angelo che non le si addice per niente, mi chiede innocente:
"Che succede? Non sei felice di vedermi Rushe."
La guardo sconvolto e arrabbiato per qualche minuto ma poi rivolgo lo sguardo sulla mia famiglia, che mi guarda fiera del loro Ruggero e felice per me.
"Certo... sono solo sorpreso... cosa ci fai qui, cara?"
Risponde mio papà:
"Ha deciso, anzi, abbiamo deciso di farti una sorpresa e passare la prima, e speriamo non ultima, Pasquetta insieme... è stata un'idea della tua fidanzata!"
"Ovviamente" dico tra me e me.
Alla fine, come ovviamente deciso da Candelaria, passiamo la Pasquetta insieme, ma in un ristorantino chic chiamato Villa maiella. Il nostro pic-nic tra i pini di pineto, totalmente immersi nella natura, le partite a carte napoletane e il karaoke con la mia chitarra sul mare sono ormai tutte idee bocciate perché "La povera Candelaria è allergica alla natura, la dobbiamo far sentire a suo agio.", come ha detto mia mamma.
La sera stessa del lunedì partiamo ma prima, per fortuna, ricevo il permesso dalla mia simpatica fidanzata di poter passare dalla signora Ginevra.
Lei si emoziona- in realtà anch'io- e facciamo una bella chiacchierata dove le spiego la situazione con Candelaria, sfogandomi, e le racconto con occhi innamorati di Karolcita. Prima di salutarci, di nuovo mi dice:
"Si vede quanto sei innamorato di Karol... se la ami davvero, dimostralo, lascia tutto, fregatene di Candelaria e vivi la tua favola come nei racconti che ti leggevo da piccolo e nei film che guardavamo insieme. Fallo, prima che sia troppo tardi, fidati una vecchietta come me."
"Saben que los niños
Son ángeles sin alas
Que nos manda el cielo
Para ser mas buenos
Son los que nos marcan
Dónde esta el camino
Donde esta lo bello
De nuestro destino"
-Florencia Bertotti🤍
![](https://img.wattpad.com/cover/351512673-288-k734435.jpg)
STAI LEGGENDO
Tra sogno e realtà - Ruggarol history
FanfictionLa storia di due giovani attori, Karol Sevilla e Ruggero Pasquarelli, che si innamorano dietro le telecamere della serie Disney Channel "Soy Luna". Un racconto pieno di difficoltà che i due protagonisti cercheranno di superare con tanto coraggio. T...