Tra sogno e realtà - Ruggarol history

Capitolo 66-Solo tu

Karol

Passargli davanti come se non fosse nella stanza, ignorare il suo sguardo confuso su di me, non rivolgermi a lui mentre parlavo non è stato per niente facile, anzi: è stata una delle situazione più difficili che io abbia mai dovuto reggere.

Ma devo essere forte, perché tutti questi piccole passi -incluso l'essere fredda ed antipatica- mi stanno portando all'essere finalmente pulita, pulita da quell'amore che provavo che mi stava solo "sporcando" il cuore.

Quindi, visto che affrontare tutto ciò serve a qualcosa, eccome se serve, mi toccherà sopportarlo accanto a me, evitarlo quando è possibile ed ignorare la sua presenza nel pianeta terra quando non ce l'ho vicino... cosa ci vuole, dopotutto?

Ed è con questi pensieri che mi addormento ogni notte, finendo con avere il viso rigato di lacrime e chiudendo gli occhi in cerca di sogni in cui la me stessa di un altro universo non ha questi tipi di problemi, perché può stare insieme al suo Ruggero liberamente.

Tutte le mattine, invece, mi sveglio col viso pulitissimo dalle lacrime ma con una sensazione alla pancia che fino a poco tempo fa conoscevo tantissimo: quelle che prima erano le famose farfalle nello stomaco, si trasformano nella maledetta nostalgia e mancanza di qualcosa che non si può, e deve, recuperare.

Questa brutta amozione, ovviamente, non mi lascia mica quanto mi alzo dal letto, anzi, non fa che crescere e crescere ancora...

"E come fai a liberartene dopo, ad essere così menefreghista, dopo?" Vi starete probabilmente chiedendo... ecco, la risposta è un tantino complicata -quanto la situazione in generale, infondo-: non me ne liberò! Cioè, ho l'illusione di potermene liberare quando, mentre mi faccio la mia doccia mattutina e mi preparo, faccio partire la mia playlist con tutte quelle canzoni di donna indipendente che ha superato il proprio ex e che non si abbassa a certi stupidi sentimenti come quello dell'amore... ma poi, in realtà non me ne liberò per niente! Perché, la notte, quando sono sola a casa mia illuminata solo dai lampioni stradali, quest'orribile sensazione mi viene a trovare ancora una volta spuntando dai miei occhi in sotto forma di lacrime e poi mi spinge e fare quei sogni che non fanno che nutrila e farla crescere sempre di più... una ruota che gira, insomma; che continua a girare e girare senza che io possa fare niente... ma se questo è il costo da pagare per la mia felicità, che continui pure, io non mi oppongo più.

A differenza della mia vita sentimentale, il lavoro va alla grande: a fine del mese è uscito il secondo album di "Soy Luna" ed tra pochi giorni uscirà anche il terzo, ovvero quello che abbiamo registrato per l'Europa, in particolare per l'Italia, visto che c'è la versione italiana di "Qué más da".

Le canzoni sono tutte pronte tranne una: "Solo tu", la versione speciale a cui mi riferivo pochi secondi fa.

Le altre, infatti, sono state semplicemente copiate dall'album argentino e incollate su quello europeo mentre "Solo tu", essendo una novità in primis per noi attori, servirà registrarla da capo.

Credo possiate benissimo immaginare la mia faccia al sapere di dover registrare un'altra canzone ancora solo con Ruggero e, ancora di più, la mia felicità e pace interiore in questo preciso momento, in auto verso la sala di registrazione.

Dal finestrino della limousine, riesco a vedere la strada sulla quale si trova lo studio.

Davanti a me, il mio autista personale che il mio manager mi ha "assegnato" solo una settimana fa: è un uomo sulla cinquantina, abbastanza alto e con i pochi capelli neri. Da quello che sono riuscita a capire, lavora nel settore da tutta la sua vita, ed ha iniziato grazie al padre che, svolgendo lo stesso lavoro, a volte da bambino lo portava a fare i turni con lui, accompagnando tante stelle del cinema e della musica come Andrea del Boca, Gustavo Bermudez, Mirtha Legrand, Jorge Martínez o Raffaella Carrà. Riguardo al carattere mi sembra un uomo riservato e molto professionale, non saprei se aggiungere altro, visto che appena lo conosco.