Imane

Dolci fantasie

Anna non riesce a prendere sonno. La sconfitta le brucia, ma mai quanto la voglia di lasciarsi sconfiggere di nuovo, stavolta non su un ring. Magari proprio su quel letto già caldo e disfatto, immobilizzata dalla forza della sua amante avversaria, dalle sue spalle grandi e dalle quelle braccia muscolose, più delle sue, che immagina tese sopra di lei. Cosa le sta succedendo?
Anna non è mai stata remissiva, e ha sempre amato gli uomini, tanti uomini. Da qualche mese c’è il fidanzato Mirko, che la ha da poco chiamata a telefono.
Ma il pensiero di Imane si fa sempre più intenso, finché Anna non si arrende alle sue fantasie, che iniziano a guidare la sua mano. Non fa in tempo ad immaginare un finale per il suo personale film erotico, viene quasi subito, in modo tutt'altro che sommesso. Meglio così, pensa. L’indomani deve alzarsi presto e fare i bagagli.

La sveglia suona alle 6, e Anna si rende conto di aver sognato Imane. Prima ad occhi aperti, poi anche ad occhi chiusi.
Deve inventarsi qualcosa, deve andare da lei, prima di prendere quel maledetto volo.
Il piano è semplice: andrà alla svelta a comprare un dolce, poi busserà alla sua porta, e le chiederà scusa per la storia della diffamazione sui social. Sì, così è perfetto.

Anche Imane si è alzata presto, sta uscendo per andare correre. Nemmeno durante le olimpiadi ha mai saltato un giorno di corsa.
Anna la intercetta appena in tempo, mentre sta aprendo la porta della sua stanza, in tenuta da jogging e con il cappello. Quasi in incognito.
“Imàn, ti rubo solo un momento” sbiascica in un inglese peggiorato dalla tensione. Allunga il braccio, proprio come aveva fatto sul ring la sera prima, ma stavolta per porgerle il dolce. Imane lo prende senza esitazione, e senza nascondere una certa sorpresa. “Grazie, cos’è, un dolce tipico?”
Anna non lo sa, ha preso la prima cosa che le è capitata a tiro, e cambia argomento.
“Fammi entrare, ho bisogno di parlarti per cinque minuti”, afferma con ritrovata sicurezza, mentre valica la soglia della stanza di Imane. Esattamente come aveva immaginato.