Roumy aveva sempre cercato di evitare le presentazioni ufficiali. Presentare Hassan come il suo fidanzato sarebbe stato fare una promessa non più soltanto a lui, ma alle persone più importanti della propria vita. E lei, le promesse, era solita mantenerle. Quel giovane uomo era attento a ogni sua esigenza, presente - anche troppo - e sportivo come lei. Il partito perfetto sulla carta. Ma Roumy sentiva che mancava qualcosa: l’amore che dalla felicità toglie il sonno, che dà le energie per affrontare ogni ostacolo, che fa venire voglia di essere migliore. Quella con Hassan sarebbe stata una relazione equilibrata, basata su progetti e interessi comuni; che avrebbe messo tutti d’accordo. La rinuncia a un pezzo di felicità, tutto sommato, sembrava essere per Roumy il giusto prezzo da pagare per l’obiettivo più grande della serenità, ma dopo sei mesi non si sentiva ancora pronta ad accettarlo completamente e a far entrare l’uomo nel suo mondo. Tantomeno nel piccolo mondo abitato da lei e da Imane.
Ci avrebbe pensato lo stesso Hassan, però, a fare irruzione.Hassan sapeva che quella sera di dicembre avrebbe trovato Roumy in palestra ad allenarsi con Imane e le altre ragazze. L'aveva raggiunta in anticipo senza avvisare, le avrebbe detto che voleva farle una sorpresa. In realtà, tutto ciò che l’uomo voleva era essere pubblicamente riconosciuto come il compagno di Roumayasa che, presa alla sprovvista, non avrebbe potuto evitare di presentarlo come tale.
Al suo arrivo in palestra, Hassan aveva subito individuato Roumy sul ring ed era rimasto ad osservarla. Gli piaceva vedere con che agilità si muoveva la sua donna, con che decisione sferrava i colpi. Conoscere di lei un’anima diversa da quella a lui riservata. Quella volta in particolare, però, l’attenzione di Hassan era stata catturata dalla donna che si trovava faccia a faccia con Roumayasa. Una figura alta e atletica, con una maglia grigia dal taglio maschile che ne metteva in evidenza le spalle, e le lunghe gambe strette in un paio leggings neri. Roumy, accanto a lei, sembrava quasi una bambina, che però se la cavava piuttosto bene. Sapeva parare, e ogni tanto mettere a segno qualche punto.
Hassan era rimasto sorpreso di come un match così intenso non fosse accompagnato da un’espressione del viso contratta, ma da diversi sorrisi, sia da parte di Roumy che della sua amica.
Il ragazzo conosceva in minima parte le regole della boxe, e sapeva che il corpo a corpo era previsto, nell'estremo tentativo di parare i colpi dell'avversario. Ciò nonostante, vedere la sua Roumy che indugiava nel restare tra le braccia della sua opponente, e che ondeggiava per un po' a destra e a sinistra contro quel corpo atletico prima di liberarsi dalla sua presa, gli aveva creato un inspiegabile malessere.“Imàn, time out”, aveva detto Roumy in tono giocoso al termine del primo round, per poi sedersi sulla corda.
Il suono di quel nome non aveva fatto che aumentare il malessere di Hassan. Era proprio lei, Imane, l’amica di cui Roumy parlava sempre, che si accucciava ad altezza della sua compagna per darle un bacio sulla guancia. Vista da dietro, con i capelli corti e i muscoli delle braccia in evidenza, sarebbe potuta passare per un ragazzo.Hassan, prima di essere completamente travolto dai suoi pensieri e dalla rabbia, aveva deciso di avvicinarsi per interrompere quel match e dare un cenno della sua presenza. “Roumy!”
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Imane
Hayran KurguStoria liberamente ispirata dalle vicende della campionessa di boxe Imane Khelif.