A guardia bassa

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Quell’avance così sfacciata di Imane giunge ad Anna totalmente inaspettata, proprio come il primo pugno della sera precedente: non aveva avuto neanche il tempo di alzare la guardia.
La bionda la guarda negli occhi ancora per qualche istante, prima di decidere la sua mossa.
Imane ha ancora qualche traccia del kajal che le avevano consigliato di indossare per un’intervista la sera prima, nonostante lo sforzo fatto per rimuoverlo.
Gli occhi neri di Imane sono i più magnetici che Anna abbia mai incontrato, ma adesso tocca alle sue labbra. Le sfiora con un bacio appena dischiuso, poi con un altro, e un altro ancora.

Imane assapora immobile la dolcezza di quei baci, finché in uno scatto istintivo non si sfila il chewing-gum dalla bocca e dà inizio ad un bacio vero, affamato. Aveva giocato a lasciarsi condurre per qualche secondo, ma è lei a dover dominare.
Afferra Anna dietro la nuca mentre la bacia. Lo fa con un presa dolce ma decisa, proprio come lei.
Anna è in estasi, non sa quanto tempo sia trascorso da quando è entrata in quella stanza quasi per gioco, senza sapere cosa aspettarsi.
Posa una mano sul ginocchio di Imane, poi sulla coscia, stretta nei pantaloni neri acetati. Imane a sua volta lascia scivolare la mano libera sotto il vestito di Anna, stavolta con un tocco delicato che placa anche l'irruenza del bacio, che si fa più morbido.

Nel momento della massima eccitazione, Anna decide a sorpresa di rovesciare le carte in tavola e alzarsi in piedi: vuole essere lei a spogliarsi, a lasciarsi guardare in tutta la sua femminilità e scorgere il desiderio negli occhi di Imane.

Ecco le mie scuse, ecco il mio premio per te.

Con un'unica mossa lascia cadere il piccolissimo vestito celeste, scoprendo i seni sodi e prosperosi. Il reggiseno non lo portava mai. Era il suo piccolo atto di ribellione.
Non le resta addosso che un piccolo tanga color carne, quasi invisibile.
Imane, ancora seduta sul letto, porta entrambe le mani ai seni della ragazza, dapprima per qualche carezza di esplorazione, poi per stringerli sempre di più. Ci affonda il viso, li bacia, poi torna su, a baciarle le labbra.

Ad Anna piace essere toccata, venerata, ma vuole fare lo stesso. Solleva la maglia di Imane, ha urgenza di posare le mani su quella pelle d’ambra di cui aveva già intravisto una parte, grazie alla tenuta da boxe.
Con una mano gioca a percorrere gli addominali scolpiti. Sono proprio come li aveva immaginati, meglio di come li aveva immaginati.
Alza ancora un po' la maglia della sua amante avversaria, fino a sfilarla dalle spalle. Neanche Imane indossa il reggiseno. Al suo posto c’è una fascia stretta sul petto, che rimuove lei stessa, con la rapidità e la maestria di chi lo fa ogni giorno.
Anna si sofferma un istante a osservare quel seno, finalmente scoperto. Da subito aveva avuto curiosità di guardarlo, di capire se ci fosse davvero.
I muscoli lo rendono più simile ad un pettorale maschile, ma c'è, e Anna comincia ad accarezzarlo, prima con le mani, poi con la lingua.

Adesso vuole fare di più, togliere quei pantaloni stretti e quei boxer grigi che si intravedono sotto l’ombelico, ma Imane glielo impedisce.
Si alza in piedi, prende Anna per i fianchi e la spinge sul letto. In un attimo è sopra di lei, proprio come in quella fantasia che non è più tale.
Le spalle ampie, le braccia forti, e quelle mani gentili che stringono le sue. Non solo per trasmetterle passione, ma per impedirle qualsiasi movimento.

Imane concede ad Anna un altro lungo bacio, prima di scivolare più in basso, tra le sue gambe. Le sfila il minuscolo slip e le allarga le cosce.
Sa cosa fare, e come farlo. Lo fa come nessuno lo aveva fatto ad Anna prima di quel momento. Non con la stessa vorace passione.

Anna, che non ha potuto esplorare tutto il corpo di Imane, vuole comunque toccarla il più possibile. Le accarezza gli avambracci, e i capelli stretti nelle treccine afro. Ogni tanto le solleva la testa, le impone una pausa per poter guardare ancora i suoi occhi, finché il piacere che le esplode dentro diventa impossibile da rimandare.
Imane torna giù, tra le sue gambe, finché non capisce di aver vinto anche questo match.
Anna fa fatica a contenere quell’ultimo gemito, e non vuole farlo. Che la sentano tutti, che lo sappiano tutti.

ImaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora