Questione di scelte

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Le due ragazze tolgono soltanto le scarpe e si sdraiano sul letto l'una accanto all'altra, entrambe sfinite dalla lunga giornata e dal carico di emozioni.
"L'ultima volta hai detto di amarmi". Imane guarda dritto davanti a sé, come se avesse paura di leggere negli occhi di Roumy una risposta diversa.
"Sì, e tu mi hai risposto: lo so"
"Lo so" le fa eco Imane, che non riesce a trattenere un sorriso sfacciato. L'ironia è la sua via di fuga preferita.
"Sai, ho sognato che anche tu me lo dicevi, davanti a tutti. Che concludevi la tua intervista dopo la vittoria dicendo: sono una donna che ama un'altra donna, la amo".

Imane, intenerita da una confessione così spontanea, stringe Roumy più forte a sé.
"Vorresti davvero che lo dicessi davanti a tutti?"
"Forse...Anzi, forse no, però vorrei saperlo". La ragazza, adesso, sembra essere seria.
"Io ti amo da sempre, da quando per te ero solo l'amica Imàn. Ma cosa cambia avertelo detto, adesso? Possiamo forse stare insieme?" Il risentimento nelle parole di Imane non è diretto a Roumy, ma a un destino che pare impossibile da cambiare.
"Cambia per me. Contavo i giorni per venire a Parigi. Avevo paura che tu non mi volessi più".

"E tu, cosa vorresti?"
"Te, è solo questo che voglio". Roumy si sistema i capelli, come se dopo anni dovesse ancora sedurre Imane mostrandosi al meglio.
"Sei una donna matura Roumy, sai che volere qualcosa non basta. Servono le condizioni" - "Che mi dici di Hassan?"
"Hassan? Lo detesto. È un uomo così insicuro, ha pretesto lui che mettessi l'anello nella bio di Instagram"
"Lo detesti, dici, ma lo sposerai".

Imane stringe la mano di Roumy, guarda e accarezza quel piccolo diamante sul suo anulare sinistro. Vorrebbe che non fosse un regalo di Hassan, ma suo. Che fosse la sua promessa a Roumy di trascorrere una vita insieme, di formare una famiglia. Imane adora i bambini, rivede in loro il suo lato più puro, e la sua mente viaggia fino a sfiorare l'idea che Roumayasa sarebbe la madre perfetta per i suoi figli. Ma in che modo? Due donne non possono certo generare figli, né possono percorrere strade diverse, se sono due donne musulmane algerine. Imane si sente ancora una volta in difetto. Non può essere uomo e dare a Roumayasa ciò che vorrebbe, né riesce a essere donna nel modo in cui il mondo vorrebbe. Allah, sono un errore.

"Non lo ho ancora sposato, non devo farlo per forza" Una Roumy disperata cerca di convincere sé stessa, più che Imane.
"E cosa ne sarà della tua vita, Roumy? Fare l'amante clandestina di una donna, è questo che vuoi?" - "Io non ho altra scelta che vivere nell'ombra, ma tu puoi scegliere"
"Io non ho altra scelta che amarti". Roumy non riesce più a trattenere il pianto, l'angoscia che le è cresciuta dentro in quelle settimane trascorse nella paura di aver perso Imane per sempre.

Roumy è in lacrime, Imane in preda alla rabbia. Due reazioni diverse allo stesso destino. Entrambe sono consapevoli di non avere risposte, di non avere una soluzione a portata di mano, ma anche di non riuscire a dirsi addio. Non adesso.

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