L’uomo diceva il vero. Lui, che per mantenere la sua famiglia lavorava lontano da casa nel deserto del Sahara, aveva ben presto capito che la sua Imane non era una ragazzina come le altre. Le aveva insegnato i valori della famiglia, del sacrificio, e la parola di Dio, proprio come aveva fatto con i due figli minori. Ma quella forza e quel coraggio, che con il cuore pieno di orgoglio Amid aveva menzionato davanti al mondo, erano sempre stati parte di Imane, come se vi fosse nata. Al papà non restava che accogliere quel dono speciale della sua bambina, e fare del suo meglio per non tarparle le ali.
Non era sempre stato così, né era stato semplice per lui da accettare. In un’età in cui le altre bambine si divertivano a giocare con le bambole e ad indossare i vestiti delle mamme, Imane non perdeva occasione per uscire di casa con la palla in mano, vestita come un ragazzo. Indistinguibile da un ragazzo. Non c’era stato verso, tanto che Amid si era dovuto ben presto rassegnare a comprarle quelle felpe larghe e quelle tute, che altrimenti Imane avrebbe comunque preso in prestito dai suoi cugini.
I primi problemi ebbero inizio proprio quando Imane giocava a calcio con i compagni di scuola. Quei ragazzini, che inizialmente la avevano accettata senza porsi troppe domande, ai primi albori dell'adolescenza avevano cambiato atteggiamento. Qualcuno la prendeva in giro, la chiamava “mezzo maschio”. Qualcuno ne era terribilmente incuriosito, avrebbe voluto vederla senza quelle maglie larghe, capire se quell’abbozzo di seno che gli era sembrato di intravedere fosse frutto di un’allucinazione o se esistesse davvero. Mohammed fu quello che si spinse più oltre, troppo oltre.
Quel giorno di 12 anni prima la aveva incontrata da sola, lungo il tragitto che li avrebbe portati a quel campo da calcio improvvisato. La aveva sorpresa da dietro tirandole lo zaino. Sembrava uno scherzo dei suoi, fino a che Mohammed non la aveva afferrata con forza per i fianchi, provando a metterle una mano sotto la maglia. Imane si era voltata di scatto, con la rapidità di un animale selvatico, liberandosi dalla morsa del compagno e colpendolo con un pugno in pieno volto. Un pugno forte, che lo lasciò senza parole, e con l’orgoglio sotto ai piedi. Quel ragazzino di 13 anni era appena stato picchiato, da una ragazza.
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Imane
FanfictionStoria liberamente ispirata dalle vicende della campionessa di boxe Imane Khelif.