“Zayd, dammi le chiavi della macchina” - Imane è visibilmente agitata. È in ritardo per l’appuntamento con Roumy in aeroporto.
“Ne abbiamo già parlato signora Khelif, posso portarla io ovunque desideri”
“È una questione personale Zayd, e ti prego, dammi del tu”
“Signora Khelif, sono il suo autista, la sua privacy è al sicuro” - Zayd, al suo primo incarico, è troppo in ansia per poter cogliere la richiesta di Imane di essere trattata alla pari.
La ragazza aggrotta le sopracciglia e gli lancia uno sguardo di sfida che non lascia spazio a interpretazioni: deve avere quelle chiavi. L’uomo cede malvolentieri alla richiesta.Imane, superando ampiamente i limiti di velocità, riesce ad arrivare puntuale al Charles de Gaulle. Indossa una felpa nera con il cappuccio, più ampia di almeno una taglia, pantaloni mimetici e occhiali da sole; tutto preso in prestito da Simon, nella speranza di non essere riconosciuta. Le piacerebbe attendere Roumy al gate, ma è troppo rischioso, e condivide con lei la posizione per farsi raggiungere al parcheggio.
La postura di Imane, con la schiena appena poggiata alla fiancata lucida dell’auto e lo sguardo rivolto verso il basso, è inconfondibile per Roumy, che la riconosce già da lontano. La ragazza fa fatica a moderare il passo, vorrebbe correrle incontro, ma si trattiene. Quando Roumayasa è quasi faccia a faccia con Imane, il cuore sembra esploderle in petto. Quante volte le due si erano già date appuntamento in nove anni d’amicizia? Ora, però, è tutto diverso. Anche Imane è piuttosto agitata. Mastica ininterrottamente la sua gomma americana e si accarezza nervosamente il braccio destro.
La tensione, però, si scioglie non appena vede gli occhi di Roumy illuminarsi insieme al suo sorriso: significa che è tutto a posto, che non ce l'ha con lei per essersi resa quasi irreperibile dopo la vittoria.Il viaggio in macchina verso l’hotel sembra il preludio a una piccola luna di miele. Imane ama da sempre le belle auto, ma non ne ha mai guidata una, tantomeno con un passeggero speciale come Roumy. Non ha ancora avuto tempo di provare su strada la sua nuova Chery Arrizo, che la prestigiosa casa automobistica algerina le ha offerto in dono dopo la medaglia d'oro.
Le brillano gli occhi mentre guida con una sola mano sullo sterzo, e muove la testa a ritmo della musica latinoamericana alla radio. Roumayasa ogni tanto accarezza Imane dietro al collo, o le posa una mano sulla gamba. Le due donne ancora non parlano, vogliono solo godersi il momento.Il loro silenzio complice dura fino all’ingresso nella stanza d’albergo. Imane chiude energicamente la porta dietro di sé, fa scorrere via il piccolo trolley di Roumy e la abbraccia: “Sai che mi sei mancata?”
Roumy le prende il viso tra le mani e la bacia a più riprese, come a dover recuperare ogni singolo giorno passato distanti. Imane, nonostante il desiderio che ha di lei, decide di interrompere il flusso del momento. “Roumy, ti va di parlare un po'?”
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Imane
FanfictionStoria liberamente ispirata dalle vicende della campionessa di boxe Imane Khelif.