Amicizia

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Imane e Roumayasa avevano presto iniziato ad allenarsi insieme. Roumy, come affettuosamente la chiamavano gli amici, non aveva notato la nuova arrivata negli spogliatoi, ma sul ring.
L'aveva osservata per qualche giorno, studiata da lontano, ed era rimasta sorpresa dalla sua forza e dalla sua agilità.
Imane era ancora una pugile amatoriale, aveva qualche difficoltà nel tenere alta la guardia, e nell'anticipare le mosse dell’avversario. Si intuiva che non aveva molta esperienza, ma che sarebbe bastato poco per fare di lei una promessa della boxe. Roumayasa aveva deciso che voleva aiutarla, non solo per generosità, ma per migliorare lei stessa attraverso le qualità di quella giovane potenziale avversaria.

Era stata lei ad approcciare Imane qualche giorno dopo, uscendo dal silenzio in cui era solita restare mentre la guardava allenarsi.
“Wow, champion!” le aveva detto a voce alta alla fine di una delle sessioni più intense. Imane si era asciugata il sudore che le scorreva copioso sul viso e si era girata. Era ancora troppo affannata per poter riuscire a parlare, ma subito aveva risposto a Roumy con un sorriso e uno sguardo d’intesa. Soltanto a casa, prima di addormentarsi, la giovane Imàn aveva realizzato che un piccolo spiraglio, quella sera, si era aperto. Aveva attirato l’attenzione di Roumayasa, aveva finalmente una scusa per parlarle, forse per poterla conoscere.

La sera seguente era stata Imane ad avvicinarsi, a fare un complimento alla stella nascente della boxe algerina.
“Sei brava, da quanto tempo ti alleni?” le aveva chiesto all’ingresso degli spogliatoi.
“Ho iniziato 5 anni fa, a 15 anni” le aveva risposto Roumayasa, che nel frattempo aveva iniziato la consueta operazione di svestizione.
Imane era sorpresa da quella risposta. Il calcolo era semplice, la ragazza aveva vent’anni. Questo le avrebbe potenzialmente complicato le cose.
“Eri giovane, più di me”
“Perché, tu quanti anni hai?”
“Io sedici, quasi diciassette”
Anche Roumy era sorpresa dalla risposta di Imane. Sembrava più grande.
“Comunque, piacere, Imàn”. La sedicenne aveva allungato il braccio e le aveva stretto la mano, realizzando che era praticamente metà della sua.

Da quel momento in poi, le due erano diventate inseparabili. Dapprima come compagne di allenamento, poi come amiche.
Roumy, all’inizio, era quella che picchiava più forte, e Imane non ne era dispiaciuta. Anzi, ne era ammirata. La ventenne sembrava una piccola tigre su quel ring. Senza contare che, almeno ai suoi occhi, era bellissima. Quella ragazza racchiudeva in sé la femminilità e la forza; un mix micidiale che aveva fatto perdere la testa e il sonno all’adolescente Imane.
Viveva per quelle ore in palestra. Per la boxe, di cui nel frattempo si era irrimediabilmente innamorata, e per Roumayasa.

Imane si rendeva perfettamente conto che la sua attrazione poteva trovare sfogo soltanto nelle sue fantasie, nei suoi sogni. Quella donna era più grande, e sicuramente già fidanzata. Ovviamente con un uomo.
Non poteva averne certezza, perché non chiedeva mai. Di certe cose non si parlava.
Ci si allenava, spesso si usciva con le altre compagne di palestra, ci si radunava a casa. Si parlava dei progetti futuri, come quello di entrare a far parte della squadra nazionale algerina di boxe, cosa che a breve sarebbe avvenuta per entrambe.

Roumy, dal canto suo, non aveva mai pensato a Imane come a qualcosa di diverso da una semplice amica. La ammirava, voleva dare il suo contributo alla carriera di quella ragazza così talentuosa, e in qualche modo aveva sviluppato verso di lei un istinto di protezione. Ne era affascinata, senza sapere cosa fosse, esattamente, ad attrarla verso di lei.
Almeno fino a quando un episodio, a due anni dal loro primo incontro, non avrebbe rimescolato le carte in tavola.

ImaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora